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 2021  luglio 29 Giovedì calendario

Biografia di Fabiano Caruana

Fabiano Caruana, nato a Miami (Stati Uniti) il 30 luglio 1992 (29 anni). Giocatore di scacchi. Il più giovane Grande Maestro che abbia mai vestito l’azzurro (conquistò la qualifica il 15 luglio 2007, aveva 14 anni, 11 mesi e 20 giorni). Campione italiano 2007, 2008, 2010 e 2011. Prima scacchiera della nazionale italiana dal 2008 al 2015. È stato il primo italiano a superare la soglia dei 2.700 punti Elo (nel settembre 2010). Dal 26 giugno 2016 è tornato ufficialmente alla Federazione statunitense. Nel novembre 2020 era il numero 2 al mondo e numero 1 degli Stati Uniti nella classifica standard, con un Elo pari a 2 823 punti ma ora che è uscito dalla World cup 2021 potrebbe scendere al terzo posto.
Titoli di testa «Non sono mai andato a un concerto. Credo debba essere bello, ma amo stare solo» [Battaggia, Gazzetta].
Vita Mamma Santina è di Francavilla (Potenza), papà Luigi di Raffadali (Agrigento). Nonni italiani. Doppia cittadinanza. La sua carriera da enfant-prodige prende il via a cinque anni, durante un pomeriggio scacchistico in un parco di Brooklyn • «Una sera si presentò a casa Caruana Bruce Pandolfini, famoso talent-scout e uno degli allenatori di Bobby Fischer: chiamò i genitori e disse loro di avere visto in Fabiano il più straordinario talento degli ultimi venticinque anni. Il New Yorker pubblicò una foto di Fabiano in piedi su una panchina di Washington Square mentre muove i pezzi e Bruce lo guarda incantato. Aveva otto anni, alto come un ombrello, lo sguardo del predestinato mentre la piccola mano si avviava verso un alfiere sulla scacchiera. I Caruana allora vivevano a Brooklyn, dove papà Luigi faceva l’agente immobiliare e mamma Santina ripensava alla sua sterminata famiglia partita da Francavilla sul Sinni in Lucania» [Sannucci] • A 13 anni Caruana, con la famiglia, si trasferì in Europa, e con i suoi genitori (primi suoi tifosi e manager) andò in Spagna, nazione dove gli scacchi sono considerati un vero sport. Nel 2005 la tappa italiana: esordio ufficiale a Bratto della Presolana, località bergamasca della Val Seriana, dove si gioca una competizione ben nota in tutto il mondo. Fabiano opta per il Campionato nazionale giovanile Under 20, ma i coetanei azzurri si rivelano più difficili da battere del previsto: finirà terzo. La storia si evolve poi, però, in altro modo: il titolo di Grande Maestro, che conquista due settimane prima di compiere i 15 anni, e l’exploit, con la scalata ai vertici della graduatoria internazionale a punti che lo ha portato oggi al secondo posto a poche lunghezze da Carlsen [Salis, S24] • A inizio marzo 2012 entra nella top ten mondiale, il 25 settembre 2012 batte per la prima volta il n. 1 al mondo Carlsen, il 28 febbraio 2013 l’iridato Anand. A luglio 2014 sfonda il tetto dei 2.800 punti e a settembre vince a Saint Louis con 8,5 su 10: i suoi 3.100 punti di performance rating sono il record nella storia degli scacchi • Ha vissuto a Madrid, a Budapest, poi a Lugano, dal 2013 ancora a Madrid («Tra un torneo e l’altro ho bisogno di un posto caldo dove rilassarmi. Anche a Lugano stavo bene ma era più freddo»). Attualmente allenato dal Grande Maestro belga di origini russe Vladimir Čučelov • «A 22 anni, Fabiano Caruana sta vivendo la più incredibile delle settimane. Ha vinto cinque partite su cinque nell’andata del torneo di Saint Louis contro cinque dei nove scacchisti più forti al mondo, a un livello in cui la patta è una regola e la vittoria un’eccezione. Ha battuto il n.1 al mondo Carlsen, il n.2 Aronian e domenica anche Hikaru Nakamura, l’unico grande scalpo che gli mancava (…) Ma a sbalordire sono la qualità delle sue partite, le innovazioni, l’approccio offensivo. In particolare, sta facendo discutere la vittoria su Levon Aronian. Un gioco di cavalli, condotto in due fasi col Bianco, che ha minato il gioco del Nero mettendo le basi a un attacco solido e originale. Un disegno così sottile che a fine partita l’armeno ha parlato di “piano da extraterrestre”. Secondo gli analisti, è una partita destinata a fare scuola e ad aprire nuove strade al gioco. “Di certo verrà rigiocata e in molti ci proveranno – commenta Sabino Brunello, Grande Maestro azzurro (coetaneo di Caruana e attuale numero 2 italiano, ndr). Prima ha destabilizzato l’avversario, poi ha condotto un attacco esemplare”» [Simone Battaggia, Gazzetta]. Vincerà la seconda edizione della Sinquefield Cup con due turni di anticipo, punteggio di 8.5/10 (7 vittorie consecutive nelle prime 7 partite, e 3 patte finali) e 3.103 punti Elo, la performance più alta mai registrata in un torneo a tempo lungo nella storia degli scacchi: «Non me l’aspettavo, nessuno se l’aspettava e non succederà più. Resterà nei libri di storia. O almeno credo» [a Battaggia, cit.] • «Escludendo i match di Fischer contro Tajmanov e Larsen, quella di Caruana è la più straordinaria affermazione della storia moderna degli scacchi» (Garry Kasparov) • Nel 2015 torna negli Usa. Il Maestro Internazionale inglese Lawrence Trent diventa il suo manager • «La scelta di giocare per gli Usa grazie all’offerta del miliardario americano Sinquefield che gli ha garantito 200.000 dollari annui più la casa a Saint Louis (in Italia non si era arrivati oltre i 90.000 euro annui)» [Salis, Sole] • Nell’aprile 2016 vince per la prima volta il Campionato statunitense di scacchi con 8,5 punti superando di un punto gli immediati inseguitori Wesley So e Hikaru Nakamura • Dopo essersi trasferito a Saint Louis, nel dicembre del 2016 ingaggia un nuovo manager, l’avvocato Rhonda S. Coleman di Chicago, con l’obiettivo di partecipare e vincere nel prossimo match per il titolo mondiale. Nel maggio del 2017 vince il Campionato tedesco a squadre con il OSG Baden-Baden, a Saint Louis il ricco scontro Champions Showdown (60.000 $), battendo Aleksandr Griščuk 49-43, il London Chess Classic • Al Saint Louis rapid blitz batte Kasparov: «Al nono turno, l’ultimo turno in tempo rapido, prima della seconda parte del torneo in cui vi saranno 18 partite lampo (andata e ritorno a colori invertiti contro tutti gli altri giocatori), Kasparov affrontava di nero il giocatore n.3 al mondo Fabiano Caruana. Anche in questa partita, una difesa siciliana, Garry rimaneva molto indietro di tempo, sebbene riuscisse a tenere la posizione abbastanza equilibrata. L’italo-americano manovrava per cercare di creare problemi al nero, aspettando il suo errore, magari dettato dal tempo sempre più scarso. E quando alla 31ª mossa il russo giocava …a5, Caruana decideva di giovìcare 32) f5, dando un pedone sul lato di re per potersi creare un pedone passato sul lato di donna: una posizione in cui Kasparov avrebbe dovuto giocare con estrema precisione per non soccombere e, alla 35ª e poi 38ª, non giocava le mosse più precise e Caruana passava in vantaggio decisivo. Fabiano non si faceva sfuggire l’occasione di battere l’ex Campione del Mondo portando la partita a casa alla 50ª mossa» [spqrnews] • Nel marzo 2018 vince a Berlino il torneo dei candidati al Campionato del mondo di scacchi 2018 con 9 punti, superando di una lunghezza Şə
Sehriyar Memmedyarov e Sergej Karjakin, in aprile anche il Grenke Chess Classic con 6,5 punti superando di una lunghezza il prossimo rivale mondiale Magnus Carlsen, di aprile è anche il 2º posto nel Campionato statunitense con 8 punti su 11, alle spalle di Samuel Shankland (8,5 punti) e poi il OSG Baden-Baden, il Norway Chess e per la seconda volta la Sinquefield Cup, a pari merito con Levon Aronian e Magnus Carlsen [Wikipedia] • Nel novembre 2018 affronta a Londra il Campione del mondo in carica Magnus Carlsen in un match con in palio il Titolo Mondiale. «Di fronte ci sono Fabiano Caruana, foruncoloso italo-americano che a noi italiani ha già dato il grande dolore di passare sotto bandiera Usa, qualche anno fa, e il campione in carica: lo conosciamo già, è Magnus Carlsen (a proposito: è lui il ragazzino semi-sconosciuto che patta con Kasparov […]). Il match è sulla lunghezza delle 12 partite: questa storia della lunghezza non è un particolare secondario. Negli anni Ottanta Kasparov aveva inchiodato sulla scacchiera per un tempo interminabile il campione del mondo in carica, Anatoly Karpov, pattando la bellezza di 40 partite. Era dovuta intervenire la Federazione internazionale, con un clamoroso strappo alle regole dell’incontro, per sospendere il match prima che Karpov, che pure era in vantaggio, crollasse per stanchezza, per dimagrimento (aveva perso 10 kg.), per esaurimento nervoso, per senso di frustrazione e impotenza. L’anno dopo fu imposto un tetto al numero di partite da disputare: vinse Kasparov e cominciò il suo lungo regno. Ma torniamo al 2018: le partite da giocare sono solo dodici, dicevamo, e i due avversari le pattano tutte e dodici! Per gli aficionados desiderosi di vedere scorrere il sangue sulla scacchiera, è un po’ una delusione, ma immaginate la tensione con cui Caruana si accostò alla prima delle partite di spareggio: non credete che per uno sceneggiatore televisivo sarebbe stata una scena perfetta, accompagnata magari dalla musica di Ennio Morricone e da primi piani lunghissimi, alla Sergio Leone? (Lo sapete, no? Il Maestro Morricone giocava a scacchi, e il Buono, il Brutto, il Cattivo cosa sono, se non implacabili giocatori di scacchi?). E se poi, dopo aver fatto salire la febbre giorno dopo giorno, partita dopo partita, primo piano dopo primo piano, nel match di spareggio disputato su una più corta distanza (partite di mezz’ora, all’incirca, anziché snervanti partite di tre, quattro ore) uno dei due (Caruana) frana all’improvviso, di schianto, senza più opporre resistenza, mentre l’altro lo maciulla impassibile, mossa dopo mossa: non dite che Netflix ci potrebbe tirare su un’altra serie?» [Adinolfi, Foglio] • Nel 2019 batte di nuovo Kasparov: « L’orrore di Garry Kasparov quando si è reso conto di aver perso sul tempo contro Fabiano Caruana in una posizione vincente è stato il momento decisivo del giorno 3 del Chess960 Champions Showdown a Saint Louis. Il tredicesimo campione del mondo non è stato in grado di riprendersi ed è crollato a un punteggio di 3.5:14.5, il che significa che la partita è finita prima delle restanti 8 partite blitz» [Chess24.com] • «Un altro recente e clamoroso scandalo, con tanto di squalifica, si è verificato negli Usa nella Pro Chess League. I St. Louis Arch Bishops, squadra formata dai migliori giocatori americani, ha perso in finale contro gli outsider Armenia Eagles. Le Aquile si sono imposte in virtù dei punti di Tigran L. Petrosian, grande maestro che porta lo stesso nome (per volontà del padre) dell’ex iridato sovietico scomparso nel 1984, ma soprattutto di quelli di un signor nessuno, numero 260 del ranking, che si è permesso il lusso di battere Fabiano Caruana, numero 2 al mondo, l’oriundo che per un certo periodo ha difeso i colori dell’Italia. Petrosian ha giustificato l’incredibile vittoria con il gin che ha sorseggiato durante il match. Ma alcuni osservatori hanno denunciato che troppo di frequente toglieva lo sguardo dal suo schermo. Così è scattata la squalifica, con tanto di putiferio. “Sono accuse idiote e inventate”, ha tuonato Petrosian» [Vanetti, CdS] • A chi lo paragona a Fischer risponde: «Direi che è l’unico giocatore che mi ha sempre stupito e ispirato. Per carità, alcuni suoi lati personali non erano eccezionali ma il suo approccio agli scacchi e la sua forza di volontà erano semplicemente fenomenali e saranno sempre fonte di ispirazione. È fantastico essere paragonati a Fischer ma le nostre personalità, i nostri stili di gioco e il nostro approccio agli scacchi sono molto diversi» (al Guardian) • Una settimana fa, il 20 luglio, è uscito al terzo turno della World cup: «Caruana, in particolare, esce incredibilmente sconfitto dal confronto con il Grande Maestro kazako Rinat Jumabayev, che ha un Elo inferiore di quasi 200 punti rispetto a quello dell’italoamericano. Non solo c’è l’eliminazione, ma anche, in proiezione, la perdita del numero 2 del mondo a favore del cinese Ding Liren, che ringrazia senza giocare. Dopo una patta blanda nella prima partita, il disastro Caruana lo combina nella seconda, e per di più con il Bianco. Con la linea posizionale del Gambetto di Donna rifiutato l’ex sfidante al titolo mondiale non riesce a venire a patti, e forse nemmeno con un tempo che non lo aiuta troppo. In qualunque caso, alla 28a mossa sceglie la passività catturando l’Alfiere nero con la Torre rimasta, trovandosi in difficoltà. Jumabayev sbaglia alla 32a, non vedendo una bella continuazione con cui Caruana sembra aver risolto tutti i problemi: finale di Donna e Cavallo contro due Torri e Cavalli, e con pedone in più che però conta relativamente. Passa la quarantesima, passa il controllo del tempo, ma l’italoamericano piazza un secondo grave errore, stavolta decisivo, subito dopo. Sbaglia, infatti, il piazzamento della Donna, spedendola fuori dal raggio d’azione della partita, e questo gli costa, stavolta definitivamente, l’eliminazione, che arriva 17 tratti dopo con l’abbandono» [Rossini, OaSport].
Curiosità Non ha mai voluto imparare l’italiano [Battaggia, cit.] • Aspirante regista ha studiato sceneggiatura nelle sue ore libere. Si definisce un fan di Quentin Tarantino, David Lynch, Guillermo del Toro e David Cronenberg, anche se ammette che quest’ultimo è «ancora un po’ troppo estremo per i miei gusti» • Adora i film comici: «Mi piaceva molto Robin Williams». Film preferito: Will Hunting [Battaggia, cit.] • È cresciuto con il rock classico e ha trascorso molti tornei ascoltando Metallica e Led Zeppelin durante i suoi tempi di inattività, ma negli ultimi anni s’è dato all’hip-hop: «Ho ascoltato Kendrick Lamar e Killah Priest. Ma cambio continuamente. Quando sono annoiato e non ho niente da fare, ascolto musica pop a caso» [al Guardian] • Gli hobby di Caruana lontano dal tabellone sono vari. Ha preso sul serio il nuoto per alcuni anni (ed è diventato abbastanza bravo), poi ha provato a giocare a squash (con un successo nettamente inferiore). Più di recente ha iniziato a praticare lo yoga, che ha scoperto essere un mezzo efficace per alleviare lo stress dei tornei. Sempre per alleviare lo stress in Spagna giocava con le pistole laser, prima ancora con gli origami.
Amori Non ha una fidanzata: «E ci credo, dato che si allena alla scacchiera per dieci ore al giorno, almeno cinquanta partite a settimana che esigono la massima concentrazione anche nel resto del tempo. Ma i mass media hanno accolto la rivelazione con indifferenza o con sorrisini educatamente trattenuti: perché nell’epoca in cui si riduce la felicità dell’uomo alla sua situazione sentimentale, è molto più difficile l’outing di chi spiega il semplice motivo per cui qualcuno non vuole stare con nessuno» [Gurrado, Foglio].
Titoli di coda «Puoi fare 50 buone mosse, ma ne basta una sbagliata e il resto non conta più».