Anteprima, 8 giugno 2021
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Biografia di Guglielmo Epifani
Guglielmo Epifani (1950-2021). Sindacalista. Politico. Deputato. Segretario del Pd dall’11 maggio 2013 al 15 dicembre 2013. Segretario generale della Cgil dal 2002 al 2010. «Prima di iscrivermi al Psi, mi consigliai con il mio sacerdote. Per fortuna non ho seguito il suo consiglio» • Figlio di Giuseppe, funzionario di un ente previdenziale, primo sindaco di Cannara (sotto Assisi) nel dopoguerra: «Si era laureato in francese, casa nostra era piena di libri francesi, io ho cominciato a leggere da quelli. Aveva combattuto a Rodi. Un giorno andò a trovare certi parenti nel Salernitano e rimase lì tre mesi, bloccato dall’8 settembre con l’Italia divisa in due. Così conobbe mia madre Filomena, a Montecorvino, e dopo la guerra si sposarono» • A tre anni si trasferisce con la famiglia a Milano, torna a Roma per frequentare il liceo classico Orazio poi la laurea in Filosofia con una tesi su Anna Kuliscioff. «Facevo il ricercatore. Poi Piero Boni, che era l’aggiunto di Lama, mi chiese di raccogliere gli scritti di Bruno Buozzi. Pubblicammo un libro, mi proposero di occuparmi della casa editrice del sindacato. A 27 anni scelsi il sindacato di cui mi ero, se si può dire, innamorato. In quegli anni l’università, tra l’altro, era un disastro: alle lezioni di De Felice andavano in venti» • Primo incarico politico nel 1979, segretario generale aggiunto dei poligrafici, nell’83 ne diviene segretario generale. Dal 1991 nella segreteria confederale (chiamato da Bruno Trentin), l’anno successivo è eletto segretario generale aggiunto della Cgil (al posto di Ottaviano Del Turco). Nel 1994 diventa vicesegretario di Sergio Cofferati. Nel settembre 2002 eletto Segretario generale. Riconfermato nel marzo 2006 • «Nell’autunno del 2002 sull’uscio del suo studio a Palazzo Chigi, Silvio Berlusconi andò incontro al nuovo segretario della Cgil, protese la mano destra e disse: “Carissimo Epifani, finalmente tra socialisti ci intenderemo!”. Ed Epifani, sempre col sorriso sulle labbra: “Socialista sì, ma interista!”» (Fabio Martini) • Implacabile avversario di Berlusconi, fu ovviamente più morbido con Prodi. Ma si scontrò con il ministro dell’Economia Tommaso Padoa-Schioppa sulla riforma delle pensioni: «Se si pensa di affrontare il tema della previdenza con la calcolatrice in mano non va bene». Poi ipercritico sul Partito democratico nell’ultimo congresso dei Ds (aprile 2007 a Firenze), accusò il governo Prodi di «malessere sociale e calo dei consensi». Non votò alle primarie. Assieme ai segretari di Cisl e Uil nel dicembre 2007 si oppose alla trattativa con Air France per la vendita di Alitalia. Nel settembre 2008, sollecitato da Veltroni, impedì al segretario confederale della Cgil Trasporti, Fabrizio Solari, di firmare l’accordo con Cai. Salvo ricredersi dopo pochi giorni, quando risultò chiaro che il fallimento di Alitalia sarebbe stato imputato soprattutto al sindacato e al Pd. È stato protagonista di frequenti contrasti con la Fiom, il sindacato dei metalmeccanici, per tradizione la categoria più a sinistra. Giorgio Cremaschi (segreteria Fiom) creò anche una corrente per fare opposizione nella confederazione alla sua linea, ritenuta moderata. Alla Conferenza di organizzazione del 1° giugno 2008 la linea di Epifani ottenne una maggioranza dell’80% sul documento conclusivo. L’opposizione, guidata da Gianni Rinaldini (Fiom), si astenne attestandosi intorno 17%. L’ala radicale di Giorgio Cremaschi (Rete 28 aprile) votò contro, raccogliendo poco più del 2% • Il suo ultimo discorso da segretario della Cgil lo ha pronunciato il 16 ottobre 2010, in Piazza San Giovanni, a Roma, in occasione della manifestazione della Fiom. Dopo l’addio alla guida della Cgil è stato nominato presidente dell’associazione Bruno Trentin • Eletto alla Camera con il Pd alle elezioni del febbraio 2013, è stato nominato presidente della commissione Attività produttive alla Camera per poi essere scelto come traghettatore del partito dopo le dimissioni di Pier Luigi Bersani e fino al congresso dell’ottobre 2013. Eletto segretario l’11 maggio con 458 sì, l’85,8% dei voti validi dell’Assemblea nazionale contro 59 schede nulle e 76 bianche • Nel 2018 è stato rieletto alla Camera con Liberi e Uguali • Era sposato con Giusi De Luca, medico (già dirigente di secondo livello dell’Inail), conosciuta sui banchi del liceo. Non hanno avuto figli • Soprannomi: “l’Harrison Ford del sindacato”. Da ragazzo “il giovane Wherter” • Poesia preferita: La morte dei poveri (Baudelaire, I fiori del male) • Suonava la chitarra • Era stato colpito da un’embolia polmonare una settimana fa. Ricoverato d’urgenza, sembrava stabile, poi ieri il peggioramento e la morte.