Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2021  giugno 14 Lunedì calendario

Biografia di Xi Jinping

Xi Jinping, nato a Pechino (Cina) il 15 giugno 1953 (68 anni). Presidente della Repubblica Popolare della Cina, segretario del Partito comunista cinese e capo della Commissione militare centrale. È anche presidente di un’altra decina di commissioni statali, tra cui quella che sovrintende a Internet e alla gestione della Rete. Governa un miliardo e quattrocento milioni di persone e dal 2018 l’Assemblea nazionale del popolo cinese ha sancito che Xi Jinping potrà restare presidente della Repubblica popolare cinese a vita. «Ora Xi è presidente a vita. È stato capace di farlo, e penso sia un grande» (Donald Trump).
Titoli di testa: «I tormenti della fame, la mancanza di cibo e di vestiti che avevano perseguitato il nostro popolo per migliaia di anni sono finiti e non torneranno» (Xi Jinping).
Vita: Quinto figlio di Qi Xin, ottavo di Xi Zhongxun • Nato di lunedì nell’ospedale riservato ai dirigenti della nomenklatura, Xi Jinping è un «principe rosso», ossia figlio di uno di quei dirigenti del Pcc che accompagnarono Mao nella Lunga Marcia e nella guerra estenuante contro i nazionalisti per l’affermazione della supremazia comunista • Quando Xi Jinping nasce, il padre Xi Zhongxun è ai vertici del partito. Sarà prima capo della propaganda, poi vicepremier, quindi vicepresidente dell’Assemblea nazionale del popolo. Poi, purgato, finì a fare il direttore di una polverosa fabbrica di trattori a Luoyang. Celebre la foto scattata nel 1967 che lo ritrae prigioniero con cartello appeso al collo che recita: «Zhongxun è un reazionario». Ad arrestarlo una ventina di soldati con la tipica giacca di Mao. È uno dei «cinque cavalli di Pechino», espressione che indica la corrente riformista composta da Gao Gang, Rao Shushi, Teng Zhiui, Deng Xiaoping e Xi Zhongxun. Verrà poi riabilitato con l’ascesa di Deng Xiaoping • A cinque anni indossava gli abiti dei Giovani Pionieri, a sette fu iscritto alla Beijing Bayi Middle School, la Scuola N.101, riservata ai figli dei potenti • A nove anni Xi Jinping deve abbandonare la lussuosa villa di Zhongnanhai dove vive con la sua famiglia per essere deportato a Louyang, una città della provincia di Henan situata nella pianura centrale cinese, decisamente lontano da Pechino. Il padre perseguitato perse i prestigiosi incarichi che deteneva: capo della propaganda e membro del Comitato centrale e la casa • Qualche anno dopo, grazie alla posizione che la madre ottiene nell’organizzazione scolastica di Pechino, a Jinping, alle sorelle e al fratello viene concesso di tornare nella capitale per studiare • Xi Jinping a 15 anni venne arrestato 4 volte per essere figlio di un traditore • Nel 1969, dopo aver passato un periodo dalla zia materna, finisce a zappare la terra e ad accudire maiali in un campo di rieducazione nelle terre gialle dello Yanan. Per sette anni vive in una casa grotta, senz’acqua né corrente. Tenta la fuga per ben cinque volte e ogni volta viene riacciuffato a Pechino e rispedito indietro. Ad ogni fuga le punizioni si fanno sempre più pesanti. L’ultima viene rinchiuso per sei mesi in una cella fetida e senza luce di Yanchuan. Lo zio lo fa uscire garantendo che mai più sarebbe fuggito. E così è stato. Xi ha capito che contro il partito non poteva nulla • Xi Jinping che se ne andava in giro con i buchi nei pantaloni • «Quando sono arrivato nelle terre gialle, all’età di 15 anni, ero ansioso e perso. Quando le ho lasciate all’età di 22 anni, lo scopo della mia vita era chiaro e stavo traboccando di fiducia». Xi diventa così un giovane leader, il più rosso dei rossi, della comune • Dopo dieci tentativi, durante un banchetto in grotta a base di uova strapazzate, Xi riesce finalmente a convincere il capo villaggio a farlo entrare nel partito e subito viene eletto segretario della locale sezione di Liangjiahe • Nonostante l’iscrizione al partito Xi non viene subito ammesso alla facoltà di ingegneria chimica della prestigiosa università di Tsinghua. Sarà la madre, Qi Xin, a interferire con le alte sfere per farlo iscrivere. Ci entrò nel 1975 dopo aver superato brillantemente tutti i test di ammissione • Il 9 settembre 1976 Xi Jinping è in aula, sta seguendo una lezione teorica di chimica, quando alle 15 l’altoparlante invita tutti gli studenti a radunarsi nel cortile dell’università: «Mao è morto». Lascia una Cina in miseria. La Rivoluzione culturale era fallita. Nell’agosto del 1977, Hua Guofeng, personaggio grigio e senza un largo seguito, che Mao a sorpresa ha designato come suo successore, la dichiara ufficialmente conclusa • Heping, sorellastra di Xi, morta in circostanze misteriose. Chi parla di malnutrizione, chi di suicidio • Nel maggio del 1979, grazie all’intercessioni di suo padre, Xi Jingping diventa uno dei tre segretari personali del generale Geng Biao • Dopo numerosi colloqui Xi Zhongxun riesce a ottenere per suo figlio la contea di Zhending, nella parte sudoccidentale della provincia di Hebei: «La decisione di abbandonare il comodo ufficio di Pechino per andare a misurarsi con la guida di una contea rurale verrà vantata e celebrata dalle biografie ufficiali dedicate a Xi Jinping. Nel 1986, lo scrittore Ke Yunlu ci scriverà un romanzo, New Star dal quale sarà tratta una serie televisiva di successo in cui il protagonista è riconoscibile nella persona di Xi Jinping, il giovane dirigente che porta idee innovative e rompe gli schemi di un comunismo pauperista e retrivo» [Sangiuliano, cit] • Nello Zhending Xi Jinping non è ben visto dal suo superiore Gao Yang, lo reputa «un elemento paracadutato dall’alto», un figlio di papà. Il giovane Xi però si distingue sporcandosi le mani. Come primo incarico vuole sistemare le strade della contea che erano tutte dissestate, ricoperte di letame e rifiuti. Invita tutta la popolazione a prendersi cura del tratto di strada vicino alla propria abitazione. Lui stesso si fa ritrarre, pala alla mano, mentre ricopre una buca. Per far ripartire l’economia poi Xi assegna laboratori artigianali e terre a gruppi familiari. I risultati positivi arrivano in poco tempo: nella contea di Zhengding si registra un aumento quantitativo e qualitativo della produzione agricola • Nel 1983 Pechino lancia la politica del figlio unico. Per applicare le ferree regole Xi Jinping impone a trentamila donne della sua contea la sterilizzazione forzata e ad altre trentunomila strumenti di sterilizzazione intrauterina. Uno zelo che gli vale la nomina a segretario • Al fine di arricchire il proprio curriculum Xi Jinping partecipa a un progetto di interscambio negli Stati Uniti. Viene ospitato a Muscadine, da Eleanor e Thomas Dvorchak • Il 15 giugno del 1985, al ritorno dagli Stati Uniti, Xi Jinping diventa vicesindaco di Xiamem, nel 1990 capo del partito nella città capoluogo Fuzhou, nel 1997 è tra i 151 membri supplenti nominati al quindicesimo Comitato centrale del Partito comunista, nel 1999 diventa governatore del Fujian • Nel 2002 Xi Jinping è segretario di partito dello Zhejiang, posizione che gli vale l’ingresso nel sedicesimo Comitato centrale, questa volta come membro effettivo. Xi si distingue per una dura lotta alla corruzione, portata avanti con una puntigliosità tale da guadagnarsi gli encomi di Pechino e la ribalta dei giornali nazionali. Sono significativi anche i suoi successi economici, confermati da una crescita provinciale che sfiora il 14% • A marzo del 2007 Xi Jinping diventa segretario del Partito comunista di Shanghai • Il 15 ottobre 2007, un freddo lunedì, inizia a Pechino sotto a una nebbia fitta smog, il diciassettesimo congresso del Partito comunista cinese. 2.213 delegati, tutti vestiti in abito scuro e cravatta rossa, decideranno le sorti della Cina. Per la prima volta fra loro ci sono personalità di successo: il primo astronauta cinese, Yang Liwei, e una ventina di miliardari, uomini d’affari titolari delle loro compagnie societarie. Il congresso dovrà riconfermare Hu Juntao per un secondo mandato e, come da tradizione, indicare i successori. Tutti danno per scontata l’ascesa di Li Kegiang, delfino di Hu Juntao, ma a sorpresa per la vicepresidenza del Comitato permanente del Politburo, carica che prelude a quella di segretario generale del partito, verrà indicato Xi Jinping, ormai entrato nelle grazie di Zemin • Nel dicembre 2007 Xi Jinping viene nominato a capo della Scuola centrale del partito • Alle 20.08 del 21 marzo 2008, a Pechino Hu Jintao accende la fiamma olimpica e la torcia olimpica e la passa all’atleta Liu Xiang, famoso ostacolista, che dà inizio al più lungo e ambizioso giro, che toccherà venti nazioni in 137 giorni, fino al ritorno a Pechino per l’apertura ufficiale dei giochi. A prendere parola poco prima dell’evento Xi Jinping divenuto anche presidente del Comitato statale che sovrintende all’organizzazione dei Giochi: «Oggi si corona il nostro sogno di ospitare questa manifestazione» • Nel 2008 assume anche la direzione dell’Ufficio che si occupa degli affari di Macao e Hong Kong • Il 18 ottobre 2010, Xi Jinping viene nominato vicepresidente della Commissione militare centrale. Sarà lui il successore di Juntao • A pochissimi mesi dall’apertura del congresso, il 29 giugno 2012, l’agenzia di stampa internazionale Bloomberg pubblica un’inchiesta che fa scandalo. Si sostiene che mentre chiedeva ai funzionari di rinunciare «a vantaggi per i vostri coniugi, figli, parenti, amici e personale, e promettete di non usare il potere per guadagno personale», la famiglia di Xi la sua famiglia allargata ampliava i propri interessi commerciali includendo minerali, beni immobili e attrezzature per telefoni cellulari, secondo i documenti scoperti da Bloomberg • In Cina, nelle ore successive alla pubblicazione dell’inchiesta su Xi, viene bloccato l’accesso al sito di Bloomberg • L’8 novembre i 2270 delegati, in rappresentanza di quaranta collegi elettorali, sono radunati nella Grande Sala del Popolo. Il 15 novembre 2012 Xi Jinping è eletto segretario generale del Partito comunista, e anche capo della Commissione militare centrale. Il 14 marzo 2013 sarà eletto presidente della Repubblica Popolare Cinese dal XVIII congresso nazionale del popolo, ricevendo 2.952 voti a favore, uno solo contro e tre astensioni. Ora è davvero Zongsiling, la parola che in cinese indica il «comandante in capo» • Il 19 agosto 2013, il New York Times pubblica ampi estratti di un documento segreto, denominato Documento n. 9. Si tratta di un memorandum inviato alle altissime gerarchie del Partito, i cui contenuti sono stati ispirati e approvati da Xi Jinping in persona, nel quale vengono indicati i cosiddetti «sette pericoli» a cui sarebbe esposta la società cinese. Si tratta del «neo-liberalismo», dell’affermazione dell’esistenza di «valori universali», dei «diritti umani», della «democrazia costituzionale occidentale», della «promozione della partecipazione alla vita sociale», dell’affermazione del valore «dell’indipendenza dei media» e delle critiche «nichiliste» al passato del partito. «Sette correnti sovversive da sradicare» riporta testualmente il New York Times • Se Mao è diventato famoso per la sua «nuotata popolare», Xi decide di ammiccare ai media con un «pranzo democratico». Senza la scorta al seguito nell’ora della pausa pranzo si presenta in un ristorante della catena QingFeng, una sorta di fast-food, nel quartiere di Xinjiekou. Si mette in fila insieme agli impiegati, alla cassa ordina sei baozi, panini cotti al vapore, ripieni di maiale e fegato fritto, e un contorno di verdure. Paga 21 yuan, l’equivalente di 2,4 euro, si siede a uno dei tavoli collettivi, mangia e alla fine ripone il vassoio nell’apposito contenitore. Dopo poche ore, una serie di foto diventano rapidamente virali • Xi Jinping si fa anche riprendere dalla televisione di Stato mentre consegna le coperte e i viveri agli sfollati di un’alluvione, abbraccia vecchiette e rincuora gli sfortunati residenti • Il 21 aprile 2016, Xi si fa nominare «comandante in capo» del nuovo Centro di comando delle operazioni congiunte dell’Esercito popolare di liberazione • Xi Jinping, abolisce i campi di lavoro, la repressione arbitraria della dissidenza politica e la politica del figlio unico. Viene sancita la nascita di un Consiglio sicurezza nazionale, un organismo ispirato al National Security Council americano, da lui personalmente diretto. A sorprendere però è un elegante calice di vino rosso che Xi alza durante i lavori. Finora si poteva bere solo thè • «La Cina è infestata di mosche da schiacciare e tigri da stanare». Le mosche sono i piccoli funzionari che corrodono la burocrazia con le richieste fastidiose di bustarelle e favori di piccola entità, le tigri sono gli alti papaveri dello Stato, che accumulano gigantesche ricchezze nel sistema delle opere pubbliche e delle grandi transazioni. Nei primi cinque anni del suo regno, Xi fa fuori oltre un milione e trecentomila «mosche» e 280 «tigri». Pare che, per spaventare i suoi sottoposti, il leader si sia davvero dotato di uno schiacciamosche di plastica terminando i suoi discorsi battendolo sulla scrivania di legno • Matteo Renzi: «Quando arriverete alla democrazia? Ci sarà un processo che vi condurrà a questo traguardo?». Xi: «Democrazia? E perché? Se vedo quello che è successo in Gran Bretagna con Brexit, quello che è successo alla Clinton, e quello che potrebbe succedere a lei con il referendum, mi domando: la democrazia è la soluzione migliore?» (Il 16 novembre 2016, quando Xi Jinping in rotta verso il Perù si era fermato in Sardegna discutere con l’allora premier italiano le basi di un accordo per la nuova via della Seta. I due stavano cenando all’hotel Fort Village di Santa Margherita di Pula) • Il Memorandum che il premier italiano Giuseppe Conte firma nel marzo del 2019 a Villa Madama con Xi Jinping fornisce una cornice giuridica a 29 accordi, articolati in 10 intese tra aziende private e 19 tra soggetti istituzionali, per un valore di almeno 7 miliardi di euro. Allora le aziende in Italia possedute da investitori cinesi sono ormai 641, una parte non irrisoria della produzione interna, pari a 8,4 miliardi del Pil nazionale. Il 1° ottobre del 2019 Xi ha festeggiato in pompa magna il 70 anniversario della fondazione della Repubblica popolare cinese. Nel centro di Pechino, hanno sfilato 150 tank, non solo carri armati ma anche piattaforme per i missili balistici intercontinentali (quelli in grado di raggiungere e colpire gli Usa), droni e mezzi sottomarini senza pilota • Tra il 26 settembre e il 15 dicembre del 2014, il movimento democratico di Hong Kong dette vita a quella che i media chiamarono la «rivoluzione degli ombrelli». Xi Jinping affermò che «la Cina continuerà ad applicare in pieno il principio “un paese due sistemi”, mantenendo un alto livello di autonomia». Poi, il 14 ottobre 2019, dopo l’escalation delle manifestazioni di piazza, Xi Jinping ha dichiarato: «Chiunque sia impegnato in spinte separatiste, in qualsiasi parte della Cina, sarà ridotto in polvere e fatto a pezzi» • L’8 novembre del 2017 in occasione della visita del presidente americano Donald Trump, Xi rompe il tabù e varca porta della Città proibita, simbolo del potere feudale. Né Mao né i suoi successori l’avevano mai fatto • La Cina è stato il primo Paese al mondo a dover fare i conti con il nuovo coronavirus ed è stato anche il primo a sconfiggerlo. Gran parte del merito è andato al presidentissimo Xi. Nella narrazione ufficiale, il suo “modello cinese” ha liberato Wuhan da un terribile flagello, mentre la decisione di inviare aiuti sanitari al resto del mondo – in difficoltà a causa della stessa pandemia che qualche mese prima aveva messo in ginocchio Pechino – ha contribuito a rafforzare legami diplomatici con partner strategici [Giuliani, Insideover].
Amori Nel 1979 Xi Jinping sposa Ke Lingling, figlia di Ke Hua, ambasciatore cinese nel Regno Unito di due anni più grande di lui. Le loro nozze però dureranno solo tre anni. Lei sperava di convincere il marito ad andare a vivere a Londra ma Xi Jinping non ne voleva sapere e l’accusava di perseguire un modello di vita occidentale, fatto di benessere materiale, ribadendo che il suo posto era in Cina e nel partito. Dopo il divorzio lei raggiunse il padre in Inghilterra. Per tre anni, Xi Jinping aveva continuato a chiamarla nella speranza di convincerla a tornare, poi rinunciò • Verso la fine del 1986, a una festa, grazie a un amico comune, Xi Jinping conosce la famosa cantante Peng Liuyan. Tra i due, nessun colpo di fulmine. In lui, lei vede un burocrate ordinario, mal vestito, goffo, che dimostra molto più dei suoi 33 anni. Lui dice non aver mai sentito parlare di lei e di non averla mai sentita cantare. Lei, però, si ricrede non appena ha modo di apprezzare la straordinaria cultura di lui e per mera cortesia gli concede un secondo appuntamento. Un secondo appuntamento in cui lei canterà per lui Fiori di gelsomino, la più famosa canzone folk cinese. Il 1° settembre del 1987 i due convoleranno a nozze e il 27 giugno 1992, Peng Liyuan dà alla luce la loro unica figlia, Xi Mingze. Xi Mingze andrà ad Harvard sotto falso nome con come compagni di studi agenti del servizio segreto cinese che si finsero studenti.
Curiosità Xi Jinping è un appassionato del Trono di Spade, la saga televisiva romanzi di George R.R. Martin. Ne ama gli intrecci di potere che fanno da sfondo alla lotta per il dominio dei «sette regni», un contesto multipolare dal quale dovrà emergere un vincitore. In Cina ne esiste una versione ufficiale, depurata dalle scene di sesso e da quelle più cruente, e una versione integrale semiclandestina, quella che il leader si fa proiettare riservatamente nella sua residenza • Xi Jinping non ama che le vetrine dei negozi a Natale vengano addobbate né che i cinesi lo festeggino con il lauto pranzo • Dopo le schermaglie Cina-India del 2020-2021, gli indiani hanno usato la raffigurazione di Winnie the Pooh per deridere Xi Jinping. L’hashtag Twitter #WinniethePooh è stato utilizzato per i tweet che criticavano le azioni della Cina.
Titoli di coda: «Più si lavano i piatti, più si rischia di farne cadere uno» (Xi Jinping).