22 giugno 2021
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Biografia di Frances Louise McDormand
Frances Louise McDormand, nata Cynthia Ann Smith a Gibson City (Illimois) il 23 giugno 1957 (64 anni). Attrice e produttrice statunitense. È la seconda attrice della storia del cinema, dopo Katharine Hepburn, a vincere tre Oscar. Altri due Oscar sono arrivati quest’anno con Nomadland (attrice e produttrice). «È una donna spiritosa, imprevedibile e assolutamente diretta: non l’ho mai sentita fare un complimento insincero o risparmiare una critica, specie con le persone più vicine. “L’amicizia impone la sincerità”, spiega, “anche quando fa male”, e basta frequentarla per pochi minuti per capire come ogni sua scelta nasca da una concezione etica. Si definisce pagana, e ama festeggiare i solstizi e gli equinozi: lo fa con una punta d’ironia, però, perché si tratta di una decisione nata dal rigetto di ogni religione, ed è la prima a non volere che divenga una fede» [Monda, Sta].
Titoli di testa «Il mio vero talento si vede quando stiro. In fin dei conti per tutta la vita sono stata una casalinga che fa l’attrice».
Vita «La madre biologica è greca: Fran si riferisce a quest’ultima definendola una “white trash”, ed è l’unica persona al mondo che ho sentito usare quel termine con orgoglio» [Monda, cit] • All’età di un anno e mezzo è stata adottata dalla famiglia McDormand, lui pastore protestante e lei infermiera. Sono loro ad averla ribattezata Frances • Nella sua nuova famiglia è cresciuta – con una sorella e due fratelli, tutti adottati – in un modesto sobborgo rurale, nei dintorni di Pittsburgh, molto simile a quelli che appaiono in Nomadland • «Soldi, pochi. In attesa dell’inizio delle riprese del mio debutto tornai a fare la cassiera in un supermercato» • «Ha scoperto nell’adolescenza la passione per la recitazione, e dopo essersi laureata in quella straordinaria fucina di talenti che è la Yale School of Drama si è trasferita a New York, dove divideva una stanza con Holly Hunter. La grande occasione avvenne per caso: l’amica, incinta, non riuscì ad andare a un provino e le suggerì di sostituirla» [Monda, cit] • L’anno di svolta è il 1984, quando ha esordito al cinema in Blood Simple – Sangue facile di Joel Coen, regista che diventerà poi suo marito • Nel 1988 interpreta Stella Kowalski nello spettacolo teatrale di Tennessee Williams, Un tram che si chiama Desiderio, ruolo per cui è nominata al Tony Award. • Gira diversi film tra cui America oggi di Robert Altman e vince il suo primo Oscar come miglior attrice non protagonista in Mississippi Burning – Le radici dell’odio (1989) di Alan Parker, il primo Oscar come attrice protagonista lo vincerà nel 1996 con Fargo diretta da suo marito Joel Coen • «Con l’ironia tagliente che la contraddistingue, l’attrice dichiarò allora: “Il fatto che vada a letto con il regista potrebbe aver influito sulla scelta della protagonista”. Sarcasmo, stravaganza e pragmatismo sono i tratti del suo carattere» [Recordati, Elle] • «Il mio personaggio è piaciuto perché è quello che capita alle donne che lavorano. L’altra considerazione è che per oltre trent’anni ho interpretato ruoli secondari, al cinema e a teatro. Racconto sempre che ai provini mi dicevano: non sei abbastanza alta, non sei abbastanza magra, non sei abbastanza bella…Io rispondevo: prima o poi vi stancherete, cercherete qualcuno che non è abbastanza niente, e io ci sarò» • «Quel film la rese famosa, una condizione che, a suo parere, andava stroncata sul nascere: assunse un pubblicista e gli ordinò di rifiutare quasi tutte le richieste. “In quello che tutti considererebbero un momento delicato nella carriera di un’attrice, ho compiuto uno sforzo, in piena coscienza: non apparire sulla stampa o fare pubblicità per dieci anni. E ne è valsa la pena proprio per le ragioni che desideravo”, ha detto. “Mi ha permesso di mantenere il mistero su chi fossi e poi, nei ruoli che ho interpretato, ho potuto portare il pubblico in posti dove un’attrice che faceva vendere orologi, profumi e giornali non sarebbe mai riuscita”» [Buchanan, Marieclaire]. • Nel 2001 viene nominata miglior attrice non protagonista per Quasi famosi: non vince ma il film è un successo. Nel 2006 stessa nomination per North Country - Storia di Josey e neanche questa volta vince. Nel 2011 recita in This must be the place di Paolo Sorrentino (faceva la moglie di Sean Penn), l’anno dopo la si vede in Moonrise Kindom di Wes anderson e in Promised land di Gus Van Sant • «Insieme i coniugi Coen hanno girato sette film (se si conta anche Crocevia della morte in cui Frances interpretava la segretaria del sindaco) tra cui l’ultimo Ave, Cesare! che vanta un cast stellare, da George Clooney a Josh Brolin e racconta l’epopea di un produttore nel momento in cui gli viene rapita la star principale del peplum che sta girando» [Rep] • Per la tv la serie Olive Kitteridge «in cui interpreta una professoressa di matematica in pensione con un caratteraccio, che vive in una piccola città del Maine e soffre di depressione. Ma nonostante le premesse non ci è riuscita neanche in quell’occasione, a stare antipatica: perché viene fuori un personaggio burbero ma bonario, come moltissimi altri che ha fatto. Un po’ come ce la si immagina anche senza una telecamera davanti, Frances McDormand, la mattina mentre beve il caffè» [Il Post] • Nel 2017 interpreta Mildred nella pellicola Tre manifesti a Ebbing, Missouri, ruolo che le vale il secondo premio Oscar, un Golden Globe, due Screen Actors Guild Award, un Premio Bafta • «Nel film non ha mai un sorriso né una parola buona. È soffocata dal dolore, la figlia è stata rapita, stuprata, uccisa. La polizia dorme. E Mildred, così si chiama, vuole farsi giustizia da sola» [Cappelli, CdS] • «Il suo eclettismo è evidente anche nelle scelte teatrali: è una delle colonne portanti di una compagnia d’avanguardia come il Wooster Group, ma ha calcato il palcoscenico con ruoli diversissimi, vincendo anche un Tony per Good People. Ancora oggi sostiene di preferire il teatro, e a volte hai la sensazione che lo dica per prendere in giro il marito, che invece ritiene imprescindibile il mezzo cinematografico. È impressionante la differenza di carattere: Joel è taciturno almeno quanto Fran è veloce ed espansiva, e negli incontri pubblici lui le lascia volentieri lo spazio» [Monda, cit] • Da qualche anno ha cominciato anche a produrre, per essere certa di scegliere i ruoli che le interessano: è riuscita a rendere struggente l’aspra Olivia Kitteridge, creata dalla penna di Elizabeth Strout, e si può solo esultare sapendo che ha acquistato i diritti di Donne che parlano di Miriam Toews. “Non esiste nulla più bello di una donna”, ti dice mentre pensa quanto siano diversi tutti questi ruoli, “ma se perde la sua ironia rischia di perdere il suo mistero”» [ibid] • Nel 2021 vince due Premi Oscar, miglior film e migliore attrice protagonista per Nomadland di Cloe Zhao. «Per interpretare Fern, la protagonista, ho lavorato assieme ai veri dipendenti di un centro di distribuzione Amazon, in una coltivazione di barbabietole da zucchero, in un bar e in un parco nazionale. La maggior parte delle persone non mi riconosceva e pensava fossi una dipendente come gli altri» [Recordati, Elle] • «Nel corso delle riprese McDormand ha personalmente creato, con telaio e uncinetto, le presine da cucina che poi il suo personaggio vende per sbarcare il lunario. "Ne ho realizzate circa 75, che abbiamo regalato a chi incontravamo lungo la strada e ai membri della troupe". Per rendere ancora più autentica la storia che interpretava, l’attrice ha voluto come oggetti di scena il servizio di piatti che le regalò suo padre per la laurea. "E mi sono portata anche la mia argenteria, credo che abbia un certo stile", ha spiegato divertita» [ibid] • «McDormand non scompare in Fern, ma viene rivelata da Fern, e Fern viene rivelata da lei» (Justin Chang, critico cinematografico del Los Angeles Times).
Curiosità Odia le premiazioni: «Sono un’attrice non una star» • A Venezia per Tre manifesti a Ebbing ha fatto venire il mal di pancia ai fotografi, percorrendo il tappeto rosso a passo di corsa. Loro l’hanno fischiata, lei ha risposto puntando il dito medio e mostrando il fondoschiena [Cappelli, cit] • A Los Angeles va solo per lavoro • Abita assieme al marito «in un appartamento di due stanze con un bagno e mezzo» • Al dito indossa la fede delle prime nozze di Joel durate poco: «Non farlo sarebbe un inutile spreco» • «Ama il corpo in ogni fase della vita: inorridisce quando vede qualcuno che si sottopone a una chirurgia plastica, e appartengono alla leggenda hollywoodiana le discussioni con colleghi di entrambi i sessi che hanno fatto quella scelta: “Io ho una faccia di gomma, e mi ha aiutato e servito in ogni occasione, specie ora che invecchio, perché ho ancora con me intatta la mappa della vita, e posso ancora usarla come voglio”» [Monda, cit].
Amori Sposata con Joel Coen nel 1984. «Ci siamo conosciuti a New York, stavamo facendo il cast per il nostro primo film e alla fine di un lungo processo di selezione di interpreti arrivò lei», racconta Joel a Chiara Ugolini di Repubblica. «Arrivai io, mi diedero solo delle scene, non sapevo nulla del film e dopo mi chiesero di tornare il giorno dopo alle due. Io dissi di no perché il mio ragazzo dell’epoca aveva recitato in una soap opera, aveva solo due battute ma la sua puntata la davano in tv esattamente alle due del giorno dopo, non potevo perdermela. Così mi dissero di venire alle quattro. È per questo, vero, che ho avuto la parte, perché ho detto no, perché ho tenuto il punto?» • «Per portare avanti un matrimonio per 31 anni è necessario tornare a casa e avere molto di cui parlare. Poi per noi è stato molto importante crescere nostro figlio (un ragazzo paraguayano che la coppia ha adottato vent’anni fa e che li ha accompagnati sul red carpet, ndr), un’esperienza che ha arricchito la nostra relazione. Il nostro matrimonio è stato scandito da tre decadi, nella prima abbiamo lavorato molto insieme, poi per vent’anni abbiamo cresciuto Pedro e ora che lui è al college inizia una nuova fase per la nostra coppia. Per quello ho amato fare Olive Kitteridge, perché raccontava l’intero arco di un lungo matrimonio, un buon matrimonio».
Titoli di coda «Con Fern io ho creato un personaggio, esattamente come ho creato me stessa in 63 anni».