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 2021  maggio 31 Lunedì calendario

Biografia di Paolo Maurensig

Paolo Maurensig (1943-2021). Scrittore. Grande popolarità negli anni ’90 con due romanzi. Il primo è La variante di Lüneburg, del 1993, che racconta la storia di due giocatori di scacchi – un uomo ebreo e un ufficiale nazista – nel contesto della Seconda guerra mondiale e dell’Olocausto, e di come il secondo, dopo la guerra, apparentemente per caso, incontra un giovane allievo del primo. Il secondo è Canone Inverso, del 1996, che comincia con l’acquisto all’asta di un prezioso violino da parte di un personaggio con una storia misteriosa. Da Canone Inverso fu tratto anche un film con lo stesso titolo, diretto da Ricky Tognazzi. «Prima di dedicarsi alla scrittura era stato agente di commercio, aveva vissuto a Milano dove aveva lavorato nell’editoria, era stato assessore alla Cultura a Udine, la città dove viveva da anni e dove, negli ultimi giorni, era ricoverato. Le relazioni personali, la scrittura, la storia ma soprattutto il Male, il suo potere e le sue trasformazioni, erano i temi che amava frequentare, prediligendo trame insolite, a volte agghiaccianti, fondate su misteri inspiegabili. Temi forse oscurati da quel demone degli scacchi che nel ’93 gli aveva ispirato il primo fortunato romanzo, pubblicato a cinquant’anni, dopo svariati rifiuti: La variante di Lüneburg (Adelphi) sarebbe diventato il caso letterario dell’anno e un longseller tradotto in 20 lingue» [Taglietti, CdS]. «Gli scacchi sono presenti in vari romanzi, da Teoria delle ombre (Adelphi), storia della morte misteriosa di un immaginario maestro del gioco proprio nei giorni del processo contro i capi nazisti a Norimberga, al recente Il gioco degli dei, pubblicato da Einaudi due anni fa e seguito nel 2020 da Pimpernel - Una storia d’amore. Rappresentano una metafora della vita, dove la vittoria non è mai definitiva ma in qualche modo il giocatore assapora una sorta di eterno presente – come scrive nella Variante di Lüneburg» [Baudino, Sta]. «Lui stesso, per passione, era stato giocatore di scacchi. Non un grande giocatore, ma sufficientemente esperto da poter entrare, con finezza, nei meccanismi mentali che governano una partita o un torneo. Era affascinato da certe figure estreme che la storia di quel gioco aveva prodotto, tra queste una delle più inquietanti fu l’americano Paul Morphy, cui Maurensig dedicò L’arcangelo degli scacchi, in cui racconta la maniera audace di Morphy di affrontare gli avversari dando loro l’illusione di una vittoria a portata di mano» [Gnoli, Rep].