Anteprima, 7 aprile 2021
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Biografia di Hans Küng
Hans Küng (1928-2021). Teologo svizzero. Ordinato sacerdote nel 1954, divenne professore ordinario della Facoltà di Teologia cattolica all’Università di Tubinga a soli 32 anni. Fu uno dei più giovani partecipanti al Concilio Vaticano II, dove conobbe Joseph Ratzinger. «Conobbe un primo momento di notorietà presso il grande pubblico nel 1970, quando pubblicò il saggio Infallibile? Una domanda (tradotto anche in italiano nel medesimo anno da Anteo), in cui esaminava criticamente il dogma dell’infallibilità papale, sancito dal Concilio Vaticano I nel 1870. Il libro scatenò un’ondata di polemiche che dall’università di Tubinga, dove Küng insegnava, e dal mondo accademico tedesco giunsero ben presto a Roma, determinando nel 1975 un richiamo formale della Congregazione per la dottrina della fede e quattro anni dopo il ritiro del titolo di “teologo cattolico”, necessario in Germania per insegnare nelle facoltà di teologia presenti nelle università pubbliche» [Rizzi, CdS]. Küng continuò comunque a insegnare teologia ecumenica all’Università di Tubinga, dove nel 1995 fondò la Stiftung Weltethos (Fondazione per l’etica mondiale), che si occupa di cooperazione tra le religioni a partire dal riconoscimento di valori comuni. «La distanza con Roma ebbe un suo secondo picco alla morte di Giovanni Paolo II. Il Vaticano spinse per un processo di beatificazione e canonizzazione veloce. “Santo subito”, chiese parte dei fedeli e la Santa Sede fece sua questa richiesta. Küng, invece, si oppose. In un articolo indicò le undici contraddizioni che avrebbero segnato il pontificato wojtyiano, costringendo milioni di credenti a una drammatica “crisi di speranza”. “Wojtyla, il Papa che ha fallito”, titolò» [Rodari, Rep]. Nel 2010 aveva chiesto che Benedetto XVI facesse mea culpa per il modo in cui la Chiesa aveva gestito per decenni la piaga della pedofilia. Dal 2013 si era ritirato dalla vita pubblica per vari problemi di salute.