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 2021  marzo 30 Martedì calendario

Biografia di Isabella Ferrari

Isabella Ferrari, (Isabella Fogliazza) nata a Ponte dell’Oglio (Piacenza) il 31 marzo 1964 (57 anni). Attrice.
Titoli di testa: «Sono decisamente anarchica e non ho padroni. Non li ho mai avuti, neanche quando sembrava che ci fossero».
Vita «Mio padre era un commerciante di bestiame, l’odore di stallatico mi seguiva ovunque, nei cassetti, negli abiti, l’avevo nel naso. I miei si sono separati. Volevo volare via, volevo qualunque altra cosa, non sapevo neppure io che cosa, correvo a Roma sbattuta sul camion di mio zio, avevo pochi momenti di lucidità. Ho sbagliato molto e molto sofferto» (a Dario Cresto-Dina) • «Da giovane volevo solo scappare di casa e diventare famosa. Non avevo frequentato l’Università, vissuto nelle grandi città, assorbito l’atmosfera di una famiglia anche solo vagamente intellettuale» (a Malcom Pagani) [Fatto 7/672015] • «L’estate che ricordo da ragazza era un’estate borghese in famiglia. Si partiva per Varazze o Finale Ligure come una colonia, genitori, fratelli, zie, cugini. Si faceva tutto in compagnia: risveglio alla stessa ora, poi tutti al mare, tutti indietro, tutti a divorare pane e nutella. Viaggio con carne congelata e salami, perché la vacanza era lunga e papà commerciante. In quell’andare e venire tra spiaggia e casa, tra focaccia e chinotto, ho piantato le mie radici» (a Maurizio Porro) [CdS 12/8/2013] • «Non parlo mai di chi mi ha davvero scoperta, Claudio Bonivento. Un produttore che fece esordire Marco Risi, Placido e Marco Tullio Giordana e che proprio a Giordana propose, per un ruolo difficile e drammatico, una ragazzina che veniva da un cinema più leggero». Il film era Appuntamento a Liverpool. Presentato a Venezia nel settembre del 1988. Lei interpretava una ragazza in cerca di vendetta per la morte di suo padre nella strage dello stadio Heysel • «Conquistò la platea degli adolescenti come Miss Teenager e nei programmi Sotto le stelle di Boncompagni (con cui ha avuto una relazione), ma anche con il film Sapore di mare. Per arrivare poi, in un cambio di registro, a recitare con Marco Tullio Giordana in Appuntamento a Liverpool, a vincere la Coppa Volpi a Venezia per Romanzo di un giovane povero di Scola, a essere richiestissima in Francia, a conquistare la platea televisiva italiana con la lunga serialità di Distretto di polizia. Legata da sempre a Monica Bellucci, a Valeria Golino e Iaia Forte, le sue due testimoni alle nozze e che l’hanno consolata o si sono fatte consolare in abbandoni e cambiamenti delle loro giovinezze e della maturità» (Giovanna Grassi) • «Dopo il successo di Sapore di mare Dino Risi mi volle in Dagobert e mi trattò malissimo. Io ce la mettevo tutta e non capivo. Giravamo quasi sempre all’alba. Alla Magliana, alle sei di mattina, bardati con dei costumi del Seicento. Risi fu cattivo. Spietato. Ero intimidita, stretta in un cast tra Coluche, Serrault e Tognazzi e lui mi aveva puntata. Urlava dal megafono: “Sei una cagna”. Soffrii molto. Credevo avesse ragione. (...) Negli ultimi anni con Risi eravamo diventati vicini di casa. Lo incrociavo tutte le mattine mentre portavo i figli a scuola. Lui elegante, flemmatico, con le mani dietro la schiena. Io stravolta, dietro a zaini, orari e ritardi. Ci fermavamo per un saluto rapido. Grandi abbracci: “Sei la più bella, sei la più brava”. Forse aveva cambiato idea» (a Malcom Pagani) [cit] • A vent’anni, con i guadagni dei primi film, si comprò la prima casa in una città in cui «ero arrivata con i risparmi della Cresima e della Comunione. Mi bastava per essere soddisfatta. Non chiedevo altro». Acquistò anche una A112 azzurra usata • Tra i suoi film: Saturno contro (Ferzan Ozpetek 2007), Caos Calmo (Antonello Grimaldi 2008), quest’ultimo con una chiacchieratissima scena in cui veniva sodomizzata da Nanni Moretti. «Io, poco prima, mi ero fatta una vodka, Nanni un paio di birre. È stata la scena più forte della mia carriera, e non nego che mi ha lasciato un segno» (a Vanity Fair). Ancora con la regia di Ozpetek protagonista di Un giorno perfetto, dal romanzo di Melania Mazzucco. Per E la chiamano estate (Paolo Franchi 2012), fu premiata come miglior attrice al Festival di Roma tra i fischi del pubblico («Non sono forte. Io ho un modo naïf di stare al mondo e non immaginavo proprio questa reazione. In quel momento ero stupefatta, avevo perso le parole. Ho avuto persino il dubbio di dover rifiutare il premio, c’è stato un attimo di totale confusione. Poi ho reagito. Mi sono detta: “È così perché sei donna e hai messo l’osceno in scena”»). Ha interpretato il ruolo della ricca donna annoiata che seduce Jep Gambardella in La grande bellezza (2013) • In La Vita oscena del marito Renato De Maria: «Renato finisce il libro di Aldo Nove e si mostra entusiasta: “Leggilo subito” mi dice. Gli do retta, lo divoro e poi decido di essere sincera: “Secondo me questo film non lo girerai mai, ma se ce la dovessi fare, vorrei essere la madre. E così è stato» • Vista anche in Uno per tutti (Calopresti, 2015); Diva! (Patierno, 2017); Napoli velata (Özpetek, 2017) ed Euforia (Golino, 2018): «Euforia è un miracolo di talento e poesia, un film molto curato eppure libero, sta incassando bene e mi rende orgogliosa. Avrei fatto qualunque cosa con Valeria, mi ha filmato per tutta la vita, in qualsiasi situazione. A casa, a Los Angeles, disperata, in lacrime appena lasciata dal fidanzato. Ha fatto film su film, se li tirasse fuori sarei spacciata». Da ultimo in È per il tuo bene di Rolando Ravello (2020) • «Io non sono una professionista. Non ho mai studiato a tavolino la mia carriera, applicato una strategia, scelto i ruoli con l’agente e l’ufficio stampa. Per questo nessun agente resta a lungo accanto a me. Sono uno spirito libero, attrice per caso se vuole. Scelgo d’istinto e mi affido completamente al regista che scelgo. Non mi oppongo, non resisto, sono carta bianca nelle loro mani» (Alessandra Mammì) [Esp 7/12/2012] • Successo in teatro nella commedia Due partite di Cristina Comencini, con cui ha vinto il premio Flaiano 2006 (con la Massironi, la Buy e Valeria Milillo: le quattro nel primo tempo sono delle mamme anni Sessanta e nel secondo tempo si trasformano nelle loro figlie). Nel 2013 Un bacio sul cuore. Le donne nella vita e nella musica di Verdi con Michele Placido. Tra il 2012 e il 2013 ha recitato con Marco Travaglio in Anestesia totale-Primo spettacolo poco spettacolare del dopo-B (2012) e È stato la Mafia (2013) • Ha sottoscritto la petizione a Veltroni e Bertinotti in difesa della 194 e la lettera aperta ai sindaci d’Italia contro l’omofobia promossa da Ivan Cotroneo • Sposata dal 2002 col regista Renato De Maria, dal quale ha avuto Nina e Giovanni. Da Massimo Osti ha avuto Teresa.
Critica «Era la più sexy del giovane cinema italiano: Sapore di mare, manifesto dell’edonismo anni Ottanta, e le commedie di Francesco Nuti. Poi la brusca conversione: diventa l’icona opposta, della “depressa di sinistra”. La terza identità è quella della commissaria in Distretto di polizia, modi sbrigativi e camerateschi» (Paolo D’Agostini) • «Un’attrice che si ribella alle ruolizzazioni e cambia pelle ogni volta che può. Nasce come sexy girl delle commedie Vanzina, conquista la tv nell’uniforme del commissario Scalise e poi, raggiunta la maturità, esplode come musa inquietante del cinema d’autore. Figura carismatica, portatrice di una sensualità misteriosa, cupa, estrema» (Alessandra Mammì) [Esp 7/12/2012].
Frasi «Scola un giorno mi ha spiegato che sono nata in un’epoca sbagliata: “Saresti stata perfetta per Visconti”» • «Ho scelto sempre io. Preferendo la famiglia al lavoro, l’Italia alla Francia, il ruolo di capotribù del mio matriarcato al ruolo scritto sul copione. Pigra non sono mai stata. Mia madre sostiene che se mi fossi dedicata solo al cinema, oggi avrei un altro curriculum. Ma io sono orgogliosa di quello che ho fatto e altrove non sarei voluta andare. Se una cosa mi incuriosisce la affronto con entusiasmo. A volte i copioni sono modesti, il linguaggio non ti interessa e proprio non ce la fai. Altre va meglio. Sono passata da La grande bellezza a Una grande famiglia senza traumi. L’idea è stata di Ivan Cotroneo. Gli dico ancora grazie» • «La bellezza è stata per me un conto in banca aperto fin dalla nascita e assieme una tortura. Per molto tempo non ho lavorato, mi dicevano tutti di no: “Sei troppo bella per questo ruolo”. E ddaje... In verità forse pensavano che non fossi adeguata ma preferivano non ferirmi. Noi del ramo siamo sovente ipocriti e fifoni» • «Mi piace ridere e far ridere. Ma è difficile, sempre per la faccia da Vogue. Troppo intensa pare» • «Non c’è niente di più bello che innamorarsi nel mese di agosto».
Amori Si è sposata nell’aprile 2002 presso la chiesa di Santa Maria Assunta ad Abbadia di Naro con il regista Renato De Maria, con cui ha avuto due figli: Nina e Giovanni. La prima figlia, Teresa, è nata da una relazione dell’attrice con l’imprenditore-designer Massimo Osti • A 17 anni ha avuto una storia con Gianni Boncompagni all’epoca 50enne: «Non ho mai nascosto di aver avuto un amore con Gianni. Nonostante la differenza d’età, lui mi rispettava come donna. Dopo, ho fatto l’attrice, mai spettacoli in Rai. La mia carriera parla da sola». Ricorda Barbara Boncompagni, figlia di Gianni: «Abbiamo vissuto insieme tutti e tre per un po’. Lei era una sorella, aveva un anno più di me. Ma con varie fidanzate papà ha avuto un rapporto da padre-figlia» • «Sono sempre stata fidanzata, mai un giorno da single. Ho la necessità di essere inchiodata a qualcuno. Ho avuto pochissimi uomini, troppo pochi. Penso spesso con rimpianto a quelli ai quali ho rinunciato. Io ho bisogno del maschio, di un uomo integro che non abbia paura delle donne» • «Ho avuto quasi sempre ragazzi opprimenti e siccome l’amore influisce moltissimo su tutto il resto e autorità e gelosia non fanno altro che ucciderlo giorno dopo giorno, non posso dire che quegli anni siano stati completamente felici. Erano possibili gioie e si sono rivelate gioie tristi. Peccato. L’amore mi ha molto coinvolta, ma non rinnego nulla. Oggi certi drammi sembrano lontanissimi. Sono meno problematica. Mi basta una doccia. Una canzone di Battisti da cantare. Passa tutto in un attimo. Ieri era peggio» • «Mi piacciono gli uomini magri, spigolosi e riservati»
Religione «Ho smesso di andare in chiesa, sono passata attraverso il buddismo, oggi sento che Cristo mi sostiene e ogni tanto prego».
Politica Passata l’infatuazione per i girotondi («esperienza finita»), non segue più nessuno: «Berlusconi ha esaltato l’individualismo e la solitudine e credevo che la sinistra, a cui sento di appartenere, mi sarebbe piaciuta di più» • «Qualche anno fa orientarsi era più facile. C’era l’uomo cattivo e dell’uomo cattivo si discuteva a colazione e a cena. Ora che l’uomo cattivo non c’è più a me non va di parlare di nessuno. Se ci fossero state le elezioni, mi dispiace dirlo, avrei fatto parte della grandissima parte del Paese che ha scelto di astenersi. Dalla politica avverto un distacco totale. Mi impegno in altro modo. Sono ambasciatrice di Save The Children. Ma sa qual è la verità? Che passa tutto e che per analizzare certe cose seriamente, il palco, l’amore, i film e la politica, un’intervista non basta. Bisognerebbe farlo, se proprio si provasse desiderio, sul lettino dell’analista».
Curiosità «A me piace viaggiare da sola, stare negli alberghi, mettermi a letto con le gambe sollevate contro il muro senza nessuno intorno» • Ha paura dell’aereo e di guidare in autostrada • Ha una casa a Pantelleria • Golosa di penne all’arrabbiata («purché ci sia moltissimo peperoncino»), di pane e Nutella e di krapfen alla crema • Nessuna passione per lo shopping («di solito mi metto quello che ho ed è una fortuna perché nei miei armadi c’è poco spazio») • È permalosa: «Ho sempre bisogno di essere ascoltata altrimenti me la prendo a male».
Titoli di coda «Vorrei tanta gente e vorrei sentirmi anche quel giorno amata. Amatissima» (pensando al suo funerale).