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 2021  febbraio 09 Martedì calendario

Biografia di Leontyne Price

Leontyne Price, Laurel (Mississippi), 10 febbraio 1927 (94 anni). Soprano statunitense. Prima cantante nera a ottenere uno status di autentica diva al Metropolitan, un riconoscimento che l’America aveva negato pochi anni prima a Marian Anderson. «A torto o a ragione, per molti Leontyne Price incarna quasi alla perfezione l’ultimo esempio di autentico soprano verdiano, soprattutto il Verdi della maturità, quello del Ballo in maschera, Forza del destino, Aida e Requiem» [Arnaboldi, connessiallopera.it] • Ha vinto 19 Grammy award.
Titoli di testa «Dear Marian Anderson, because of you I am»
Vita Suo padre James lavorava in una segheria. Suonava la tuba nell’orchestra della chiesa. Sua madre Katherine era un’ostetrica che cantava nel coro: «Mio padre non ha mai finito la prima media ma poteva aggiustare qualsiasi cosa, il che era favoloso» • A tre anni Leontyne riceve un pianoforte giocattolo e a cinque inizia a prendere lezioni • A otto inizia a frequentare la casa Alexander ed Elizabeth Chisholm, una coppia bianca per la quale sua zia fa la lavandaia. I Chisholm intravedono il talento della piccola Leontyne e la incoraggiano a suonare il piano e a cantare • A nove anni la madre la porta a vedere un recital. In scena c’era Marian Anderson: «È salita sul palco con un abito di raso bianco, così maestoso. Quando ha aperto la bocca ho pensato: “Questo è tutto quello che voglio essere, mamma. Questo è quello che sarò». Come la madre, Leontyne canta nel coro della chiesa metodista di Saint Paul a Laurel • Nel 1944 si diploma alla Oak Park Highschool e si iscrive al College of Education and Industrial Arts a Wilberforce, Ohio. Continua a cantare. «Crede che se non diventerà una grande artista almeno potrà insegnare musica ai giovani» [Sylvia Williams in Leontyne Price Opera Superstar] • Nel 1948 vince una borsa di studio per la Julliard di New York. La sua insegnante è Florence Page Kimball, che poi le farà da mentore durante tutta la sua carriera: «Credo fermamente nella tecnica, tecnica, tecnica per liberare la voce. Così tanti cantanti non ci lavorano abbastanza a lungo. È un compito duro, lungo ma Leontyne ha dedizione, disciplina. Ha anche l’umiltà, che è la più grande qualità di tutte». Si diplomerà nel 1952 • «Abbiamo la voce del secolo» (Frederic Cohen, direttore del dipartimento Opera della Juilliard) • «I miei genitori dicevano a me e a mio fratello che non c’è niente che non puoi ottenere se miri abbastanza in alto» • Viene notata da Virgil Thomson che la scrittura per Four Saints in Three Acts e interpreta Bess in una nuova produzione di Porgy and Bess di George Gershwin, diretta da Robert Breen, un successo che le vale recensioni entusiastiche e una tournée europea. Vienna State Opera, London’s Royal Opera, il Festival di Salisburgo, l’Arena di Verona • «Aspiravo all’opera, ma allora le prospettive per i neri erano limitate e temevo che sarebbe stata una perdita di tempo. Poi ho visto la Callas. È diventata il mio grande idolo e mi sono detta che sarei impazzita se non fossi riuscita a entrare in questo mondo» • Altri compositori notano l’abilità della Price e nel 1953 canta, tra le altre, opere di Henri Sauget, Lou Harrison, John La Montaine e Igor Stravinsky. È Pamina nel Flauto magico, Donna Anna nel Don Giovanni, Fiordiligi in Così fan tutte • Nel 1954 Price riceve il premio della critica per il suo concerto di New York City. La vera consacrazione su un palcoscenico operistico, però, avviene a San Francisco nel 1955, quando canta il ruolo di Madame Lidoine nei Dialoghi delle carmelitane di Poulenc. La sua interpretazione la porta persino a una tournée in India • Nel 1955 con Tosca appare in Tv sulla Nbc. È la prima artista nera ad apparire in un’opera in televisione, e la cosa non viene apprezzata da tutti: undici stati del Sud, incluso il suo Mississippi, si rifiutano di mandare in onda la trasmissione e migliaia di telespettatori indignati spengono la tv. Spiegava la Price: «In effetti, molti affiliati della Nbc nel Sud si sono rifiutati di mostrare un programma con una Tosca nera e il suo amante bianco» • La vera svolta del 1955 è però l’incontro con Hebert von Karajan, direttore della Filarmonica di Berlino. Spiega André Mertens, presidente del consiglio della Columbia Artists Management, all’epoca manager di Miss Price: «Gli chiesi di ascoltarla cantare. Lo ricordo seduto in fondo alla Carnegie Hall, esausto dopo un concerto, sgranocchiando un club sandwich. Dopo averla sentita cantare per tre minuti scarsi, è salito sul palco e si è messo a suonare con lei per un quarto d’ora. Poi l’ha invitata a Vienna e alla Scala. Anche lui mantenne la sua parola, offrendole Salomé alla Scala, ma lei non era ancora pronta. Così abbiamo elaborato un piano: l’Aida nel 1958 a Vienna. Quella notte fu fatta la storia. Da allora le cose sono state semplici. Von Karajan l’ha poi ingaggiata per ulteriori spettacoli a Vienna, Salisburgo e Berlino» • Qualsiasi cosa incida viene venduto al ritmo di duemila copie la settimana [Williams, cit.] • Alla Scala debutta il 21 maggio 1960 come protagonista di Aida sotto la direzione di Antonio Tonini • Nello stesso anno al Met si esibisce in Madama Butterfly con Giuseppe Di Stefano, Turandot con Birgit Nilsson e Giuseppe Di Stefano, Don Giovanni, Aida con Carlo Bergonzi e Giulietta Simionato e ne La Fanciulla del West • Nel 1961, al suo debutto al Met, con Il Trovatore, riceve applausi per 42 minuti [Occhiuzzi, Cds 1977] • Scriveva Harold Schönberg, sul New York Times: «La sua voce, calda e succulenta, ha un volume sufficiente per riempire la casa con facilità, e ha una buona tecnica. Ha persino preso gli acuti così come sono stati scritti, nulla di quello che ha scritto Verdi le ha dato il minimo fastidio... La voce è ciò che conta, e la voce è ciò che ha Miss Price» • Nel 1962 con La fanciulla del West si guadagna il riconoscimento di Musicista dell’anno. A New York abitava in una strada tranquilla nel Greenwich Village, in una piccola casa di mattoni bianchi. Scriveva Arthur Todd che nel 1962 la intervistò per Musical America il mattino dopo la Festa del Ringraziamento: «Misura solo otto metri di larghezza e dodici metri di profondità, è sostenuta da un piccolo giardino di 20 metri […] Quasi tutto il primo piano è dedicato a un lungo salotto. Naturalmente, c’è un pianoforte a coda e un sistema ad alta fedeltà integrato. Gli scaffali che rivestono parte di una parete contengono file di scatole in ordine alfabetico per spartiti, foto, programmi e ritagli. Un punto focale della stanza è il dipinto originale della cantante come è apparsa sulla copertina della rivista Time l’anno scorso. Quasi ovunque nella stanza ci sono i suoi due colori preferiti: il blu delphinium, particolarmente evidente in un enorme divano di broccato, e il verde avocado, in particolare sul tappeto in tela. Miss Price mi ha indicato alcuni graffi sul tappeto: “Abbiamo fatto una grande cena per il Ringraziamento ieri sera per von Karajan, direttore della Filarmonica di Berlino, e abbiamo finito per ballare il Twist fino alle 5 del mattino, un momento meraviglioso”» • Arthur Todd: «Quando l’ho lasciata, la signorina Price era nel bel mezzo di una seduta fotografica per una rivista di moda. Indossava un abito da hostess scarlatto e sedeva sul suo divano blu come se fosse un trono. Dietro di lei c’erano vasi di rose American Beauty a gambo lungo, aggiunte deliberatamente per soddisfare l’idea di una rivista di moda su come una star dell’opera vive a casa. Quando il fotografo e l’editore le hanno chiesto di cambiare la posa delle sue mani, lei ha riso e ha detto: “Ma non mi guadagno da vivere con le dita!”. Mentre me ne andavo, miss Price ha chiesto a Lulu [la governante, ndc] di ghiacciare dello champagne per Samuel Barber, che era in viaggio. “E mescola un po’ di caviale e crema di formaggio”, ha aggiunto. Mentre scendevo le scale, ho pensato: ecco una vera prima donna; lei è in cima al mondo e se lo merita» • Nel 1963 alla Scala con l’Aida. Titolo del Corriere della Sera del 17-18 aprile 1963: «Per l’Aida ’63 600 persone 10 cavalli e una bella negra». Nel pezzo firmato M.P.: «Ultimi giorni di preparativi, alla Scala, per l’Aida di Verdi […]. Sono giorni febbrili, vissuti ora su ora, con intensità crescente da tutti i protagonisti. Il palcoscenico è affollato oltre ogni dire; quest’opera verdiana è certo una delle più spettacolari, una delle più ricche di scene di massa, e si presta ad allestimenti pomposi […]. Quanta gente calcherà infatti il palcoscenico della Scala, su cui si elevano le strutture sceniche create da Lila De Nobili? Si parla, ad occhio e croce, di circa 260 uomini, di 95 donne, di 30 bambini, di un centinaio di coristi, di 70 fra danzatori e ballerine. Oltre ai cantanti e all’orchestra, questa Aida metterà in movimento, quindi, quasi 600 persone. A queste si aggiungeranno dieci cavalli berberi. Niente elefanti, niente leoni. Ma, in compenso, piume e ori a non finire. In questa cornice imponente e lussuosa, Leontyne Price canterà la parte di Aida. Il soprano negro è considerato una delle più grandi Aide della storia dell’opera. La carriera della Price è stata, in questi tempi, velocissima: i cachets della bella cantante sono ora tra i più alti di America» • Nel 1965 è stata insignita della Presidential Medal of Freedom dal presidente Lyndon Johnson: «Il suo canto ha portato luce nella sua terra» • Uno dei più grandi trionfi di Price è stata l’interpretazione del ruolo di Cleopatra in Antonio e Cleopatra di Samuel Barber, opera che nel 1966 inaugurò il New Met al Lincoln Center. Scrive Sylvia Williams in Leontyne Price Opera Superstar: «I biglietti andarono esauriti e i biglietti costavano fino a duecentocinquanta dollari» • «I critici si sono dimostrati per lo più feroci verso la produzione di Franco Zeffirelli, ma hanno elogiato la giovane soprano» [Abc] • Barber aveva già scritturato Price per la prima delle sue Canzoni dell’eremita nel 1953. Le sue interpretazioni preferite però erano le eroine verdiane Elvira in Ernani, Leonora nel Trovatore, Amelia nel Ballo in maschera, e soprattutto Aida • Nel 1969 è di nuovo al Met davanti a quattromila spettatori: «c’è stata immensa autorità vocale nella Aida di miss Price» scrive il New York Times. «Ha cantato con grande arte», gli fa eco il New York Post • Tra il 1961 e il 1969 la Price calca le scene del Metropolitan con 118 produzioni • Negli anni Settanta Price diminuisce drasticamente il numero di apparizioni operistiche, preferendo concentrarsi sul suo primo amore, i recital • Nel 1981, a San Francisco, sostituisce una Margaret Price ammalata nell’Aida al fianco di Luciano Pavarotti. Per la sua interpretazione chiede un dollaro in più del tenore, un dollaro che l’avrebbe resa la cantante lirica più pagata al mondo. Ma il teatro rifiuta • Due anni dopo nuovo successo al Met nel ruolo di Leonora ne Il Trovatore, parte che non cantava dal 1969 • Nel 1983 partecipa agli spettacoli per la tv In Performance from the White House, con il presidente Reagan • Nello stesso anno duetta con Pavarotti nel concerto per i cent’anni della Metropolitan Opera • Del 1985 la sua ultima performance al Lincoln Center di New York nel ruolo del protagonista dell’Aida. Aveva cinquantasette anni: «Non volevo correre il rischio di una brutta performance. Se rimani troppo a lungo, nessuno ricorderà nessuna delle standing ovation che hai avuto. Le persone tendono a ricordare solo le cose negative e le ingrandiscono» • Prosegue l’attività concertistica, ritirandosi definitivamente nel 1997 • Nel 1990 pubblica un libro per bambini Aida as told by Leontyne Price (Aida raccontata da Leontyne Price): «Ho incontrato Aida per la prima volta in biblioteca quando ero piccola. Volevo condividere la storia di questa principessa nera che ha una tale dignità e coraggio, che ama suo padre il re così profondamente e lotta con tale forza». Il libro ispirerà la commedia portata a Broadway nel 1999 da Elton John e Tim Rice • Nell’ottobre 2001, a 74 anni, canta This Little Light of Mine accompagnata da James Levine e God Bless America a cappella per il concerto alla Carnegie Hall in memoria delle vittime della strage dell’11 settembre • Nel 2007, i telespettatori della Pbs hanno votato il suo canto O patria mia, come il Great Moment n. 1 in 30 anni di trasmissioni Live from the Met • Nel 2017, Price partecipa al documentario di Susan Froemke The Opera House in cui ricorda la prima al Metropolitan Opera House al Lincoln Center nel 1966: «Ho cantato davvero come un angelo. Mi porterò il ricordo di quella sera nella mia bara».
Amori Durante la tournée di Porgy e Bess Leontyne s’innamora di Porgy, il baritono William Warfield, e lo sposa nel 1952. I due resteranno insieme fino al 1958 anche se divorzieranno ufficialmente solo nel 1972 rimanendo ottimi amici • Dei suoi amori non ci è dato sapere altro anche se lei stessa lascia intendere di averne avuti diversi quando afferma «una vita sessuale sana è la cosa migliore al mondo per la voce di una donna».
Frasi «Sii nero, risplendi, punta in alto» • «Se avessi un po’ di successo, mi piacerebbe godermelo, per l’amor del cielo! A che serve altrimenti?» • «Penso che essere nero sia sempre un vantaggio. Essere umano, americano e nero, sono le tre cose più grandi che possano capitare. La combinazione è imbattibile» • «Giulietta Simionato è una delle mie predilette. Callas è favolosa, così come Tebaldi e Farrell. Da queste ragazze puoi ottenere una ricchezza di tutto ciò che vuoi come cantante» • «L’arte è la sola cosa per avere la quale non puoi premere un pulsante. La devi realizzare alla vecchia maniera. Stare alzato e consumare davvero le candele nella notte. Non ci sono compromessi».
Curiosità La Price, in più occasioni, ha pagato i funerali di alcuni suoi fans indigenti morti di Aids durante gli anni Ottanta • Quando si accosta a un nuovo ruolo non impara solo la sua parte ma anche quella di tutti gli altri: «Sono molto metodica e considero l’opera come un’unità. A volte penso di essere la piaga di un regista. Tuttavia, credo che il movimento non possa essere solo studiato. Deve venire spontaneo. Sul palco devi avere qualcosa da fare come artista oltre che come cantante» • Non si è mai messa a dieta: «In un giorno di spettacolo, mi alzo tardi e faccio un brunch composto da un grande bicchiere di succo d’arancia, due uova sode e un caffè al latte. Alle 5 mangio una bistecca, una patata al forno, un’insalata e bevo un caffè. Poi Lulu mi prepara del brodo caldo da portare con me al Met. A dire la verità, muoio di fame alla fine del primo atto della Fanciulla e sorseggio anche un po’ di brodo appena prima della scena del Nilo in Aida» [a Todd, cit.] • Il suo segretario si chiamava Hugh Dilworth e la sua preziosa governante, Lulu Shoemaker • Dopo il ritiro dalle scene «sollecitata dal fratello minore, George B. Price, un generale dell’esercito in pensione, la signora Price si è trasferita da New York al Maryland. Il signor Price è diventato il manager di sua sorella dopo che lei si è ritirata: “Sto così bene qui, grazie a mio fratello e ai bambini”» [Anthony Tommassini, New York Times]
Titoli di coda «Non pensavo di poter essere così felice senza cantare, senza essere al centro della scena».