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 2021  gennaio 04 Lunedì calendario

Biografia di Marco Formentini

Marco Formentini (1930-2020). Sindaco di Milano dal 1993 al 1997. Laureato in Giurisprudenza, socialista lombardiano («fino al 1973»), funzionario della Cee. Il suo saggio Il futuro dell’Italia capitò per caso nelle mani di Umberto Bossi che lo volle conoscere per farne uno dei leader della Lega. Nel 1992 fu eletto alla Camera, nel 1994 e 1999 al Parlamento europeo. Lasciò la Lega per i Democratici (poi per la Margherita). Nel 2008 aderì alla Democrazia Cristiana per le Autonomie di Rotondi. «È il 20 giugno 1993, le prime elezioni dirette. Formentini sconfigge al ballottaggio Nando Dalla Chiesa. L’Italia schiuma di indignazione per Tangentopoli. L’onda di protesta spazza via il craxismo, la Milano da bere e i selvaggi anni Ottanta. Bossi lo ha convinto a candidarsi durante una cena in pizzeria. Formentini è fuori dal canone lumbard. È di La Spezia, parla benissimo inglese e francese, dopo la laurea in legge a Pisa nel 1956 ha vinto un concorso per funzionario alla Ceca, la Comunità europea del carbone e dell’acciaio, a Bruxelles, dove rimarrà fino al 1968, un borghese di raffinate letture che fa il baciamano alle signore: l’opposto del celodurismo. Infatti i compagni di classe del liceo classico Lorenzo Costa sono stupiti nel ritrovarselo leghista» [Vecchio, Rep]. Vedovo dal 2012 di Augusta Gariboldi, la first sciura (copyright di Cuore), nel 2015 fa s’era risposato con Daniela Gallione, insegnante di vent’anni più giovane, con rito celebrato dall’allora sindaco Giuliano Pisapia.
«Primo sindaco eletto direttamente dai milanesi fu anche il primo alla guida di una maggioranza monocolore, 36 consiglieri su 60. Tra loro, con 194 voti, anche un ragazzino di 21 anni, un certo Matteo Salvini. Allora terzultimo per preferenze, è l’unico che è rimasto».