Anteprima, 25 gennaio 2021
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Biografia di Alberto Grimaldi
Alberto Grimaldi (1925-2021). Produttore cinematografico. Finanziò Ultimo tango a Parigi e Salò. Nel suo carnet Fellini, Bertolucci, Pontecorvo, Pasolini, Leone e lo Scorsese di Gangs of New York, girato a Cinecittà. «Laureato in Legge, dopo l’apprendistato nelle agenzie delle major americane Grimaldi, sulla scia di uomini coraggiosi come Ponti, De Laurentiis, Lombardo, Cristaldi, Bini, nel ’62 fonda la PEA, debuttando in sordina: due anni dopo sfonda il box office con Per un pugno di dollari con la stratosferica cifra di un miliardo e 890 milioni (terzo assoluto per spettatori, 14 milioni 797.275). Inevitabile che insista con Leone e gli spaghetti western (Per qualche dollaro in più, Il buono, il brutto e il cattivo) ed è con il cinema nazional popolare che finanzia le opere di autori come Fellini (i travagliati Satyricon e Casanova, poi Ginger e Fred), Petri, Pontecorvo, Rosi. Ma è con la scossa tellurica di Ultimo tango che nel ‘72 totalizza in egual misura incassi e processi. Il discusso capolavoro di Bertolucci è nella storia il più perseguitato e l’unico condannato metaforicamente al rogo, oltre ad aver fatto perdere al regista i diritti civili, prima di essere dopo anni assolto. Rimane una tappa del cinema e del costume, un grande assolo sulla solitudine, con un Marlon Brando che passa alla storia e alcune scene tra le più chiacchierate del comune senso del pudore: incasso di quasi 6 miliardi solo in Italia, secondo in assoluto per spettatori, 15 milioni 623.773. Grande epopea sarà Novecento, il Bertolucci padano, anch’esso con problemi di censura e sequestro nella prima parte (ma il caso fu risolto in 5 giorni). Era un periodo in cui la magistratura teneva d’occhio il miglior cinema italiano, partendo da Visconti e Antonioni, quello che saltava gli ostacoli della retorica perbenista e ogni residuo di ipocrisia. Fu con Pasolini che nei primi anni 70 Grimaldi dovette difendere la battaglie legali più accese, dal Decameron ai Racconti di Canterbury a Il fiore delle mille e una notte, la trilogia della vita. L’ultimo titolo del grande cineasta poeta, il Salò che uscì postumo dopo il suo assassinio, sarà uno di quei film “maledetti” che producono fascicoli legali e rovelli di coscienza» [Porro, CdS]. Si era trasferito negli Stati Uniti nel 1977, dopo aver subito una rapina con sequestro in Italia. È morto a Miami.