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 2021  gennaio 29 Venerdì calendario

Biografia di Vanessa Redgrave


Vanessa Redgrave, nata a Londra (Gran Bretagna) il 30 gennaio 1937 (84 anni). Attrice. Premio Oscar per miglior attrice non protagonista in Giulia (1978). Candidata anche per Morgan matto da legare (1966), Isadora (1968), Maria Stuarda, regina di Scozia (1971), I bostoniani (1984) e Casa Howard (1992). Nel 2018, a Venezia riceve il Leone d’oro alla carriera. Ha vinto anche due Golden Globe, un Bafta), uno Screen Actors Guild Award, due Emmy, due Prix a Cannes e una Coppa Volpi, un Tony Award e un Olivier Award.
Titoli di testa: «Sono una figlia della guerra».
Vita «Quando nacque Vanessa Redgrave, la notte del 30 gennaio 1937 a Londra, il padre Michael stava interpretando Laertes nell’Amleto di Shakespeare all’Old Vic Theatre. Al calar del sipario, com’era abitudine ogni sabato sera alla fine dello spettacolo, Laurence Olivier, ancora vestito da Amleto, prese la parola: “Signore e signori, questa notte è nata una grande attrice. Laertes ha una figlia”» [Grilli, Foglio] • «Dal nonno paterno Roy Redgrave, interprete del cinema muto, e dal nonno materno Eric Kempson, socialista e utopista, nacque un grande attore shakespeariano, quel Sir Michael Redgrave (1908-1985) sposatosi con l’attrice, tuttora vivente, Rachel Kempson, da cui discendono Vanessa, Corin e Lynn tutti e tre attori, e si deve solo a una biografia di Corin del ’95 l’ammissione della bisessualità di Sir Redgrave, che avrebbe coinvolto Noël Coward» [Rodolfo Di Gianmarco, Rep 13/3/2002] • «Fin da quando avevo 4 anni ho sempre sentito il desiderio di un palcoscenico, all’inizio mi esibivo in famiglia e davanti a 12 persone. A 6 anni ho recitato in una commedia scritta da un amico e ho coinvolto anche mio fratello. Quell’esperienza mi rimarrà sempre nella memoria perché il mio ruolo consisteva nell’elencare venti oggetti che il mio personaggio, una naufraga, portava con sé. Al quinto nome sono andata in panico e non ho più proferito parola. Insomma, un battesimo di fuoco sulla scena, ma da allora ho comunque continuato ad usare la mia voce a favore di chi soffre per la guerra» [De Tommasi, Hotcorn] • Imparò a leggere molto presto per via di una tata relativamente severa. «Quando è arrivata la liberazione ho potuto leggere il racconto di ciò che è avvenuto nei campi di concentramento» [a Paola De Carolis, IoDonna]. «Vanessa studia alla Central School of Music and Dance di Londra. E negli anni Cinquanta frequenta l’Actors Studio. Il suo debutto sul palcoscenico risale al 1957 [nella pièce A touch of sun a fianco a suo padre, ndc]. Il battesimo del set lo sostiene l’anno dopo con il padre, nel film, Behind the Mask. L’esperienza cinematografica la porta però a preferire il teatro, almeno fino gli anni Sessanta» [Attanasio, Marie Claire] • Recita così nell’Otello di Tony Richardson [Vedi amori], in Tutto è bene quel che finisce bene, in Sogno di una notte di mezza estate, interpretando Elena, e nel famoso Coriolano di Laurence Olivier • Lanciata internazionalmente nel 1966 da Michelangelo Antonioni con Blow-Up: «Prima di incontrare Antonioni lo consideravo un dio del cinema e non potevo credere che mi avesse scelto per una sua pellicola. Ero al settimo cielo e pensavo: “Oddio, avrò un ruolo come Monica Vitti”. Non che fossi in competizione con lei, per carità, ma la adoravo, desideravo somigliarle, così brava. Ma non mi ci potevo minimamente avvicinare. Era un modello irraggiungibile, che ho sempre ammirato e imitato. Una vera mattatrice della commedia italiana» [De Tommasi, Hotcorn] • Per Fred Zinnemann gira Un uomo per tutte le stagioni: «“È nata una grande attrice per tutte le stagioni”, scrissero i più severi critici inglesi dopo le prime apparizioni in teatro e nel cinema – correvano gli anni Cinquanta di Vanessa Redgrave. [...] Una donna con una passione innata per la giustizia» [Grassi, Cds] • Tony Richardson, che ha spostato nel 1962, la dirige in due film Red and blue e Il marinaio di Gibilterra. I due lavorano insieme nonostante Tony abbia lasciato Vanessa per Jeanne Moreau • Sul set di Camelot (1967) Vanessa s’innamora di Franco Nero [Vedi amori]. Lei è Ginevra, Lui Lancillotto • Per Tinto Brass gira Dropout (1970) e, di nuovo con Nero, La vacanza (1971) in cui recita in veneziano: «Ci portarono a visitare un manicomio dove tante donne venivano buttate senza pietà: giovani, più anziane, c’era chi doveva nascondere una figlia che lo Stato cattolico non voleva che nascesse, chi era finita lì dopo essere stata licenziata per essere andata in vacanza con la famiglia. Tinto Brass era un po’ anarchico e ne fece un lavoro sperimentale. In Veneto poi ho girato Un tranquillo posto di campagna di Elio Petri, uno dei più grandi registi che l’Italia abbia avuto, e lo devo dire io, che sono straniera, visto che voi l’avete dimenticato» [a Cappelli, Cds]» • Tinto Brass trova che Vanessa Redgrave sia l’attrice ideale con cui lavorare: «Per accenderla basta una parola. Una volta con Franco Nero (si stavano lasciando, forse lei era spinta dal desiderio di trattenerlo, chissà) dovevano recitare la scena di due che fuggivano in barca. Mi chiede: cosa dobbiamo fare? Io dico appena: siete due cani bastonati, che si leccano le ferite... Giriamo! E Vanessa si scatena: si accuccia su Nero e comincia a dargli baci e leccatine in modo consolatorio, proprio come farebbe un cane (la mia era solo una metafora...), baci teneri sugli occhi, la bocca, la lingua, il naso... e poi via via baci sempre più affettuosi, erotici, coinvolgenti» [Lanza, Sette] • Interpreta decine di film e vince altrettanti premi: Maria Stuarda, regina di Scozia (1971); Assassinio sull’Orient Express di Sidney Lumet (1974); Sherlock Holmes - Soluzione sette per cento (1976) al fianco di Laurence Olivier; Giulia (1977) di Fred Zinneman con il quale vince l’Oscar come miglior attrice protagonista; I bostoniani (1984) e Casa Howard di James Ivory; Storia di una capinera (1993) di Franco Zeffirelli, La promessa (2001) con Sean Penn • Altra pellicola di successo con Vanessa Redgrave è Mission Impossibile, del 1996 • Oltre al teatro e al cinema, lavora anche in televisione: partecipa a varie miniserie televisive tra cui Nip/Tuck • Tra le sue ultime fatiche cinematografiche c’è il film di Ralph Fiennes Coriolanus (2011) in cui torna a recitare Shakespeare, Anonymous di Roland Emmerich in cui veste in panni della regina Elisabetta I ma anche Le stelle non si spengono a Liverpool di Paul McGuigan (2017) e Georgetown per la regia di Christoph Waltz (2019) • Sempre nel 2019 recita in The Aspern Papers di Julien Landais assieme a sua figlia Joely • Nel 2017 si mette per la prima volta dietro la macchina da presa per Sea Sorrow, un documentario prodotto dal figlio Carlo Nero che punta i riflettori sull’emergenza globale dei rifugiati, sottolineando la somiglianza con l’Europa nazista e fascista della Seconda guerra mondiale: «Non credo di mettermi di nuovo dietro la macchina da presa. Sea Sorrow è come il mio testamento, un film che continuerà ad essere visto per spronare gli animi. Non ho più la resistenza fisica di un tempo e infatti parlo molto lentamente perché il mio cuore è affaticato, ma sento dentro il dovere di fare la mia parte. E quindi, nonostante gli sforzi e grazie a molti aiuti, questo progetto, prodotto da mio figlio Carlo Nero, ha visto la luce e attraverso i riflettori dei festival ha attirato l’attenzione del pubblico che vuole conoscere la verità e chiede una politica per i rifugiati» [De Tommasi, cit.].
Politica «Sono cresciuta in una famiglia, quella dei Redgrave, dove il socialismo era un credo, un modo di vivere quotidiano, un valore contro ogni razzismo e violenza» • «Ci sono sempre state cause per le quali combattere in famiglia, sin da quando nostro padre, sir Michael Redgrave, attore e socialista di razza, disse no al comunismo perché non offre risposte vere alle esigenze dei poveri» • «Negli anni Settanta si è candidata senza successo alle elezioni nel Partito Rivoluzionario dei Lavoratori, da lei cofondato» [IlPost] • «Io non faccio politica, ma parlo di diritti umani. Pochi giorni fa presentando Sea Sorrow-Il dolore del mare, il mio documentario sulla condizione dei profughi, ho detto che in Europa è stata violata la Convenzione Onu del 1951 sullo stato dei rifugiati. Ho avuto uno shock di rabbia per questa profonda ingiustizia, e farò tutto ciò che è nelle mie possibilità per denunciare questa vicenda senza fine: è il mio tributo a chi cerca aiuto. Nei prossimi anni l’Europa spenderà tanti soldi non per integrare e proteggere i migranti, ma per respingerli. Spero che nascerà un movimento per portare l’Italia davanti alla Corte internazionale, ma il problema riguarda anche noi in Inghilterra» [a Cappelli, cit.] • «In lei c’è la stessa ribellione a ogni ingiustizia di quando, uscendo da teatro, andavamo ad attaccare manifesti e a marciare per protesta a Londra, pronte a essere arrestate» [l’amica e collega Judi Dench] • « Celebre un suo viaggio del 1962 a Cuba, che fece malignare addirittura su una possibile liaison con Fidel Castro» [Elle] • «È la paladina di mille battaglie, per l’indipendenza palestinese, per il Kosovo, per la Cecenia, per i diritti umani, per i profughi, una donna che essenzialmente non può chiudere un occhio sulle ingiustizie» [Paolo De Carolis, IoDonna] • Il 7 dicembre 2002 l’attrice inglese Vanessa Redgrave ha pagato 75 mila euro per il rilascio di Ahmed Zakayev, portavoce del presidente ceceno Maskhadov, un passato da attore shakespeariano, accusato d’aver rapito, torturato e ucciso decine di militari e civili russi. Convinta della sua innocenza, l’attrice ha pagato la cauzione e ha ospitato il leader ceceno nel suo appartamento di Londra [Riva, Cds] • «Nel 2004, dopo una campagna contro il governo russo in sostegno del popolo ceceno, ha fondato un nuovo partito che ha però lasciato poco dopo. Negli stessi anni è stata una sostenitrice di campagne contro la “Guerra al terrorismo” statunitense e l’uso della prigione di Guantanamo» [Il Post]. Il Corriere della Sera la definisce «la Jane Fonda sull’altra sponda dell’Atlantico» • È stata inoltre presidente dell’International Artists Against Racism ed ambasciatrice dell’Unicef.
Amori Il 29 aprile 1962 sposa il regista Tony Richardson (1928-1991), dal quale ha due figlie: Natasha (1963-2009) e Joely (1965) • I due vanno in viaggio di nozze in Grecia • La coppia divorzia nel 1967, dopo che il marito l’aveva lasciata per l’attrice Jeanne Moreau. Richardson, morirà nel 1991 per complicanze dovute all’Aids. Dopo aver ricevuto la diagnosi ammise d’essere bisessuale • Sempre nel 1967, durante le riprese dell’hollywoodiano Camelot ha conosciuto Franco Nero. Ricorda l’attore italiano: «All’inizio la ignorai. Joshua Logan me la fece vedere passeggiando lungo un vialone della Warner: “L’attrice è quella”. Non era ancora uscito Blow-Up e Vanessa, che aveva girato soltanto Morgan matto da legare, era semi sconosciuta. Senza trucco, con i jeans strappati e gli occhiali da vista mi parve brutta. Il giorno dopo, in camerino, trovai un biglietto scritto in italiano. Vanessa mi invitava a una festa nella sua casa di Los Angeles. Arrivai alla porta e mi venne ad aprire una dea: “Forse mi sono sbagliato, cercavo la signora Redgrave”. Era lei. Ed è stato un grande amore» [Nero a Pagani e Corallo Fatto] • «Vanessa e Franco diventano inseparabili. Si fanno vedere insieme al Festival di Cannes del 1967, alla cerimonia degli Oscar del 1969. A Londra, con la mamma di lei Rachel Kempson (è sempre un buon segno presentarsi le mamme). Il 14 gennaio 1969 Vanessa debutta al Manchester University Theatre con la commedia Daniel Deronda e fra gli spettatori ne trova uno inaspettato: è Franco, volato da Roma in segreto per venirla a vedere. I paparazzi li braccano a Roma, nei ristorantini di Trastevere, come due innamorati qualsiasi. È un amore grande quello che stanno vivendo, lei impara l’italiano così bene che quando nel 1983 accetterà di interpretare la regina Elisabetta in un cameo nel film commedia Sing Sing, di Corbucci, dirà al regista e a Enrico Montesano, con cui deve girare la scena: “Volete che faccia un po’ di accento inglese?”. Franco e Vanessa girano insieme un altro film, l’inquietante Un tranquillo posto di campagna, di Elio Petri» [Attanasio, cit.] • Nel 1969, dalla loro nasce Carlo. «Però i due dopo poco si lasciarono: Vanessa Redgrave si mise con il collega Timothy Dalton (la storia durò 15 anni) e Franco Nero ebbe una relazione con la giovane afrocolombiana Mauricia Mena (che nel 1987 gli diede un figlio, Franquito) • Ricorda Franco Nero: «Lei aveva già due figli quando ci mettemmo insieme. Io feci da padre anche ai suoi figli. Eravamo separati ma fummo molto intelligenti per i bambini. Volevo che i tre ragazzi stessero sempre insieme» • Tra il 2009 e il 2010, ha perso la figlia Natasha – per catastrofica caduta sugli sci in Canada – il fratello Corin (infarto) e la sorella Lynn (tumore) • Nel 2010 Franco Nero e Vanessa Redgrave annunciano di essersi sposati segretamente nel 2006, 50 anni dopo il loro primo incontro: «Fin dall’inizio era chiaro che non volevamo affatto un matrimonio legale che coinvolgesse l’aspetto economico. Ciò non significa che non sia stata una cerimonia vera. Ci siamo sposati davanti alla famiglia e agli amici» • «La loro vita si divide fra la tenuta di lui, vicino Roma, e la casa di lei a Londra. In entrambe le situazioni si ritrovano spesso con tutto il clan cinematografico: il loro figlio Carlo, che fa lo sceneggiatore, la figlia di lei Joely con sua figlia Daisy Bevan (attrice, guarda un po’), i figli che la compianta Natasha ha avuto con Liam Neeson: Michael e Daniel. “Certamente”, ha detto Franco Nero al Telegraph che, un po’ come tutto il mondo, vuole soddisfare le curiosità della gente comune sull’epilogo meraviglioso di questa storia: “Gli uomini apprezzano sempre la bellezza. Ma invecchiando ti piacciono le donne più calme. Non le rompiballe”» [Attanesio, cit.] • «Io e Franco non siamo mai stati realmente separati, nemmeno quando lo eravamo davvero. Ci sono stati tanti momenti durante i quali non ci siamo parlati e altri in ci si parlava per urlare e litigare in modo burrascoso. Sono stati i periodi più brutti per entrambi» [Marchetti, Cds].
Curiosità «Da ragazza mi vedevo come insegnante, non so di quale materia» • «La prima passione di Vanessa Redgrave è la danza: studia alla Ballet Rambert School per otto anni. «Da ragazza sognavo di fare la ballerina, è una forma di arte che amo, ho studiato danza classica dai 4 ai 14 anni. Ero brava ma per me era impossibile». È alta un metro e ottanta • Nel 2017 Vanessa Redgrave e Franco Nero sono ospiti di Ballando con le stelle, nel ruolo di ballerini per una notte • Nel 1967 viene nominata Commander of the Order of the British Empire: «Se mi parla della corona, il mio ricordo più vivido va al principe Carlo che due anni fa, per il centenario della Somme, l’offensiva degli anglo-francesi nella Prima guerra mondiale per sfondare le linee tedesche, nei luoghi della battaglia recitò con grande profondità di spirito insieme con mia figlia Joely Richardson» [a Cappelli, cit] • A Londra tra i suoi ristoranti preferiti ci sono il San Lorenzo a South Kensington e i Gaby’s Deli, il leggendario ristorante ebraico di Charing Cross Road che però ha chiuso • Al San Lorenzo durante un’intervista con Jan Dalley per il Financial Times ha ordinato un bicchiere di rosso, un grande minestrone e piccoli carciofi fritti «che suggerisce di condividere. Oppure, mi chiede, preferiresti le zucchine? Suggerisco entrambi; lei dice che sarebbe troppo». La scelta ricadde sulle zucchine perché di carciofi non ce n’erano. Per dessert pecorino con le pere.
Frasi «Shakespeare ci permette di vedere persone reali che si sottopongono a processi reali, con sentimenti reali» • «La parola vanità non ha alcun significato per me» • «Vi dico subito che non ho né rimpianti né rimorsi. Ho lavorato con grandi registi, non importa se per un ruolo grande o piccolo. In Giulia avevo 6 minuti, non mi sembra un brutto film» • «Mai stata snob: difendo le commedie popolari» [a Giovanna Grassi, Cds] • «Chi mai vorrebbe venire in Gran Bretagna? Non è un bel paese […] «Negli anni Sessanta, ogni volta che Franco varcava il confine veniva interrogato sul perché della visita. Spiegava che veniva solo per trovare me, che ero la sua ragazza, mi amava e aspettavamo un figlio. “Credete che voglia trasferirmi qui?”, chiedeva. “Siete pazzi?” A quel tempo, questo era il paese dove se eri gay finivi in prigione» • Cos’è l’Italia per lei? «Cito una poesia elisabettiana sull’amore: è una cosa che dà gioie e dà ferite. Ormai mi sento un po’ italiana, trovo irresistibile la vostra capacità di fare casa ovunque, di portarvi dietro quello che amate, dal cibo a tutto il resto. La vostra lealtà a certi modi di vivere» [a Stefania Ulvi, Cds] • «I teatri sono posti strani in cui recitare spettacoli» • «Sono esperta in niente» • «L’integrità è così deperibile durante i mesi di successo più brillanti» • «Sono sicura che troveremo qualcosa che io ho e che a voi serve» • «Le persone che ammiro di più sono quelle che lottano per tutti» • « Il palcoscenico è il paese dell’attore. Devi far timbrare il tuo passaporto spesso oppure ti tolgono la cittadinanza» • «Mi do alla recitazione come a un amante» • «Poni le domande giuste se stai cercando le risposte giuste».
Religione Lei è religiosa? «Non è che non sono ma sono... Se dovessi iscrivermi a una religione sceglierei quella cattolica. Non sono come mio figlio e sua moglie che sono molto credenti. Per me la fede nella religione non può essere disgiunta dalla fede nella scienza, grazie a cui scopriamo verità inedite. La religione è importante per dare riposte a domande profonde» [a Stefania Ulivi, cit].
Malattia Nel 2015 dopo un attacco di cuore smette di fumare. Soffre di enfisema polmonare.
Titoli di coda «Non ho intenzione di crollare, perché il lavoro da fare è ancora tanto».