Anteprima, 9 dicembre 2020
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Biografia di Lidia Menapace
Lidia Menapace (1924-2020). Politico. «Partigiana, femminista, sessantottina, pacifista. All’anagrafe Lidia Brisca, nata a Novara, era cresciuta infatti nella sinistra dc, prima donna assessore democristiana nella Provincia di Bolzano, dove nel 1952 si era trasferita per amore, prendendo il cognome del marito medico, Nene Menapace. Il Sessantotto è un bivio per tanti. Ha 44 anni quando, da assistente alla Cattolica, si schiera con la contestazione. Fatale le sarà la pubblicazione di un documento, Per una scelta marxista. Non le rinnovano il contratto, passa dall’altra parte, si candida come indipendente nel Pci alle Regionali dell’ottobre 1968. Da cattolica del dissenso a cattocomunista, il destino di tanti allora, da Lucio Magri a Fortebraccio. È l’inizio di una lunga biografia extraparlamentare. Cristiani per il Socialismo, Pdup, Rifondazione comunista, Potere al popolo. “Quando – ricorda Luciana Castellina – nel marzo del 1984 Enrico Berlinguer ci chiese di tornare nel Pci, noi del manifesto rientrammo, Lidia invece no”» [Vecchio, Rep]. Nel 2006 fu eletta al Senato con Rifondazione comunista: stava per diventare presidente della commissione Difesa, il centrosinistra aveva esattamente gli stessi voti del centrodestra ed avrebbe prevalso per anzianità, ma alla vigilia fece alcune avventate dichiarazioni contro le Frecce tricolori («inutili, rumorose e inquinanti») e finì battuta dall’allora dipietrista Sergio De Gregorio (che sommò il suo voto a quelli dell’opposizione). Nel 2009 candidata alle Europee con Prc-Pdci, la lista non superò la soglia di sbarramento. Alle Europee 2014 ha sostenuto la Lista Tsipras. Dal 2011 era membro del Comitato nazionale dell’Anpi (associazione nazionale partigiani). Molte le pubblicazioni, da ultimo Io partigiana. La mia Resistenza (Manni, 2014). Morta per Covid all’ospedale di Bolzano.