4 gennaio 2021
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Biografia di Mike Pompeo
Mike Pompeo, nato a Orange, California, il 30 dicembre 1963 (57 anni). Segretario di Stato americano • «Il segretario di Stato, cioè il ministro degli Esteri, è forse la carica più importante dopo quella del presidente. Più importante anche del vice-presidente, che finché il capo della Casa Bianca è in salute ha una funzione puramente decorativa» (Giorgio Dell’Arti, La Gazzetta dello Sport, 14/3/2018) • Grande e grosso, alto un metro e ottanta • «L’aspetto bonario da orso Yoghi non inganni. Pompeo è il falco per eccellenza dell’amministrazione Trump. Fedelissimo del presidente. Più realista del re. Tra le persone più potenti oggi a Washington» (Riccardo Barlaam, Il Sole 24 Ore, 22/3/2020) • Scelto inizialmente da Donald Trump per fare il direttore della CIA (2017-2018), fu promosso a segretario di Stato nell’aprile 2018 dopo il licenziamento via Twitter di Rex Tillerson, altro conservatore grande e grosso, che voleva fare troppo di testa propria e una volta, al termine di una riunione, aveva definito il presidente «a fucking moron», un fottuto idiota • Membro della Camera dei rappresentanti per il 4° distretto del Kansas dal 2011 al 2017. Militante dell’ala destra del partito repubblicano, si oppone all’aborto, alla regolamentazione delle armi da fuoco, al patto con l’Iran • Durante un viaggio in Corea del Sud, Trump, invitando lui e la propria figlia Ivanka su un palco, li chiamò «la bella e la bestia» • Ha dichiarato che la cosa più importante, nel suo lavoro, è essere in perfetta sincronia con il presidente • Un ex funzionario della Casa Bianca che ha accettato di chiacchierare con il New Yorker a condizione di restare anonimo, ha detto: «Non ci sarà mai uno scontro in pubblico tra lui e Trump». E un ex ambasciatore americano: «È come se Pompeo fosse un missile termoguidato diretto al suo culo».
Titoli di testa «Nell’inverno del 2016, Donald Trump impazzava alle primarie, e Mike Pompeo era determinato a fermarlo. Pompeo, un membro del Congresso semi-sconosciuto di Wichita, fu uno di quelli che convinsero Marco Rubio a tenere un ultimo comizio in Kansas. Come molti repubblicani del Congresso, Pompeo credeva che Rubio avesse l’esperienza e l’assennatezza per essere presidente, Trump no. Spinto da Pompeo, la squadra di Rubio dirottò risorse dagli altri stati per puntare tutto su una vittoria nel caucus del Kansas. Era uno dei pochi stati rimasti in cui Rubio ancora pensava di poter battere Trump, parole sue, «un truffatore che sta per prendersi il partito repubblicano». Il 5 marzo, Trump e il senatore del Texas Ted Cruz arrivarono al caucus. Rubio lasciò l’arringa finale proprio a Pompeo, che rivolgendosi alla folla della Century II Arena disse “Voglio dirvi dal profondo del cuore quale sarà il sentiero migliore da intraprendere per l’America”. Da bravo veterano dell’esercito, primo del suo corso a West Pont, Pompeo ricordò tutti che, secondo Trump, se un soldato riceve l’ordine di commettere un crimine di guerra, deve farlo e basta. Mentre la platea rumoreggiava, Pompeo avvisò tutti che Trump – proprio come Obama – sarebbe stato “un presidente autoritario che avrebbe ignorato la nostra costituzione”. I soldati americani “non giurano fedeltà al presidente Trump o a un qualsiasi presidente, ma alla nostra costituzione. Marco Rubio non insulterebbe mai i nostri soldati ordinando loro di violare la costituzione”. Ascoltando da dietro le quinte, Trump si chiese chi fosse mai quel tizio che gli stava facendo la morale» (Susan B. Glasser, New Yorker, 19/8/2019).
Vita Origini italiane, famiglia emigrata da Caramanico Terme, provincia di Pescara. Due fratelli. Il padre, Wayne, è stato marconista durante la guerra in Corea. La madre, Dorothy Mercer, ha nove fratelli, i suoi genitori hanno una sala da biliardo in una piccola città del Kansas • A Orange, all’epoca, sono tutti conservatori. L’unico progressista è il padre di Mike. Pompeo non parla mai del perché abbia preso una strada diversa: dice di essere diventato di destra da adolescente leggendo La fonte meravigliosa della scrittrice russo-americana Ayn Rand • Mike è lo studente migliore del suo liceo e il rappresentante del suo distretto al Congresso, tale Bob Dornan, fiero repubblicano, lo segnala per l’accademia militare di West Point. Anche lì è il primo del suo corso, si laurea in ingegneria gestionale. Il giorno del diploma si arruola nell’esercito come ufficiale di cavalleria lungo la Cortina di Ferro prima della caduta del Muro di Berlino, gli danno il comando di un carro armato, e il compito di pattugliare il confine tra Germania est e Germania ovest. Cinque anni dopo, a guerra fredda finita, è arrivato al grado di capitano • Laurea in giurisprudenza alla Harvard Law School, poi va a Washington, nello studio legale Williams & Connolly, ci sta due anni • Nel 1997, in Kansas, lo stato della madre, fonda una società la Thayer Aerospace assieme a tre amici dei tempi di West Point, lui è amministratore delegato. La loro strategia d’affari: comprare le aziende che fanno componentistica per l’aviazione. Tra i suoi investitori: David Murfin, petroliere, Charles e David Koch, grandi finanziatori del partito repubblicano.
Vita politica Candidato per la prima volta al Congresso nel 2010. Il suo avversario nel 4° distretto del Kansas è tale Raj Goyle, democratico di origini indiane. I suoi collaboratori allora ri-tuittano un articolo in cui Goyle è definito «un indossa-turbanti» e sui suoi manifesti scrivono «vote Pompeo – vote american». Funziona • «Dopo l’assassinio dell’ambasciatore americani a Bengasi, fece parte di una commissione d’inchiesta e mise duramente sotto accusa il segretario di stato Hillary Clinton» (Dell’Arti) • Alla convention repubblicana di Cleveland del 2016 che candida Trump alla presidenza, sembra aver cambiato idea: «Sono entusiasta all’idea di avere un comandante in capo che metta l’America al primo posto». Gli piace moltissimo anche il candidato vice-presidente Mike Pence, anche lui legato alla famiglia Koch. «Lo considero mio amico e mio mentore». Pompeo aiuta Pence a prepararsi per il dibattito televisivo contro Tim Kaine, il vice di Hillary, e così, il fine settimana dopo le elezioni, Pence ricambia il favore • «Mercoledì 16 novembre Pompeo fu convocato alla Trump Tower per un colloquio con il presidente eletto. I due non si erano mai incontrati e ancora non erano d’accordo su tutte le questioni, la Russia per esempio. Trump voleva togliere le sanzioni al regime di Putin e non gli piacevano le accuse secondo cui la Russia aveva interferito con la sua elezione. “Ti sbagli su Putin” disse Trump a Pompeo, secondo quanto raccontato dallo stesso Pompeo […]. “No”, disse Pompeo, “Ti sbagli tu”. Due giorni dopo, Trump annunciò che era stato scelto per il posto di capo della CIA. Trump sembrava sapere pochissimo di lui […] Dopo l’annuncio, Jeff Roe, l’ex capo della campagna elettorale di Ted Cruz, telefonò al genero di Trump, Jared Kushner e gli ricordò di quanto si era arrabbiato dopo il discorso di Pompeo al caucus in Kansas. Come racconta Tim Alberta nel suo libro American Carnage Kushner mise la chiamata in viva voce, di modo che Trump potesse sentire. “No! Era lui? Dobbiamo annullare la nomina” ruggì il presidente eletto. “Ecco cosa succede a lasciar scegliere tutto a Pence”. Ma la nomina rimase. E due settimane dopo, Pompeo era fianco a fianco a Trump alla partita di football tra esercito e marina» (Glasser).
Vita privata È stato sposato due volte • La prima con una Leslie Libert, impalmata nel 1986. Al momento del divorzio lui si tenne il cane, Byron, lei il gatto, Keats • La seconda con una Susan Justice, conosciuta quando faceva l’imprenditore in Kansas, lei era vice-presidente di una banca locale, stava seduta dall’altro lato di un tavolo negoziale. «È vero. Si è presa i miei soldi due volte». Sposati dal 2000, lui ha adottato il figlio di lei, Nick • A Washington abitano di fronte al dipartimento di Stato. Hanno un golden retriever di nome Sherman.
Religione Ha rinnegato il cattolicesimo per diventare presbiteriano. Poi, quando quelli hanno cominciato ad accettare i preti gay, ha rinnegato pure i presbiteriani per aderire a una setta di evangelici, di cui è diacono.
Grane «Cene di gala nei saloni del Dipartimento di Stato; lo staff trasformato in dogsitter per il cane Sherman o mandato a ritirare il bucato in lavanderia; aerei di Stato usati per volare in Kansas – dove potrebbe candidarsi al senato. È su questi ed altri casi di uso “disinvolto” di fondi pubblici da parte del Segretario di Stato americano Mike Pompeo che si concentrava l’inchiesta di Steve Linick, ex ispettore generale dello State Department USA. “Ex” perché Linick, nominato dall’amministrazione Obama, è stato licenziato una settimana fa dal presidente Trump su richiesta dello stesso Pompeo. Le inchieste dell’ex ispettore toccavano però anche dossier più scottanti, come una vendita di armi per 8 miliardi di dollari all’Arabia Saudita, approvata bypassando il Congresso facendo appello alla “emergenza” della minaccia iraniana. Se l’obiettivo era quello di spegnere i riflettori puntati su Pompeo, però, il licenziamento di Linick rischia di ottenere il risultato opposto» (dal sito dell’Ispi, 22/5/2020).
Curiosità Cinefilo • Fan degli AC/DC • Tiene sempre una Bibbia aperta sulla sua scrivania • Indossa completi grigi • Secondo quanto dichiarato nel 2018 ha un patrimonio stimato tra di 250 mila e i 750 mila dollari: il più povero dei membri dell’ufficio di gabinetto di Trump • Fiero delle sue origini, fa parte della Niaf, associazione degli italiani d’America, e dell’organizzazione dei parlamentari italo-americani • Membro anche della NRA, il gruppo pro-armi • «Voleva avvalersi della nostra esperienza per smantellare i missili nord-coreani» (Boris Johnson, allora capo del Foreign Office britannico) • I media cinesi lo hanno bollato come «nemico pubblico dell’umanità».
Titoli di coda «Litigo con tutti, a parte Pompeo» (Donald Trump).