Anteprima, 30 novembre 2020
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Biografia di Vincenzo Desario
Vincenzo Desario (1933-2020). Direttore generale della Banca d’Italia dal 1994 al 2006. Nel 2006, dopo le dimissioni di Antonio Fazio ha retto ad interim l’Istituto per due mesi. «Nel 1960 entrò nella vigilanza bancaria nella filiale di Foggia della Banca d’Italia. Nel 1968 venne chiamato a Roma dall’allora governatore Guido Carli. Nel corso della sua attività di vigilante scoprì i depositi fiduciari della Banca Privata Finanziaria di Michele Sindona (1974), e da ispettore passò al setaccio i conti dell’Italcasse che diedero avvio (1979) all’attacco politico-giudiziario alla Banca d’Italia. Mise anche a nudo i conti fallimentari del Banco Ambrosiano guidato da Roberto Calvi, gettando le basi per il salvataggio dell’istituto che di lì a qualche tempo si sarebbe chiamato Banco Ambroveneto. Sotto la guida del governatore Carlo Azeglio Ciampi, Desario diventa dal 1983 capo della Vigilanza. Dieci anni dopo, nel 1993, entra nel direttorio di Via Nazionale. Direttore generale della Banca d’Italia dal 1994, assume, all’indomani delle dimissioni del governatore Antonio Fazio, la reggenza di Palazzo Koch fino alla nomina a governatore di Mario Draghi. Al momento di andare in pensione nel 2006, per raggiunti limiti di età, Draghi, di concerto con il Consiglio superiore dell’Istituto di emissione, lo nomina direttore generale onorario» [De Paolini, Mess]. Lascia la moglie Luciana Modonesi e i tre figli Michele, Gabriella e Davide, quest’ultimo direttore di Leggo.