1 dicembre 2020
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Biografia di Pamela Prati
Pamela Prati, nata a Ozieri, in provincia di Sassari, il 26 novembre 1958 (62 anni). Modella. Attrice. Ballerina. Valletta • «Una donna identica dal 1987 e taglia 38 a 60 anni suonati» (Selvaggia Lucarelli, Il Fatto Quotidiano, 14/4/2019) • Il suo vero nome è Paola Pireddu • Divenne famosa nel 1980, quando posò per la copertina dell’album Un po’ artista, un po’ no di Adriano Celentano. Poi: un calendario Iveco, varie copertine di Playboy, parecchi sceneggiati in tivù, un film con Lino Banfi, uno con Renato Pozzetto, qualche filmetto erotico vietato ai minori. Apparsa più volte a teatro negli spettacoli di Pier Francesco Pingitore, fondatore della compagnia del Bagaglino, che la lanciò come soubrette. Vista, tra le altre cose, in: Biberon (Rai 1, 1987-1990), Crème caramel (Rai 1, 1991-1992), La sai l’ultima? (Canale 5, 1992-1995), Scherzi a parte (Canale 5, 1993-1994), Sotto a chi tocca (Canale 5, 1996-1997). È stata insegnante agli Amici di Maria de Filippi (Canale 5, 2006), opinionista a L’isola dei famosi (Rai 2, 2008), prima ballerina a Kalispéra! (Canale 5, 2011), concorrente a Si può fare! (Rai 1, 2015) e al Grande Fratello VIP (Canale 5, 2016) • Tornata alla ribalta nella primavera del 2019, quando, per mesi e mesi, si fece ospitare in televisione millantando le nozze imminenti con un fantomatico Mark Caltagirone, che in realtà non esisteva • Ha detto: «Mi sento come la Magnani. Sono vera, spontanea, mediterranea».
Titoli di testa «L’amore, nel corso di un’esistenza, è la cosa più importante, è ciò su cui verremo giudicati. Per questo ho deciso di raccontare la mia vita dal punto di vista dell’amore, di scavare nella memoria e mettere nero su bianco le ferite di un’infanzia negata, i traumi che porto addosso come cicatrici indelebili» (dall’introduzione di Come una carezza. La vita, l’amore, il tradimento e il diritto alla felicità, sua autobiografia, Cairo Editore, 2020).
Vita Infanzia difficile. «Mio padre era già sposato, così non ci riconobbe mai, me, le mie 5 sorelle e i miei 2 fratelli. Dopo 20 anni di convivenza, lasciò mia madre all’improvviso perché si era innamorato di un’altra. Io avevo solo due anni e sono cresciuta senza padre. Stavamo ad Ozieri ma i miei fratelli sono dovuti entrare in collegio perché se no non ce la facevamo, e anche io ci sono stata, in un collegio povero, senza lussi» (a Adele Gallotti, La Stampa, 14/7/1993) • «Da piccola non avevo nemmeno una bambola, forse per questo oggi la mia casa è piena di peluche. E non avevo neppure vestitini da cambiare» • «Nella mia Ozieri i vicini ci chiamavano “bastardi” e questa è stata una parola che mi sono sempre portata dentro con tutto il suo peso. Agli occhi della gente chi non è sposato non era considerato bene» • Anche lei, a un certo punto, viene mandata a un collegio a Tempio Pausania • A sedici anni si trasferisce a Roma, ospite di una sorella maggiore, Maria. Si porta dietro solo un piccolo bagaglio. «Ero la ragazza con la valigia» • «Da piccolina la mia prima passione è stata la Carrà, poi le mitiche Kessler... e io più mi guardavo allo specchio più vedevo che avevo le caratteristiche che deve avere una soubrette: vabbé, intanto la soubrette deve saper fare tutto: cantare, ballare, recitare, presentare; poi deve avere anche le phisique du role, quindi delle gambe lunghe perfette, una bella presenza, dei bei capelli, deve sapersi muovere, avere una classe innata...» • Fa la shampista, poi la babysitter, poi la commessa in un negozio di vestiti. «Un giorno è entrato, come nelle fiabe, Alberto Tarallo, che poi è diventato mio amico e manager per 20 anni, che mi ha fatto fare un provino per Playboy... e io che venivo dal paesello, con un’educazione tutta religiosa, molto severa, ho fatto questo provino con le lacrime agli occhi... Lui era entrato in questo negozio con Anita Ekberg, mi ha notata e subito e mi ha proposto di entrare nel mondo dello spettacolo... figurati... per me era un sogno... anche se i miei amici mi mettevano in guardia, dicendomi che era una strada difficile, che dovevi scendere a compromessi... e io invece ho seguito il mio istinto e sono andata a fare questo provino con le lacrime agli occhi perché dovevo spogliarmi, è un servizio che tuttora custodisco gelosamente... Io sono arrivata lì, mi sono tolta il reggiseno e loro hanno esclamato: “Mamma mia che tette...” Io ero imbarazzatissima; mi sono ricoperta pensando “vabbè, tanto non mi prenderanno mai...”, anche perché cercavano la playmate dell’anno. E invece dopo due giorni mi hanno chiamato dicendomi che ero stata presa» (dal suo sito) • «Ho fatto una copertina con Celentano... insomma nel 1980 non si faceva che parlare di me; ero su tutte le copertine più importanti, quotidiani, mensili, settimanali. È così che senza aver fatto alla fine ancora niente di concreto, che so, un film da protagonista, ero diventata la donna che tutti gli italiani sognavano» • «“So di possedere una femminilità innocente”. Innocente? “Bisogna chiarire gli equivoci. Un fatto è quanto offro in scena e un altro è la mia vita. Non sono una santa, ma […] una donna bambina”. Chi l’ammira non la pensa così. “E lei si sbaglia. Sa che ricevo lettere piene di bellissime poesie?”. Che lei apprezza? “Certo che apprezzo la poesia”. Non si capisce se scherza o fa sul serio. “Qualche dubbio ce l’ho anch’io. Posso invece rivelare che ho una soglia incantata dove non entra mai nessuno”. Un modo di dire? “Assolutamente no, una specie di aiuola fiorita mentale che è vietato calpestare”. Ancora poesia? “No, è proprio così. Dopo il lavoro io resto sola dentro la mia bella fiabetta. Sono addestrata alla sopravvivenza psicologica”» (Nevio Boni La Stampa 12/5/1996).
Amore «Come fai a essere così bella e desiderabile? “Io faccio l’amore tutti i giorni dell’anno, sera e mattino. E sai cosa mi piace di più? Baciare. Io bacio moltissimo il mio uomo. Chi bacia non invecchia”» (L. de Vetta, Novella 2000, n. 33, 13/08/2009).
Odio Nel 1996, alla festa di compleanno di Leo Gullotta in una discoteca romana, lei e Valeria Marini, che tre anni prima l’aveva sostituita come primadonna del Bagaglino, vennero alle mani. «Pamela mi si è avventata contro urlando che ero una figlia di p ... e che mi voleva ammazzare». «Valeria mi ha aggredito a parole, sbeffeggiandomi e dicendo che sono una p... ». La versione di Enrico Papi, lì presente: sguardi da Mezzogiorno di fuoco, la Prati che si avventa sui capelli della Marini, la Marini che le rifila una sberla (Papi disse di aver ripreso tutto, ma, «per una questione di stile», a Chiacchiere, la striscia notturna del Tg1 che allora conduceva, mandò in onda solo il dopo-zuffa). La versione di Valeria: «Aggredita, picchiata, ferita e insultata, senza un motivo. Mi riserbo di prendere provvedimenti legali. Ringrazio Dio di non aver reagito. Potevo ma non l’ho fatto. Voglio comunque smorzare questa polemica. Non mi va di trascorrere giornate intere a rispondere alle domande su questa cosa. Non è la prima volta che succede, ma questa volta ha esagerato. Mi ha urlato: “Brutta figlia di ... io ti ammazzo”. Nell’ambiente dicono abbia l’esaurimento. Che mi manda le sue scuse. Le posso accettare ma credo che lei voglia solo la polemica. Troppe volte ho sentito queste cose. Ma ciò che è accaduto mi offende moralmente, sono stata sciocca a restare lì. Credo di aver dato prova in due anni di avere uno stile diverso, un’anima diversa». La versione di Pamela: «È lei che ha cominciato a prendermi in giro e a dire che ero una p… Io le ho risposto che non si deve permettere e che è tutta rifatta: gliel’ho detto. E lei si è girata, sbuffando. Mi ha dato le spalle. Allora l’ho presa per i capelli». Domanda: ma proprio per i capelli doveva prenderla? «Era la prima cosa che mi è capitata sottomano. Lei divincolandosi si è ferita con il mio bracciale e si è messa ad urlare». La chiosa: «La sua è una manovra pubblicitaria. Io esisto da 15 anni, non ne ho bisogno e lei deve a me la sua carriera al Bagaglino. È una bella ragazza, ma mica è Alain Delon che devo farmi pubblicità con lei. Ora sta rigirando la frittata ma sono molto saggia e molto credente, sono disposta a fare pace. Non voglio mettere in mezzo nessuno, è una faccenda fra donne, che trovo infantile e ridicola». L’inevitabile conclusione: «Pamela si confesserà oggi a I fatti vostri» (Paola Pollo, Corriere della Sera, 12/1/1996).
Rimpianto «Mi voleva Roger Moore in un film di 007. Ma Pingitore, patron del Bagaglino, mi fece un ricatto: “O vai o resti con noi”. Non ebbi il coraggio».
Affari Nel 2007 fu ingaggiata per fare da testimonial al Papelon, bevanda venezuelana a base di canna da zucchero che una Gmp Holding voleva importare in Italia. Tra i soci della Gmp c’erano l’ex generale della Finanza Salvatore Golino, il gruppo Palombini, leader nel mercato della distribuzione di caffè e bevande preconfezionate, e il senatore Mauro Cutrufo, ex Dc, Ppi, Cdu, Udc all’epoca Dc per le autonomie-Pdl e vicesindaco di Roma. Pamela se ne uscì con una canzoncina dal ritmo spagnoleggiante: «Ah, besame amor. E damelo... Tu Papelon... yo quiero Papelon, Papelon!», i diritti di edizione divisi in parti uguali con la società. Finì che i soci litigarono, la società fu liquidata e in Italia nessuno mai assaggiò il Papelon.
Vizi «Mai usato droghe in vita mia, le droghe uccidono il corpo, l’anima, la pelle». Però confessa: «La sera, prima di andare a letto e fare l’amore, bevo un bicchierino di Filu’ e ferru, l’acquavite sarda» (de Vetta).
Fughe Nel 2016 fu espulsa del Grande Fratello Vip per aver cercato di evadere, violando così la regola fondamentale del gioco • Pamela: «Io voglio andare a casa». Signorini: «Perché vuoi fare i reality? Avevi i biglietti per L’Isola e non sei partita. Ora vuoi andartene. Ma perché?». Pamela: «Ho visto cose che non mi son piaciute e voglio tornare a casa…» • Il commento di Aldo Grasso: «Pamela è triste, vuole uscire dalla Casa per tornare a casa sua perché non sopporta i giudizi in diretta. Lei viene dal varietà, dalla Prima Repubblica» (Corriere della Sera, 28/19/2019).
Balle «Premetto che per capire qualcosa della vicenda bisogna aver dormito almeno otto ore, non aver consumato alcol negli ultimi due anni e avere il QI di Carlo Rubbia» (Lucarelli) • Febbraio 2019. Pamela, 60 anni compiuti da poco, annuncia a Un giorno da pecora che si sposerà. A una festa si è imbattuta in tale Mark Caltagirone, 53 anni, milionario, bellissimo, generoso, laureato, un impero commerciale, oleodotti in Libia, ospedali e centri commerciali in Corsica e in Cina. Subito la precisazione (per evitare querele): non ha niente a che vedere con i Caltagirone di Roma. Ma è pronto a sposarla e a portarla nelle sue ville sparse per il mondo. Questo Mark, racconta lei, ha due figli in affido: «Sebastian ha 11 anni. Ora, c’è anche Rebecca, di sei. Mangia che dio la benedica, è ballerina come me, mi somiglia, ha i miei stessi occhi, i miei stessi capelli. Lui è un principino biondo, con gli occhi azzurri, vuole fare l’astronauta. Mi chiamano mamma e non c’è emozione più bella di sentire la pienezza di quella parola» • Pamela va a Domenica In, dalla D’Urso. Si fa intervistare da Chi, dal Corriere, da Vanity Fair. Vende l’esclusiva a Verissimo. Prova l’abito da sposa. Rilascia dichiarazioni: «Bacio la fede e piango», «Mi sono già sposata», «Voglio vivermi la famiglia che ho sempre desiderato», «Non ho guardato la ricchezza materiale, ma la sua anima», «Ci siamo amati in altre vite» • Dubbi: perché di questo Mark nessuno ha mai visto una foto? perché sui suoi social pubblica solo immagini di luoghi da sogno? come mai ha aperto un profilo Instagram solo quando la Prati ha annunciato il fidanzamento? • Luigi De Oliva, ex fidanzato di lei, racconta che Pamela è piena di debiti, le stanno per pignorare la casa e ha messo in scena un teatrino perché le servono soldi. Lei annuncia che lo querelerà, e che Mark non si mostra mai perché è molto geloso della propria privacy • Discussioni estenuanti: una foto in penombra, una storia su Instagram, un like, una chat, un braccialetto donato a Pamela Prati, i confronti tra messaggi vocali, poi l’infarto di Mark a pochi giorni dalle nozze • «Si dischiude così un mondo di oscure agenzie di spettacolo, feroci influencer, ex tronisti, ricatti, invidie, tatuaggi dell’amore dedicati a un fantasma e sfrenato sexting con mariti e fidanzati inesistenti» (Andrea Minuz, Il Foglio, 26/5/2019) • Una Federica Benincà, influencer, rivela: «Lei si è fatta tatuare il suo nome sul costato». Tale Eliana Michelazzo, ex Uomini e donne, ex ricostruttrice di unghie, ora agente della Prati, illustra i dettagli del matrimonio: gli invitati, il contratto con la wedding planner, i tulipani in arrivo da Amsterdam, la diretta in esclusiva su Mediaset, il rito celebrato da «un cardinale». Anche questa Eliana ha un marito fantasma: «Simone fa un lavoro di responsabilità, preferisce non apparire sui giornali, ma per zittire la gente mi sono tatuata il suo nome sul braccio» • A un certo punto Barbara d’Urso annuncia: «Eliana è crollata alle cinque del mattino e ha raccontato tutto davanti alle telecamere. Qui non stiamo parlando di gossip, stiamo parlando di una roba brutta» • Eliana dice di essere stata ingannata, di aver fatto solo texting per dieci anni. La D’Urso ha uno dei suoi slanci pedagogici: «Eliana ha capito che suo marito non esiste a furia di venire qui. Ci sono tante donne che sono fidanzate con persone che non esistono». E ancora: «Ho tante amiche che sono convinte di avere un fidanzato solo perché ci parlano su Facebook» • Anche Pamela confessa: «Sono stata plagiata. Ho subito una truffa da parte del sistema». I suoi agenti dicono al Corriere che ha avuto un malore, è distrutta, affranta, arrabbiata, incredula. Trova conforto solo nella religione. Mara Venier la consola in diretta a Domenica In: «Pamela, ma come si può arrivare a tanto? Credimi, io ti conosco, so quanto hai sofferto in questi mesi, ci siamo incontrate. Ho detto al tuo avvocato di non lasciarti sola. Mi hai fatta molto preoccupare, ho temuto per te. Ma mentre mi parlavi io avevo capito che Mark non esisteva. C’era qualcosa che non andava. L’avevo capito» • Eliana è preoccupata: «Adesso ho paura, voglio andare all’estero, in convento o al Grande Fratello» • Interviene Alfonso Signorini: «Anch’io sono stato Pamela Prati!» • «La storia delle inesistenti nozze di Pamela Prati con l’inesistente Mark Caltagirone sembrava destinata a esaurirsi dopo poche settimane, come una roba da archiviare tra le bizzarrie della cronaca rosa da saldi di fine stagione. Si è invece gonfiata a dismisura, divorando programmi e rotocalchi per mesi e mesi con un colpo di scena dietro l’altro, fino all’epilogo di questa settimana, tecnicamente un “plot twist” o se preferite un finale col botto, che ha tutta l’aria di essere un rilancio per una seconda stagione: Game of Caltagirone, come sfrenata replica dei bassifondi della televisione popolare al rito collettivo di Game of Thrones» (Minuz) • «Da tempo non si vedeva in tv un tale clima di resa morale all’universo sottoculturale, una specie di celebrazione della bufala come “liberazione della parola delle donne”: è il vuoto del cuore che si specchia nel vuoto della mente. Poi non lamentiamoci se veniamo governati dalle fake news, se un mondo di creduloni determina il nostro destino politico» (Aldo Grasso, Corriere della Sera, 21/5/2019) • «Perché Mediaset e Rai (il cosiddetto servizio pubblico) hanno dato così tanto spazio a questa operazione di ciarpame, di dilettazione pietosa? Perché in nome dell’ascolto si commettono ancora così tanti delitti estetici? Perché i giornali hanno fatto da cassa di risonanza?» (ibidem) • «Ogni classe sociale ha il fantasma che si merita. I radical chic ancora si baloccano su chi sia Elena Ferrante, mentre il Paese reale ha seguito l’escalation della grottesca vicenda che riguarda l’ex soubrette» (Luca Bottura, la Repubblica, 24/5/2019) • «Io so che prima di internet, ogni 10 anni, Pamela Prati ha annunciato un marito. Con internet, certi giochini vengono subito sgamati e quando ho parlato con qualcuno mi ha raccontato tutta la faccenda e non era solo la voglia di avere un po’ di pubblicità, ma era una semplice truffa per abbindolare le varie trasmissioni» (Roberto D’Agostino) • «Pamela Prati è inseguita dal fisco da anni, tanto che il suo cachet di circa 3.000 euro per l’intervista rilasciata a Mara Venier a Domenica In nella quale raccontò di aver già sposato Mark Caltagirone è stato pignorato dal fisco. Le è stato comunicato con una email dalla contabilità Rai il 2 maggio» (Lucarelli) • «Che idea ti sei fatto? “Sono affascinato, sono dei geni. Creare una macchina del genere sul niente... Vorrei essere stato io ad inventarla, sono tre mesi che non si parla d’altro. Con Pamela ho lavorato ai tempi di Scherzi a parte, non posso credere che abbia architettato tutto. È così?” È un giallo. “Comunque visto che me lo chiedi, ti do uno scoop”. Dicci. “A Radio Molla avremo lui, Mark Caltagirone. Ho scoperto la sua vera identità, è un rocker consumato che suona in una band della Romagna, l’avremo in esclusiva”. Molto ben pagato. “Ovvio, Mark non si muove per niente”» (Gene Gnocchi, a Alessandra Manzani, Libero, 27/5/2019).
Curiosità Alta 1 metro e 73 • Pesa 55 chili • Vive a Roma in zona Parioli • Non ha la patente e si sposta sempre in taxi • Da bambina tirava di scherma • Dice d’essersi scelta il cognome d’arte in onore di Pierino, grande attaccate del Milan e della Roma • Dice di essere umile e modesta, e di non prendersi troppo sul serio • Dice anche di non fare mai progetti. «Sono fatalista. Anche perché per un verso o per l’altro finiscono col non andare mai in porto» • «Fin da bambina nutrivo un grande amore per gli animali. Non ho più smesso» • È stata anche cantante, ha inciso un album e una quindicina di singoli • Ospite d’onore, insieme all’attrice Mita Medici e alla giornalista Tiziana Ferrario, a un Gay Pride a Roma nel 2007 • «Ho conosciuto una drag queen che si ispira a me: il suo nome d’arte, infatti, è Pamela Suiprati» • Nel 2016 ha presentato istanza di modifica del nome alla prefettura di Roma per adottare ufficialmente il suo nome d’arte • Dopo la vicenda del matrimonio inventato ha pubblicato un’autobiografia • Il suo ultimo progetto: «Sto girando l’Italia alla ricerca delle location giuste per il mio film: la mia storia attrae sia Sky sia Netflix». E chi interpreterà la sua parte? «Ovviamente io. E chi se no?».
Titoli di coda «Perché l’Italia è impazzita per il finto matrimonio di una vecchia gloria del cinema sexy? Voyerismo? Gossip? Non basta. Molti dei fans di Mark Caltagirone, nemmeno sapevano chi fosse Pamela Prati. Io credo che ci sia qualcosa di più profondo. Che tocca una corda segreta di tante anime. Mark Caltagirone è il modello dell’uomo che tante sognano. A partire dal nome (internazionale), dal cognome (in Italia collegato a fortune economiche e grandi famiglie). Fino al carattere (affettuoso, riservato, empatico, educato). E all’aspetto (ovviamente affascinante). All’età (poco più giovane). Che non esista, non conta. Esistono forse i sogni? Eppure, come scriveva Calderòn de la Barca, noi siamo i nostri sogni. Se aggiungiamo alla ricetta il pettegolezzo sessuale (le agenti sono forse lesbiche), una spruzzata di pianti, vendette, odi, un andamento per colpi di scena, si ottiene un perfetto intrattenimento. Un diversivo dalle pene quotidiane. Una fiction vera. Liberatoria. Gratificante perché ci consente di sentirci superiori» (Antonella Boralevi, La Stampa, 26/5/2019).