1 novembre 2020
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Biografia di Benjamin Netanyahu
Benjamin Netanyahu, detto Bibi, nato a Tel Aviv il 21 ottobre 1949 (71 anni). Primo ministro israeliano. Capo del governo per cinque mandati: la prima volta dal 1996 al 1999, poi ininterrottamente dal 2009 • «È stato al potere più di giganti come Golda Meir e Ben Gurion» (Chiara Clausi, Il Giornale, 21/7/2019) • «I suoi lo chiamano melekh yisrael, il re di Israele» (Giulio Meotti, Il Foglio, 6/4/2019) • «I fedelissimi nel partito Likud lo chiamano il Mago per la capacità di estrarre dal cilindro le vittorie elettorali» (Davide Frattini, 7, 21/2/2020) • «È innegabile che una semplice scorsa al curriculum di Bibi Netanyahu dimostri che l’israeliano, mistificatore politico e antesignano del sovranismo europeo, sia anche una personalità straordinaria» (Ugo Tramballi, Il Sole 24 Ore, 10/2/2019) • Già rappresentate permanente di Israele alle Nazioni Unite (dal 1984 al 1988). Eletto dodici volte alla Knesset (nel 1988, 1992, 1996, 1999, 2003, 2006, 2009, 2013, 2015, due volte nel 2019, 2020). Già ministro degli Esteri (dal 2002 al 2003) e delle Finanze (dal 2003 al 2005, si dimise perché contrario alla decisione di Ariel Sharon di ritirarsi dalla striscia di Gaza) • «Quando divenne premier, nel 1996, in America c’era Clinton, in Germania Kohl, in Francia Chirac, in Russia Eltsin, in Egitto Mubarak. I suoi colleghi sono quasi tutti morti» (Aldo Cazzullo, Corriere della Sera, 3/3/2020) • «Come capo del governo si oppose alla nascita di uno stato palestinese in Cisgiordania e sul piano economico ha adottato una politica di ispirazione liberista, impegnandosi a realizzare un ampio programma di privatizzazioni» (Treccani) • Scrive Anshel Pfeffer, editorialista di Haaretz, corrispondente da Gerusalemme per The Economist e autore di una sua biografia: «Il sionismo politico è diviso fra coloro che credono nella cooperazione con la comunità internazionale e cercano un accomodamento con gli arabi; e quelli convinti che gli ebrei debbano perseguire risolutamente il loro interesse nazionale senza essere dissuasi dalle opposizioni locali o dall’opinione internazionale. La questione è rimasta la principale linea di faglia della politica israeliana». Lui appartiene al secondo gruppo.
Titoli di testa «“Chi c… si crede di essere quello? Chi è qui la fottuta superpotenza?”, gridò esasperato Bill Clinton, appena Benjamin Netanyahu uscì dallo studio ovale. Era il luglio 1996, l’israeliano era appena diventato premier e il presidente si aspettava che confermasse l’adesione agli accordi di Oslo con i palestinesi, lasciati in eredità da Rabin e Peres. Bibi invece tenne una lezione interminabile sulla storia del popolo ebraico, l’Olocausto, la sicurezza d’Israele e la pericolosità degli arabi» (Tramballi).
Vita Figlio di ebrei ashkenaziti. Il padre si chiama Ben Zion Mileikowski, e fa il professore di storia. Il nonno, tale Natan Mileikovski, nato in Bielorussia, si è trasferito in Palestina negli anni Venti: rabbino, è diventato anche giornalista polemista firmando i suoi articoli con il nome Netanyahu, che significa «dato da Dio». Sia Natan sia Benzion si oppongono alla corrente laica e socialista del sionismo • Benjamin ha due fratelli: uno più grande, Yonatan, detto Yoni, nato nel 1946, che diventerà ufficiale dell’esercito israeliano; uno più piccolo, Iddo, nato nel 1952, medico e scrittore • «Com’era la vostra famiglia? “Papà era uno storico. Ha studiato l’Inquisizione spagnola” Le radici dell’antisemitismo. “L’antisemitismo è molto più antico. Precede l’impero romano, è attestato nell’età ellenistica. Poi passò in Occidente e da qui in una parte dell’Islam. Non è certo finito con la sconfitta del nazismo. È un virus che ha contagiato ogni nazione, financo l’Australia”. Perché? “I motivi sono molti. Non è solo un fatto religioso: il nazismo era anticristiano. Purtroppo è esistito anche un antisemitismo cristiano, basato su una rilettura anti-giudaica dell’antico Testamento”. Non è un fenomeno sconfitto? “Certo che no”» (Iddo Netanyahu, intervistato da Aldo Cazzullo, Corriere della Sera, 20/4/2019) • Il padre, professore, decide di trasferirsi negli Stati Uniti (a un certo punto insegna anche alla Cornell University). Bibi, per questo, vive in America fin quasi ai 40 anni. Si fa chiamare Ben Nitay, perché Netanyahu è troppo difficile da pronunciare. Diploma superiore alla Cheltenham High School di Filadelfia nel 1967. Poi torna in patria per il servizio militare: diventa capitano, fa due guerre nei reparti speciali • Bachelor of Science in architettura al MIT di Boston nel 1975. Master in business alla MIT Sloan School of Management nel 1976. Vorrebbe prendere anche un dottorato in scienze politiche ad Harvard, ma interrompe gli studi dopo l’operazione Entebbe. Quattro terroristi, due palestinesi del Fronte per la Liberazione e due tedeschi delle Revolutionäre Zellen, hanno dirottato un Airbus A300 della Air France proveniente da Tel Aviv e diretto a Parigi con a bordo 248 passeggeri e 12 membri dell’equipaggio, lo hanno costretto ad atterrare a Bengasi, in Libia, poi a Entebbe in Uganda. Le forze armate israeliane hanno organizzato un blitz, sono riuscite a uccidere tutti i dirottatori e a salvare tutti gli ostaggi tranne tre. L’unico militare israeliano morto nell’operazione è il comandante, il colonnello Yonatan Netanyahu, fratello di Benjamin. «“Tutti e tre decidemmo di tornare in Israele per fare il servizio militare, tutti nella stessa unità speciale”. Ma a Entebbe c’era solo Yoni. “Sono le nostre regole. Mai due fratelli in una missione ad alto rischio”. Ottomila chilometri di volo radente per sfuggire ai radar, un’operazione tuttora studiata dall’intelligence di tutto il mondo. “La difficoltà è che in guerra, appena entri in una stanza, spari. Se devi liberare più di cento ostaggi, prima devi guardare, e solo dopo sparare. Questo dà al nemico un enorme vantaggio. Mio fratello disse ai suoi uomini: ‘Ricordatevi che voi siete soldati migliori di loro’, dei terroristi arabi e tedeschi, degli ugandesi che li proteggevano. E i suoi uomini si sono dimostrati migliori”» (Iddo Netanyahu, a Cazzullo) • Per due anni Benjamin lavora come consulente per Boston Consulting Group. Poi Colette Avital, console israeliana da poco arrivata a Boston, ne capisce le potenzialità «con quella combinazione di forze speciali, accento americano e aspetto pulito». Bibi viene assunto come portavoce all’ambasciata israeliana a Washington e va in televisione a difendere i diritti del suo Paese. «Diventò l’invitato conteso da tutti i talk show» (Tramballi). Larry King, della Cnn: «In una scala da 1 a 10, come ospite Bibi vale 8. Se avesse senso dell’umorismo, sarebbe un 10» • Per tutti gli anni Ottanta Bibi vive tra Gerusalemme e gli Stati Uniti. Nel 1982 è vice capo missione dell’ambasciata. Dal 1984, è a New York, rappresentante israeliano all’Onu. Durante il periodo newyorkese, conosce l’imprenditore Fred Trump, padre di Donald. I due diventano molto amici • La sua carriera non si ferma più. Nel 1988 torna in Israele, si iscrive al Likud ed è eletto in parlamento. Nel 1993 si candida alle primarie del partito e le vince. «È stato il Mago a introdurre nella politica locale le tecniche imparate negli Stati Uniti da ambasciatore alle Nazioni Unite e che lo hanno aiutato a tamponare le falle delle prime apparizioni, quando sudava in abbondanza e i contendenti indicavano le chiazze sulla camicia come macchie sul suo curriculum di capo nascente della destra» (Frattini) • «Appena diventato premier nel 1996, Netanyahu licenziò dal ministero degli Esteri Colette Avital: era una ferma sostenitrice di Oslo. Contro la filosofia di quell’accordo, secondo la quale la pace è portatrice di sicurezza, Bibi avrebbe dedicato la sua vita» (Tramballi). Dice Anshel Pfeffer, editorialista di Haaretz, corrispondente da Israele per The Economist e autrice di una sua biografia: «Avrebbe sempre insistito che solo la sicurezza, alla fine, avrebbe portato la pace».
Vita privata Sposato tre volte • La prima: con una Miriam Weizmann, ebrea, laureata in chimica, conosciuta durante il servizio militare, se la portò negli Stati Uniti e si sposarono. Ebbero una figlia, Noa (n. 1978), ma lui la tradì con una Fleur Cates, gentile, mentre lei era incinta e divorziarono • Sposato con la Cates dal 1981 al 1984, dopo la conversione di lei all’ebraismo. Divorziò di nuovo • Conobbe la terza moglie, Sara, ebrea di origini polacche, su un volo El Al. Lei era una hostess, in attesa di laurearsi in psicologia, lui viceministro degli Esteri. Durante uno scalo ad Amsterdam-Schiphol, in Olanda, le lasciò un biglietto con il numero di telefono. Sposati nel 1991. Due figli: Yair (n. 1991) e Avner (n. 1994). «Sara lo segue in tutte le trasferte di Stato e le assistenti devono rispettare alcune regole, elencate sul foglio distribuito prima del decollo: il precetto da rispettare con più disciplina è quello di non rivolgersi direttamente al premier e di comunicare solo attraverso la moglie per qualunque offerta/richiesta, che sia il tè, il caffè, “preferisce il pollo o il vitello?”» (Frattini, citando Haaretz) • Nel 1993 Bibi ammise in televisione di aver tradito la terza moglie con una portavoce, Ruth Bar. Dicono pure che Sara Netanyahu fosse molto gelosa di una Limor Livnat, ministro delle Telecomunicazioni.
Successi «Ha arricchito gli israeliani (quando Bibi ha sostituito Ehud Olmert il reddito pro capite era di 27 mila dollari, oggi è 37 mila), ha allacciato rapporti con i giganti asiatici (l’India in testa), il mondo arabo e l’Africa. In sicurezza, mai un azzardo» (Meotti) • «Ha abbracciato una posizione intransigente nel processo di pace israelo-palestinese. È un grande oppositore della formula terra in cambio di pace. E ha dichiarato in più occasioni che non ci saranno più evacuazioni di coloni. I suoi sostenitori ritengono che Israele sotto la sua leadership non è mai stato più ricco, più sicuro e più accettato a livello globale, anche tra i leader degli stati arabi. Netanyahu, secondo loro, ha iniettato una dose di realismo nel dibattito sul come risolvere il conflitto con i palestinesi ed è stato decisivo nell’impedire all’Iran di fabbricarsi la bomba nucleare» (Clausi).
Grane Nel 2019 è stato incriminato per corruzione, frode e abuso d’ufficio: è il primo capo del governo israeliano ad essere accusato di reati penali • Accusato, più in generale, di aver compromesso ogni possibile tentativo di pace con i palestinesi, di aver creato delle spaccature nella società israeliana, di aver favorito l’ascesa dell’estrema destra.
Curiosità Primo capo del governo israeliano nato dopo l’indipendenza • In America, da giovane, partecipava ai tornei di retorica scolastici • Parla ebraico, inglese e francese • «Ben Gurion e Netanyahu hanno avuto due stili di leadership opposti. Ben Gurion era un capo duro, pragmatico, socialista, che amava uno stile di vita frugale e spartano. Netanyahu anche egli duro e pragmatico, ma anche fieramente capitalista e amante della bella vita» (Clausi) • Villa a Cesarea, sul Mediterraneo • Ha apprezzato A Capitalism for the People: Recapturing the Lost Genius of American Prosperity, di Luigi Zingales, 304 pagine. Dicono l’abbia finito in una notte • «Nel suo ufficio Bibi tiene un ritratto di Winston Churchill, pensando di poterne trarre ispirazione, ed anche po’ di nobiltà» (Bernardo Valli, la Repubblica, 19/3/2015) • Suo padre, Ben Zion, il professore di storia, è morto nel 2012 all’età di 102 anni. Per omaggiarlo, disse: «Mi hai insegnato, abba, a guardare la realtà negli occhi».
Titoli di coda «Perché Israele non si ritira da quei territori? “Sarebbe un suicidio. Finirebbe come a Gaza. Ci consegneremmo ai terroristi. Ma non dimentichi che i palestinesi hanno un’ampia autonomia. Un parlamento, una polizia, una scuola”. L’Iran è un pericolo? “Certo che lo è. Il khomeinismo è orribilmente antisemita. E vuole la Bomba. È una guerra che non possiamo permetterci di perdere”. Come combatterla? Anche bombardando gli impianti iraniani? “Sono il fratello del primo ministro. Non ne abbiamo mai parlato, e in ogni caso non le risponderei”» (Iddo Netanyahu, a Cazzullo).