Anteprima, 22 settembre 2020
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Biografia di Peppino Caldarola
Peppino Caldarola (Giuseppe) (1946-2020). Giornalista. È stato vicedirettore di Rinascita, direttore di ItaliaRadio, dell’Unità (1996-1998, 1999-2000) e di ItalianiEuropei. Politico, già portavoce del segretario ds Piero Fassino, e prima ancora collaboratore di Enrico Berlinguer, nel 2001 e 2006 fu eletto alla Camera (Ds). «Socialista di tradizione comunista» (Il Foglio), tra i più scettici alla nascita del Pd («una semplice somma di nomenclature e di partiti personali, sindaci, assessori, golden share emiliana»), nel 2008 non fu candidato. «Mia madre era un’operaia alla manifattura tabacchi, sezione sigari. Quando ebbe lo scatto sociale diventò commessa dell’Upim. Mio padre era un operaio che dopo la guerra studiò e divenne impiegato alla Banca d’Italia. Una vita difficile. Mio padre si indebitò con gli usurai per salvare mia sorella malata di cuore. E alla fine dovette regalare la propria casa agli usurai. Forse da qui deriva la mia combattività». «Si è portato dietro per decenni il timbro di “dalemiano”, da cui aveva provato a smarcarsi alla fine del 2018 con le dimissioni da direttore di ItalianiEuropei. Negli ultimi tempi aveva maturato un profondo pessimismo riguardo alle sorti dell’Italia, eppure la politica restava la sua passione e di certo avrebbe commentato con arguzia anche queste elezioni. La sua ultima rubrica, “Mambo”, si è spenta pochi mesi fa con la chiusura del giornale online Lettera43» [Guerzoni, CdS]. Ha scritto alcuni libri sulla sinistra, sulla mafia e su Israele. Da ultimo Rivoluzione socialista: Idee e proposte per cambiare l’Italia con Enrico Rossi (Castelvecchi, 2017). Morto a Roma dopo una breve malattia. Lascia tre figli.