ItaliaOggi, 16 settembre 2020
In Gran Bretagna raddoppiati gli alcolisti
I bollettini quotidiani dei contagi e le conseguenze economiche della pandemia negli ultimi mesi sono entrati prepotentemente nella nostra vita. Ma l’impatto del coronavirus va oltre i freddi numeri e sta cambiando, in peggio, la società. In Gran Bretagna, per esempio, le persone che hanno problemi con l’alcol sono raddoppiate da febbraio a giugno. Un effetto del lockdown, dicono gli esperti del Royal College of Psychiatrists che hanno analizzato i dati forniti dalla Public Health England.
Se a inizio anno i bevitori a rischio, cioè quelli che assumono più di 14 unità alcoliche a settimana, erano il 10,8%, a giugno il valore era salito al 19%. E i numeri assoluti fanno riflettere: in pochi mesi si è passati da 4,8 milioni a 8,4 milioni di persone alle prese con consumi eccessivi di bevande alcoliche. Un vero e proprio boom e i servizi pubblici che si occupano di dipendenze sono finiti sotto pressione. Infatti la richiesta di Adrian James, presidente del Royal College of Psychiatrists, è che il governo di Boris Johnson si impegni in investimenti concreti sul fronte della salute pubblica per evitare che, a causa della dipendenza, vengano «perse inutilmente delle vite». Come riporta il quotidiano inglese The Guardian, la principale organizzazione di psichiatria del Regno Unito si è attivata perché Westminster cancelli gli annunciati tagli alla sanità e recuperi 400 milioni di euro da destinare a questa crescente necessità di assistenza.
Il picco del numero degli alcolizzati non arriva da solo: nel Paese si registra anche un aumento delle persone che chiedono aiuto per vincere la dipendenza da oppiacei. Gli ultimi dati del National Drug Treatment Monitoring System indicano una crescita dei casi del 20% rispetto allo scorso anno, arrivando al livello più alto dell’ultimo lustro. «Negli ultimi anni i servizi per le dipendenze sono stati privati di finanziamenti», questo lo sfogo di James. «Ciò significa che molti centri non sono in grado di prendersi cura dell’enorme numero di persone che bevono e che sono ad alto rischio. Se il governo non agisce ora e non si impegna a fare investimenti sostanziali nella salute pubblica, molte vite saranno inutilmente perse a causa dell’alcol. Esorto il governo a rivolgere la necessaria attenzione verso i servizi di salute mentale». «I decessi correlati alla droga e i ricoveri ospedalieri legati all’alcol erano già ai massimi storici prima del Covid-19», osserva Julia Sinclair, professoressa di psichiatria delle dipendenze all’Università di Southampton. «A meno che il governo non agisca rapidamente, vedremo questi numeri aumentare in modo esponenziale».
A finire sotto accusa in Inghilterra le aziende di delivery, perché con le consegne a domicilio 24 ore su 24 avrebbero rifornito di alcolici le persone più fragili e anche minori. Secondo una ricerca della Wrexham University, infatti, le misure di verifica dell’età utilizzate sarebbero troppo facili da aggirare.