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 2020  settembre 09 Mercoledì calendario

Biografia di Ferruccio Sansa


Ferruccio Sansa, nato a Savona il 9 settembre 1968 (52 anni) • «Giornalista del Fatto quotidiano, già amico e vicino di casa di Beppe Grillo, figlio dell’ex sindaco di Genova Adriano Sansa, è diventato ufficialmente - dopo molte riunioni diurne e notturne, e dopo molto patema sia dal lato Pd sia da quello M5s - il candidato unico Pd-M5s (più altri partiti della sinistra, ma non Italia Viva) per la corsa di settembre alla presidenza della Regione Liguria, contro il governatore uscente di centrodestra Giovanni Toti» (Marianna Rizzini, Il Foglio, 7/7/2020) • Detto «cavaliere Jedi» dai cattolici rossi della comunità San Benedetto (quelli di don Gallo) • «Un esponente del settore più reazionario del partito di Travaglio e dei pm» (Piero Sansonetti, Il Riformista, 17/7/2020) • «Lo conosco fin da quando era ragazzino e sono molto amico del padre Adriano, magistrato ed ex sindaco. So in quali valori crede, sono uguali ai miei. Ferruccio è cresciuto bevendo il latte della politica. E anche da giornalista se ne è sempre preoccupato. Ecco perché mi fido» (Flavio Gaggero, dentista di Beppe Grillo, Gino Paoli e Renzo Piano, candidato al consiglio regionale con lui) • Ha detto: «Nel mio lavoro di giornalista ho incontrato migliaia di donne e uomini: operai, insegnanti, presidenti, sacerdoti, cantanti. I personaggi più famosi e gente comune. Ciò che più mi è rimasto dentro, al di là dei destini diversi, è un profondo desiderio di uguaglianza».
Titoli di testa «Si è stufato del giornalismo? “Assolutamente no, è il mestiere più bello del mondo e al mio giornale stavo molto bene”. E allora chi glielo ha fatto fare? “Ho un legame fortissimo con la Liguria. Mio papà era un profugo istriano, arrivato in Italia su un barcone, anche questo ha reso più forte il mio attaccamento. È tutta la vita che dico cose negative, stavolta voglio costruire”» (Federica Fantozzi, HuffPost, 16/7/2020).
Vita «Suo padre, Alessandro, magistrato, fu sindaco di Genova negli anni Novanta, eletto dal centrosinistra col quale però ruppe. Vinse le prime elezioni dirette a sindaco, nel 1993, quando infuriava l’inchiesta Mani Pulite e i magistrati avevano in pugno l’Italia. A differenza del figlio, che è magistrato solo ad honorem, il padre è stato un magistrato vero e proprio, a tutti gli effetti, e quando si concluse la sua esperienza politica imboccò la porta girevole e tornò in magistratura. Però ebbe l’eleganza di farsi assegnare il tribunale dei minori, evitando così – a differenza di diversi suoi colleghi – di doversi trovare a giudicare in processi politici i suoi avversari di un tempo» (Sansonetti) • Lui racconta: «Mio padre diceva che ogni cosa che si fa deve avere un senso, ha lasciato il ricordo di una persona che ci crede» • Sua madre si chiama Maria Carla Perrone • Abitano tra le crêuze di Sant’Ilario, sulle colline sopra Nervi, zona elegante, già cantata da De André, dove stanno i professionisti e la buona borghesia. Beppe Grillo è loro vicino di casa. Lui minimizza: «Sant’Ilario è un po’ un paese, ci conosciamo tutti» • Ferruccio prende la maturità classica nel 1987. Poi si iscrive a giurisprudenza a Genova, si laurea nel 1994: prende 110/110, ma senza la lode. Poi va a Milano, scuola di giornalismo Walter Tobagi. «Nella mia vita sono stato un giornalista. Alle elementari, alle medie, al liceo, ho sempre fatto un giornale. Così, dopo essermi laureato in legge e aver completato la scuola di giornalismo, sono diventato cronista. Era un po’ il mio destino» • Comincia scrivendo di ambiente su Airone e Bell’Italia. Poi passa ai quotidiani. «Ho lavorato in tante città, Roma, Milano, Torino, Genova, Londra. Ho scritto per molti giornali: Airone, Il Messaggero, Repubblica, Il Secolo XIX, La Stampa. Oggi sono al Fatto Quotidiano. Ho scritto inchieste sulla corruzione, le mafie, il terrorismo, la pedofilia. Il partito del cemento che minaccia il più grande tesoro dell’Italia e della Liguria: la nostra terra» (dal suo sito) • Scrive di scandali finanziari, del caso Antonveneta, del rapimento dell’imam egiziano Abu Omar, di gioco d’azzardo. «Nel 2012, quando il Fatto usciva solo sei giorni a settimana, si inventò il Lunedì, animandolo fino all’altroieri con il suo talento e la sua passione» (Marco Travaglio, il Fatto Quotidiano 28/6/2015) • «Campioncino di contraddizioni, diciamo così, ineleganti: difende in tv l’ex sindaco Adriano Sansa anche perché è suo figlio, ne scrive sul Fatto Quotidiano, attacca Burlando che ha attaccato suo padre, inoltre scrive anche di Grillo dopo aver arringato le genti a un V-day e dopo aver collaborato con Grillo e, peraltro, abitando affianco a Grillo, sulle colline di Sant’Ilario» (Filippo Facci, Libero 18/10/2014) • Già nel 2014 si parla di Sansa come possibile candidato del centrosinistra per la regione Liguria. Lui smentisce: «Nessuno mi ha chiesto di candidarmi. Sono un giornalista del Fatto Quotidiano, che mi consente con assoluta libertà di esprimere le mie opinioni e di scrivere inchieste sul centrodestra di Scajola, l’Idv di Di Pietro, la Lega di Belsito. E, ovviamente, sul centrosinistra di Burlando. Credo che un giornalista possa svolgere un importante ruolo civile anche con la sua professione» • Nel 2020, dopo lunghissime trattative, Pd e 5 Stelle, ormai alleati al governo, decidono di presentare un candidato unico anche alle regionali liguri. Per un po’ sembra che il profilo ideale sia quello dell’onorevole Andrea Orlando, ex ministro, vicesegretario del Pd, che è di La Spezia. Poi si ricomincia a parlare di Sansa. «Ora il lettore lasci perdere l’idea che ha della politica, buona o cattiva ma comunque materia logica, e legga quanto segue. Se non ci capisce niente non si preoccupi, è normale. Di Maio vuole liberarsi di Conte e allora boicotta l’alleanza col Pd in Liguria e fa di tutto per far saltare la candidatura (grillo-dem) di Ferruccio Sansa, giornalista del Fatto di Marco Travaglio. Grillo invece vuole Conte, ovviamente, vuole anche il Pd, ma non vuole Sansa (le ragioni sono prettamente politiche: lui e Sansa sono vicini di casa a Genova e Sansa tempo fa pare volesse denunciare per abuso edilizio la piscina faraonica di Grillo, cosa che ovviamente a Grillo non ha fatto piacere). Insomma la faccenda, per Sansa, ieri si stava mettendo assai male. Almeno finché non si è consumato un colpo di scena. E infatti, all’improvviso, si è prodotto uno di quei fatti solitamente destinati a cambiare la storia, gli eventi umani, in pratica uno di quei momenti fatali che accendevano il talento narrativo di Stefan Zweig: Grillo s’è accorto che Di Maio boicottava Sansa per colpire l’alleanza col Pd e in definitiva Conte. Insomma Grillo ha capito quello che da tre mesi sanno tutti, persino Vito Crimi: Di Maio vuole mettersi nelle scarpe di Conte. Epifania. Così – momento fatale, si diceva – dopo aver fatto sapere ai poveri succubi grillini che “Sansa? Ma siete matti”, marcia indietro, anzi in avanti: “Forza Sansa!”. In un partito normale, probabilmente avrebbero messo in piedi una segreteria politica, si sarebbero incontrati, avrebbero parlato, forse litigato e poi deciso. Ma nel M5s funziona in un altro modo. Poche parole di Beppe, forse pronunciate (o forse no), grande caos, sguardi interrogativi, svenimenti, amletismi, trame, interpretazioni e lacrime. Che strana vitalità, che energie insospettate e ben protette mette a nudo il più stupefacente dei fenomeni grillini: la confusione paranoide. Nel M5s in pochi sanno davvero cosa dice e cosa pensa Grillo, e infatti l’esercizio (di potere) più praticato è l’interpretazione dell’oracolo barbuto […] Il guaio di Di Maio è che la singolare lealtà di Grillo nei confronti del Pd e di Conte è straordinariamente […] più solida dell’antipatia per quel Sansa che gli voleva far sequestrare la piscina della villa. Tutto ciò che mette in pericolo il governo va spianato. Anche Di Maio. Così è finita che, ancora una volta, come sempre, Grillo non ha parlato ma ha fatto sapere di aver parlato. L’annuncio è stato affidato al solito Crimi, basta agitarlo prima dell’uso: “Il candidato è Sansa”» (Salvatore Merlo, Il Foglio, 18/7/2020) • Parlando della sua candidatura, The Economist scrive: «Il Movimento 5 Stelle sta diventando un partito più normale» • «Sicuro che non ci ripensino, Ferruccio Sansa? “Mi ha chiamato Crimi e mi ha detto “vai tranquillo, abbiamo scelto te”. Ho un lavoro, una moglie e tre figli e se ci ripensano mi faccio una risata e vado in vacanza con loro”. È saggio lasciare il Fatto quotidiano per una sconfitta quasi certa in Liguria? “No, no, calma. La partita è in salita, ma il bilancio di Toti è disastroso. La Liguria a maggio ha avuto una mortalità record e se fai male nella sanità vuol dire che hai fallito. Per cinque anni non si è accorto che crollavano i ponti e ora fa l’anima bella. Poi lui è toscano, ha un profilo opposto al mio” In una parola? “Radici. Io le ho in Liguria, lui no e nel 2015 è sceso in campo perché glielo ha chiesto Berlusconi. Quando ho dovuto scegliere se candidarmi alla presidenza con Pd e M5S sono andato ad Acquasanta, dietro Genova, e mi sono seduto sotto la quercia dove andavo da ragazzo a prendere le decisioni importanti. Sono stato lì sotto tutto il pomeriggio”» (Monica Guerzoni, Corriere della Sera, 17/7/2020) • «Dicono che la candidatura Sansa sia la candidatura di Travaglio. “Io credo di essere io, con la mia storia. Una cosa che ho visto in Travaglio è cercare di essere libero e indipendente. Io credo di esserlo. Anche da lui” […] La sfida con Toti è tosta: lei è dietro di 10 punti, vede una rimonta? “La sfida è tosta, sì. Ma proprio per questo se riusciamo a vincerla sarà più esaltante. Toti si è radicato nel sistema dei poteri grazie a una campagna pubblicitaria con cui ha incipriato con la pubblicità il nulla che ha fatto, ha speso un milione e mezzo, l’equivalente di una macchina per la radioterapia […] In passato lei ha avuto notevoli scontri col Pd. Ora, bizzarramente, è il candidato del Pd e del M5S. Burlando, Paita, Grillo. È una cosa surreale. “Io non rinnego quello che ho scritto contro il Pd. Il Partito in Liguria è stato protagonista della Resistenza, delle battaglie operaie, non ce l’avevo con loro, ma con i singoli comportamenti. Do atto al Pd di una grandissima capacità di autocritica, che il centrodestra non avrà mai. Toti, a differenza di me, è stato candidato più per quello che non ha scritto, che per quello che ha scritto”» (Jacopo Iacoboni, La Stampa, 18/7/2020).
Vita privata Sposato dal 2003 con Maria Valeria Valerio. Tre figli: Giovanni, Adriano e Mario.
Curiosità Parla inglese e francese • Sul suo profilo WhatsApp ha la foto di una scritta graffiata su un muro giallo: «Le cose della vita non sono cose» • Giovanni Toti è nato due giorni prima di lui • Al referendum sul taglio dei parlamentari voterà no • «“Qualche anno fa Fratelli d’Italia mi ha chiesto di candidarmi. Mi hanno detto: ti stimiamo, se ti candidi ti diamo un appoggio esterno”. E cosa hai risposto? “Che non sono di destra. Nella maniera più assoluta. Ma li ho ringraziati”» (Daniela Preziosi, il manifesto, 19/7/2020).
Titoli di coda «Il suo futuro è in politica? “Se vinco farò il governatore, se perdo il consigliere regionale. Ho preso un impegno per cinque anni. Poi si vedrà”» (Fantozzi).