Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2020  giugno 22 Lunedì calendario

Biografia di Mario Corso

Mario Corso (1941-2020). Calciatore. Dal 1957 al 1973 con l’Inter, 502 gare e 94 reti, vinse quattro scudetti (1963, 1965, 1966, 1971), due coppe dei Campioni (1964, 1965), due Intercontinentali (1964, 1965). In Nazionale, 23 presenze e 4 gol. Settimo nella classifica del Pallone d’oro 1964, 11° nel 1966, 15° nel 1965. Ritirato nel 1975, dopo due anni al Genoa, è stato osservatore del club neroazzurro. «Il suo gioco si basa solo sul sinistro ma con quello è impareggiabile, tanto che lo definiscono “il piede sinistro di Dio”. Sua invenzione la punizione a “foglia morta”» (la Treccani). «Era un 10 targato da 11. Coi giornalisti parlava pochissimo, in spogliatoio molto, e stava terribilmente sulle scatole al Mago. Che ogni anno lo metteva in testa all’elenco di quelli da cedere e ogni anno Angelo Moratti gli diceva che non era il caso. L’anno prossimo, forse, chissà» [Gianni Mura, Rep 23/8/2011].  Gol «Ne ho segnati anche due di destro, uno al Genoa con un tiro dal limite e uno alla Juve, ma quello era un tiro sbagliato, non so come ha fatto a entrare». Il più bello: «Alla Roma, salto Pestrin, Giuliano e Fontana, evito anche Cudicini e metto dentro». Il più utile: «Al Bernabeu, quando vincemmo l’Intercontinentale con l’Independiente: cross di Peirò, stop e tiro dal limite». Anche di testa ne fece uno: all’Inter, con la maglia del Genoa [Mura, cit.]. Edmondo Berselli (1951- 2010) gli ha dedicato il libro Il più mancino dei tiri (Mondadori 1995).