Anteprima, 11 maggio 2020
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Biografia di Franco Cordero
Franco Cordero (1928-2020). Giurista. Saggista. Polemista. Noto anche per aver affibbiato a Silvio Berlusconi il soprannome di “Caimano”. «Elementari e liceo a Cuneo dove sono nato. L’università invece l’ho fatta a Torino. Ricordo che al liceo avevo deciso che sarei diventato medico. Poi fui traviato da un tale di qualche anno più grande di me che mi prospettò un avvenire radioso nel mondo della giurisprudenza. Mi laureai in Diritto romano con Giuseppe Grosso, il quale mi offrì di restare all’università. Rifiutai, salvo poi pentirmene. Decisi di fare l’avvocato a Milano. Avevo 26 anni e la sensazione di aver seppellito ogni velleità di tipo scientifico. Nel 1959 vinsi la cattedra messa a concorso dall’Università di Urbino. Provai a tornare all’Università di Torino. Generosamente Grosso fece di tutto perché potessi riuscire nell’impresa. E infatti nel 1974 approdai nuovamente a Torino. La cosa che non potevo immaginare era che due anni dopo mi avrebbero chiamato a insegnare all’Università di Roma». Era professore emerito presso l’università La Sapienza di Roma. A lungo editorialista di Repubblica. Tra i suoi libri: Procedura penale (Giuffrè, 1966), Osservanti (Giuffrè, 1967), Savonarola (Laterza, 1986-88), Le strane regole del signor B. (Garzanti, 2003, premio Bagutta), il romanzo L’armatura (Garzanti, 2007). Il 21 maggio La Nave di Teseo pubblicherà il suo ultimo romanzo La tredicesima cattedra. Scrittura ricercata, dotta, spezzata, con la quale infilzava ogni volta che era possibile Berlusconi, da lui chiamato “signor B.” e sommamente disprezzato (trattato come un Mackie Messer della contemporaneità). Ammiratissimo, ciononostante, da Giuliano Ferrara, sottomesso alla sua immensa erudizione. Amante dei maglioncini a collo alto (tipo dolcevita) con i quali si mostrava volentieri in tv. Tifava per il Torino.
[Leggi anche il ricordo di Giuliano Ferrara in Terza pagina]