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 2020  maggio 06 Mercoledì calendario

Biografia di Barbara D’Urso


Barbara D’Urso, nata a Napoli il 7 maggio 1957 (63 anni). Attrice. Presentatrice televisiva • «La regina dei pomeriggi e delle domeniche Mediaset» (Michela Tamburrino, La Stampa, 21/10/2017) • All’anagrafe Maria Carmela, debuttò ventenne come annunciatrice su Telemilano 58, la futura Canale 5. Ha l’esclusiva con le reti di Berlusconi dal 2000 • Considerata la regina della tivù spazzatura. Specializzata in reality, ha presentato, tra mille altre cose, La fattoria, Un due tre stalla e Circus • «Nell’ultima stagione televisiva “l’offerta D’Urso” è andata in onda tutti i giorni tranne il sabato, con i programmi Il Grande Fratello, Non è la D’Urso, Domenica Live e Pomeriggio Cinque. Come faccia a reggere questo ritmo, lo sa solo lei. Il “paziente zero” di questa epidemia è Pomeriggio Cinque, in onda dal 2008. Ogni giorno si parte dalla cronaca nera per arrivare a quella rosa e di costume, in una formula collaudata e micidiale, che catalizza l’attenzione di due milioni di telespettatori a puntata e raccoglie uno share attorno al 18 per cento. Che fenomeno, la D’Urso. Non è da sottovalutare, vale la pena studiarlo» (Emanuela Macchiafava, Il Post, 26/7/2019) • «Prendiamo una campionatura casuale, un giorno qualunque […] Lei entra con una gonna corta e ringrazia facendo la ruota, […] offrendosi alle sue “sciure”, le signore anziane che la applaudono dallo studio e la ammirano da casa. Il primo dato è la performance fisica, l’erculeo reggere tutto sulle proprie spalle: crivellata dalla pubblicità, menomata degli incidenti della diretta (collegamenti che cadono o la regia che si fa un sonnellino), flessibile alle esigenze della cronaca e di video-news, mai che mostri una caduta di entusiasmo, un’incrinatura nel sorriso, sempre eroica nella politica dell’annuncio (“uno scoop eccezionale”, “vedrete cose incredibili”, “resterete incollate allo schermo”). Quel che si dice una forza della natura» (Walter Siti, La Stampa, 10/11/2013) • «Il pomeriggio in tele ho solo voglia di sapere / I dettagli della morte di quel carabiniere / Di quella che ha abortito due gemelli in consultorio / Ma non vi conviene fare le dirette in obitorio?» (Fedez, nella canzone Non c’è due senza trash, 2014) • «Tutti le danno del tu e la chiamano per nome, ma la confidenza è ingannevole: Pomeriggio Cinque è un tritacarne, in cui tanti non vedono comunque l’ora di gettarsi. Se una famiglia è angustiata da una lite senza fine coi vicini, arriva l’inviata di Pomeriggio Cinque e Barbara in collegamento fa da paciere col vicino molesto. Se sei rimasta ferita a seguito dell’aggressione di un cane, Barbara si collega, mentre sei ancora ricoverata in ospedale, e ti consola chiamandoti “amore”. Se sei giovane e minuta, hai la decima di seno ma non i soldi per pagare una mastoplastica riduttiva, basta chiedere aiuto alla D’Urso, che ti procura gratis l’intervento, compresa la diretta dall’ospedale appena uscita dalla sala operatoria e un paio di ospitate in studio per mostrare la trasformazione. Se sei giovane e disoccupato con il tatuaggio di un mitra sulla fronte che si è rivelato un ostacolo nella ricerca di un lavoro, se ti rivolgi a Barbara, subito un chirurgo si offrirà gratis per rimuoverti i tatuaggi» (sempre la Macchiafava) • «Poi c’è un transessuale di Puerto Rico / Ma tira di più un pelo della Fico / Sarà per le luci della ribalta / Che brillano le luci sulla rifatta / Svelami il segreto dei capelli di Pelù / Che poi mi sparo uno speciale di tre ore su Dudù / La Mussolini per le donne ha una battaglia nuova / Sta per organizzare una retromarcia su Roma» (sempre Fedez) • «Santa Barbara possiede una delle caratteristiche che ci si aspetta da una creatura del suo livello spirituale: essere quotidianamente sottoposta a un’impietosa gogna mediatica, una pena che la teologia moderna – in mancanza di leoni e colossei – dovrebbe considerare equivalente al martirio. Questa sua propensione a subire linciaggi sarebbe più che sufficiente a rendermela simpatica, ma Santa Barbara ha molti più meriti: basta metterla al confronto con i suoi illustri colleghi. Andiamo, infatti, a vedere cosa hanno da offrire gli altri volti della televisione d’intrattenimento italiana, quelli che definiscono Barbara troppo trash, che l’additano e la criticano continuamente, che la usano come capro espiatorio nella vana speranza di nobilitare il livello dei loro mediocri programmi. Varrebbe la pena di ricordare a questi tizi che nessuno di loro manda in onda dei documentari sulla neuroscienza, né intervista Nobel per la Fisica o premier cinesi, e che da noi la massima aspirazione televisiva è diventare Milena Gabanelli e fare un’inchiesta in cui si scopre che le piume che trovate nei piumini provengono da vere oche i cui sentimenti vengono feriti con una certa regolarità» (Costantino della Gherardesca, Il Foglio, 24/5/2018) • Come attrice, la D’Urso ha lavorato per il cinema, in teatro e in vari sceneggiati televisivi: grande successo con la fiction La dottoressa Giò (su Mediaset, tra il 1995 e il 1998, poi di nuovo nel 2019) • Ha 1 milione e 500 mila «Mi piace» su Facebook, 2 milioni 600 mila seguaci su Instagram e 860 mila su Twitter (a maggio 2020) • «È ancora giornalista? “Sono stata radiata dall’Ordine perché facevo spot”» (Vittorio Zincone, Corriere Magazine, 3/2009) • «Lavora sempre tanto e sempre con successo: non s’è stufata di leggere e sentire cose terribili sul suo conto? Disposta a tutto, manipolatrice, regina del trash. “Non mi importa. Il trash piace ovunque a tantissima gente”. Perché nel mirino c’è sempre lei? “Perché quasi tutti vorrebbero essere al mio posto. E poi perché per alcuni sono antipatica e basta”» (Andrea Scarpa, Il Messaggero, 14/9/2018) • «So che sono una gnocca da far paura, e con l’invidia ci gioco».
Titoli di testa «Gentile Barbara D’Urso, è questa la vera lettera d’amore per te. Lavoro come baro al Casinò di La Spezia. O meglio; dopo esser stato scoperto, mi hanno assunto per controllare chi nelle sale da gioco bara. Compio 49 anni e prendo il reddito di cittadinanza. Senza aver detto che ho un altro lavoro. Tu cosa mi consigli amore? Farò tutto quello che dici tu» (Maurizio Milani, Il Foglio, 6/9/2019).
Vita Figlia primogenita di Rodolfo e Vera D’Urso. Lui è un noto avvocato partenopeo originario della Basilicata, lei è insegnante di Lettere di Sant’Eufemia d’Aspromonte • Chiamata Maria Carmela come la nonna paterna • Rodolfo e Vera hanno altri due figli, Daniela (1960) e Alessandro (1965) • «Da bambina voleva essere al centro dell’attenzione? “Ero ipercinetica, il capobranco, il capocomitiva, il capo dei cugini. Mi chiamavano Titti e mi sgridavano sempre. “Titti andiamo a mangiare la pizza”. E io: “Dopo che facciamo?”» (Silvia Fumarola, la Repubblica, 20/6/2019) • La sua, però, è un’infanzia poco felice. Sua madre, dopo una malattia durata quattro anni, muore quando lei ne ha solo undici: «Ricordo i flaconi di sangue accanto al suo letto, per le trasfusioni» (a Zincone) • «“Quando da piccola tua madre si ammala e muore, ti devi mettere una corazza e mangiare il mondo, se no il mondo divora te”. Ha fatto analisi? “Analisi freudiana, cognitiva, è stato un arricchimento culturale. Mia madre viveva in una stanza dove non mi facevano mai entrare. Poi un giorno non c’era più. Facendo analisi ho immaginato di sfondare quella porta chiusa”» (Fumarola) • «Perdere una madre quando si è così piccoli e senza un perché, in maniera così devastante, è una cosa che non si risana più» (a Giuseppe Fantasia, Il Foglio, 3/9/2017) • «Studi? “Pochi. Al liceo mi hanno pure bocciata”» (Zincone) • «A papà Rodolfo, i quindici anni della figlia, di cui era geloso pazzo, sembravano troppo pochi per cominciare a frequentare le discoteche che - come tanti genitori - considerava veri e propri luoghi di perdizione. E allora niente: Non me lo chiedere nemmeno, tanto ti dico di no. Ma si sa: fatta la legge, trovato l’inganno […] “Dicevo che andavo al cinema, perché lì ero autorizzata. E allora sceglievo il film, compravo il biglietto, mi informavo pure sulla trama, e risolvevo il problema così”. È mai stata scoperta? “Mai. Ero bravissima; e anche preparata: gli raccontavo la storia nei dettagli, difficilmente avrebbe potuto dubitare di me. Senza contare la prova del biglietto. Inequivocabile”» (Maria Chiara Aulisio, Il Mattino, 23/6/2018) • Suo padre nel frattempo si è risposato, e ha avuto altri tre figli: Riccardo (1970), Fabiana (1973) e Eleonora (1975). Non è affatto contento quando scopre che Barbara vuole lavorare nel mondo della moda: per quattro anni non le parla più • «Il suo primo lavoro? “La fotomodella. Uscì qualche foto sulle pagine napoletane di Vogue, eh eh. Poi mi trasferii a Milano. Nell’ambiente fashion mi risero in faccia: ero poco alta e avevo troppe tette. Con la pubblicità andò meglio. Alla fine la mia agenzia mi mandò a TeleMilano 58”. La prima tv di Berlusconi. “Prendevo una miseria e facevo di tutto: l’annunciatrice, la valletta, la conduttrice. Con Claudio Lippi, con Diego Abatantuono…”. Come era Berlusconi a quei tempi? “Aveva un pullman grigio che usava come studio ambulante. C’era un biscione sulla fiancata. Passavamo 12 ore al giorno nel sotterraneo del Jolly Hotel, a Milano2. Lui ogni sera faceva le pulci alle trasmissioni. Dopo un paio d’anni mi chiamarono in Rai…”. L’ambiente tv… “Lo so che cosa si pensa. Ed è come lo si pensa. Ma io non ho mai ceduto alle avances dei marpioni catodici per fare carriera”. Dicono tutti così. “So anche questo, dato che intervisto molte ‘televisive’. Che dire? Con me ci provavano, ma niente… anche perché avevo una condizione sentimentale particolare”. E cioè? “Ero fidanzata con Memo Remigi”. Il cantante? Ma ha venti anni più di lei! Sperava le desse una mano con la carriera? “Macché, ero innamorata. Viveva da me. Mi faceva un po’ da papà. Antonio Ricci e Beppe Grillo ancora mi prendono in giro. Mi canticchiano: ‘Sapessi come è strano, sentirsi innamorati… a Milano’”» (Zincone) • «Nel 1979 già conducevo Che combinazione, in onda su Raidue. Mi notò Pippo Baudo, che nel 1980 mi volle con sé a Domenica in. Il resto è storia nota» (Aulisio) • Entra nel cast del film La casa rossa, con Alida Valli. «Sul set, senza aver mai recitato prima. “Evidentemente un po’ di talento c’era… ma giuro… mai nemmeno un bacio per avere una parte. Se fossi stata più disinvolta avrei raggiunto prima certe conduzioni del sabato sera”. Non che allora avesse un’immagine da santarella. “Che cosa vuol dire?”. Su YouTube gira un video del 1980 in cui lei canta… “Ah ah, Dolceamaro”. Un pezzo zeppo di doppi sensi: “ …non finire, adesso proprio non finire”… cantato sospirando. “Allora si cantava così, alla Viola Valentino. Ci crede se le dico che i doppi sensi li ho capiti solo dopo?”. No» (Zincone) • In Rai è protagonista di molti programmi. Un buco dal 1987 al 1994 per stare vicino ai figli: «Quando sono tornata in tv ho capito subito che la gente non mi aveva mai dimenticato» • «“Riprendere non è stato facile. Tra la fine degli anni ’80 e l’inizio dei ’90 sono passata per Odeon Tv. La mia trasmissione, Per amore, era prodotta da Marco Bassetti e Stefania Craxi, ai loro esordi. È allora che ho cominciato a fare la giornalista”. Con chi? “King e Moda, i periodici diretti da Vittorio Corona. Con le mie interviste super trasgressive ci hanno fatto un libro: Debole è la carne”» (Zincone) • «Chi gliel’ha fatto fare di accettare di condurre trasmissioni in diretta sia il mattino sia il pomeriggio? “È stata un’idea di Piersilvio”» (ibidem) • «La sua è considerata tv trash. Le dispiace? “Ci ho fatto l’abitudine. Poi vedo cosa fanno su Rai 1 e penso: “Se l’avessi fatto io sarebbe successo il finimondo”» (Fumarola) • «Tanti format famosissimi e di successo vengono considerati trash, sui social ci sono pagine intere, divertentissime e molto curate dedicate a questo tipo di intrattenimento popolare: creano meme e gif dei momenti più divertenti, molti di questi diventano virali. È il trash nell’accezione di cazzeggio puro: il pubblico ha voglia anche di distrarsi. Ma i miei programmi non sono solo questo: si passa dall’approfondimento politico alla battaglia sociale, dalla cronaca all’intervista di spettacolo fino al gossip. Diversi linguaggi grafici creati nei miei programmi sono stati poi copiati da altre trasmissioni, diverse facce lanciate da noi sono state poi invitate in programmi di prima serata: questo significa che le nostre idee piacciono non solo al pubblico, ma anche agli addetti ai lavori» • «Sotto accusa anche le sue interviste ai politici. “La prima intervista a Renzi fece scandalo, fui denunciata all’Ordine dei giornalisti, la faccenda si concluse con la mia vittoria piena, la Procura di Monza decise che il fatto non sussisteva. Domenica Live ha uno spazio per i dibattiti politici che fa il doppio degli ascolti di una qualsiasi prima serata politica. Ho il mio modo di fare domande scomode, con il sorriso. Nessuno dice però che ho contribuito all’approvazione della legge sui diritti civili, che mi faccio portatrice di messaggi importanti”. Come quello sulle diversità di genere? “Certo. Io sono dalla parte di gay e lesbiche”» (Tamburrino) • «Sarà miliardaria, visto che le trasmissioni vanno bene. “Mantengo me e i miei figli. Ma guardi che è faticoso. Fisicamente faccio una vita di cacca”. Se l’è scelta lei… “Certo e ne sono felice”» (Zincone) • Quando lavora si sveglia alle 6 e 40, si alza, accende nell’ordine la testa, il telefono e la musica. Apre la finestra e fa il saluto al sole. Poi ingurgita una colazione pazzesca: mezzo litro d’acqua a temperatura ambiente, una centrifuga di sedano e mela, bacche di goji berry, clorofilla e inositolo e un intruglio a base di yogurt, miglio e banana. Alle 7 e 30 esce di casa per andare a fare danza: alterna danza classica e balli latino-americani «“Ballo un’ora e mezza. Un’ora e mezza di danza, ha presente?”. Timidamente, annuiamo. “Poi - continua - morta e sudata, distrutta, dopo plié e grand plié, vado a Cologno Monzese alle nove e mezza. Mi faccio una doccia in camerino e un’altra colazione, alle dieci inizio con le varie riunioni, a pranzo mangio velocemente, ma sempre sano, poi inizio il trucco e i capelli, rivedo con gli autori la scaletta e il copione, mi vesto, faccio la diretta, la riunione dopo la diretta per il giorno dopo e poi, tutte le sere esco!”. Davvero?, ci viene da dire spontaneamente, contagiati da tanto entusiasmo. “Ma certo!”, fa lei, “è ovvio, è ovvissimo! Tutte le sere mangio fuori, che sia una pizza sotto casa o una cena a casa di amici, adoro uscire, persino la domenica. Dopo cinque ore di diretta e l’ultima riunione, vado in Balera, a Milano, un posto fantastico”» (Fantasia) • «Si droga? “No. Avrei un’altra pelle se mi drogassi. Oh, ma ha visto quanto sono in forma?”» (Zincone) • «Che una come lei sia completamente dedita al lavoro […] non c’è alcun dubbio, ma guai a definirla dipendenza. “Lo amo follemente, mi diverto come una pazza, qualunque tipo di sacrificio ci sia da fare io ci sono, dò tutta la mia vita ed energia e non sono mai contenta, perché voglio fare sempre di più, ma la dipendenza è un’altra cosa”. La cosa di cui va più fiera nel suo lavoro? “Di aver sempre scelto il modo in cui farlo”. “Ci sono vari modi di lavorare nello spettacolo e, forse, in tutti i lavori”, spiega. “O sei molto rigoroso con te stesso e con gli altri e decidi di farlo per imparare e per veder riconosciuti i tuoi meriti, oppure segui la strada più facile con scorciatoie di vario genere, che sappiamo quali sono. Io ho scelto la prima, perché, nel mio DNA ci sono un rigore e una morale molto forti… è stato difficilissimo, però dopo quarant’anni, sono ancora qua» (Fantasia).
Amori «La mia testa è omosessuale, il mio corpo è completamente etero, provo attrazione, e tanta, solo per gli uomini» (Tamburrino) • «Ma è semplice essere il compagno di vita di una persona come lei? “Tenermi al guinzaglio non è semplice, no. Sono un puledro: questa è la mia vera definizione, e la prova si ha anche sbirciando cosa ho scritto per descrivermi sul mio WhatsApp (la parola “puledro”, appunto, seguita dalle icone di sei cavallini al galoppo, ndr). Sono esattamente così”» (Chiara Maffioletti, Corriere della Sera, 7/5/2017) • Oltre a Memo Remigi ha avuto storie anche con Vasco Rossi, Miguel Bosé e Stefano Bettarini, ex marito di Simona Ventura. È stata sposata due volte: prima con il produttore Mauro Berardi (poi compagno di Claudia Koll), padre dei suoi due figli, poi con il ballerino Michele Carfora, che i paparazzi beccarono con una brunetta e, dopo il divorzio, le fece causa perché lei non gli pagava gli alimenti.
Figli Giammauro, medico, ed Emmanuele, fotografo (scatti suoi finirono nel padiglione del Vaticano all’Expo di Milano del 2015) • «Due fichi» • «Grazie a questa risposta mi chiameranno per protestare, sono riservatissimi e non vogliono che parli di loro» (Tamburrino).
Politica «Sono stata comunista fino alla morte di Enrico Berlinguer, poi basta. A vent’anni feci perfino campagna elettorale per Walter Veltroni, che venne eletto consigliere comunale a Roma» • «Berlusconi lo sa? “Certo, Berlusconi è il più democratico di tutti”» (Fumarola) • «È ancora di sinistra? “La sinistra ha deluso tutti, ma adesso stimo Nicola Zingaretti”» (ibidem).
Religione «La fede ha un peso specifico non indifferente nella vita privata di Barbara d’Urso, che benché fatichi a trovare momenti liberi le ritaglia sempre spazio. Alcuni dicono persino che la conduttrice tragga da essa certe sue intuizioni di maggior successo» (Niccolò Maggesi, Novella 2000, 24/5/2018).
Curiosità È alta 1 metro e 68 • Le manca una diottria e mezzo • Salutista • Ha fatto Rebirthing (una tecnica di respirazione che simula la rinascita) per sconfiggere la paura dell’acqua • Dopo aver compiuto 50 anni, ha fatto sapere che non s’è mai rifatta niente: «Non mi credi? Vuoi che mi spogli? Così vediamo se trovi un segno» (a Tu) • Ha una casa a Milano, una casa a Roma (con terrazza) e una casa sulle colline di Capalbio, che ha chiamato «casa Vera», come la madre: «È il mio rifugio segreto» • Nelle spiagge alla moda di Capalbio, però, non s’è mai fatta vedere • «Sogna di condurre il Festival di Sanremo? “Sanremo lo voglio fare. Tanto c’è tempo, sono piccola”» (Fumarola) • «Quanto costa un litro di latte? “E che ne so? Chi ha il tempo di fare la spesa?”. Quanti sono gli articoli della Costituzione? “No, la prego. Non lo so”. I confini dell’Iraq? “Giammiiiii”. Chi è Giammi? “Giammauro, il mio figlio maggiore. È appena stato in Giordania con i medici di Operazione smile (entra Giammi, ma non ricorda i confini)”. E allora, i confini? “Ho fatto una figuraccia?”» (Zincone).
Titoli di coda «Nonostante mi ritenga un ateo convinto, avrei una piccola, modesta e condivisibile richiesta da fare al Vaticano: l’immediata canonizzazione di Barbara D’Urso, in vita» (Costantino della Gherardesca).