Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2020  aprile 20 Lunedì calendario

Biografia di Sergio Fantoni

Sergio Fantoni (1930-2020). Attore. Regista. Esordio giovanissimo nella compagnia Morelli-Stoppa, ebbe grande popolarità grazie alla tv nel 1959 con lo sceneggiato Ottocento di Anton Giulio Majano. Tra i film: Senso (Visconti 1954), I delfini (Maselli,1960), Intrigo a Stoccolma (Robson 1963), Il colonnello von Ryan (Robson 1965), Il ventre dell’architetto (Greenaway 1987). Figlio d’arte (il padre Cesare e la madre Afra Arrigoni erano attori di teatro), dopo il liceo classico frequentò prima Ingegneria e poi Architettura. Grazie alle conoscenze del padre iniziò l’attività di doppiatore con la Cooperativa Doppiatori Cinematografici. Venne notato da Luchino Visconti, che gli offrì la parte di Giasone nella Medea di Euripide (1953). Arrivarono poi il successo televisivo con gli sceneggiati, i film con i grandi registi (Era notte a Roma di Roberto Rossellini e Tiro al piccione di Giuliano Montaldo) e la lunga carriera teatrale. Nel 1997 subì una laringectomia. Prima dell’operazione, su richiesta della regista Cristina Pezzoli, registrò L’ultimo nastro di Krapp, «un testo del 1958 che sembra scritto prefigurando un fatto vero: come se Beckett avesse saputo che ciò che stava scrivendo lo scriveva per un attore come Fantoni» [Franco Cordelli, CdS]. Perduta la piena disponibilità della voce, iniziò a dedicarsi a tempo pieno alla regia e alla direzione artistica della Contemporanea, la società di produzione teatrale che aveva fondato nel 1983 con Ilaria Occhini e Mauro Carbonoli. Da doppiatore, sua la voce, tra gli altri, di Rock Hudson ne Il gigante (1956), di Gregory Peck in Abbandonati nello spazio (1969), di Marlon Brando in Apocalypse now e di Richard Burton in Wagner (entrambi 1984). Suo il primo nudo maschile frontale della televisione italiana (nella miniserie del 1982 Delitto di stato): «Mi chiedo perché la gente si meravigli tanto vedendo un nudo e resti indifferente quando un personaggio, per esempio, uccide un altro uomo» [a Stefano Di Michele, Foglio 14/12/2013].