30 marzo 2020
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Biografia di Richard Dawkins
Richard Dawkins, nato a Nairobi, in Kenya, il 26 marzo 1941 (79 anni). Biologo evoluzionista. Professore emerito all’università di Oxford, fu titolare della cattedra di Comunicazione della scienza in quell’ateneo dal 1995 al 2008 • «È probabilmente anche l’ateo più militante del pianeta. In pubblicazioni accademiche, conferenze, trasmissioni televisive, conduce da anni un’accanita battaglia contro la religione» (Enrico Franceschini, la Repubblica, 1/11/2006) • «Il rottweiler di Darwin» • «Il pontefice dell’ateismo» (Camillo Langone, Libero, 29/1/2012) • «Istrionico e provocatorio» (Anna Martellato, La Stampa, 29/5/2015) • «Salito alla ribalta quando scrisse, ne Il gene egoista (1976), che non siamo altro che veicoli dei geni, macchine programmate per renderli quasi immortali. Da allora Dawkins è diventato un divulgatore scientifico e saggista di successo, un frequentatore abituale degli studi televisivi e da tempo tiene viva la polemica anche sui social network, dove colpisce e viene colpito. Ritiene che la sua missione sia quella di combattere i dogmi religiosi, le superstizioni e le pseudoscienze» (Ricardo De Querol, El Pais 2014, poi la Repubblica, 22/2/2015) • «Quando mi è stato chiesto se ero ateo, mi sono divertito a sottolineare che chi mi rivolgeva la domanda era a sua volta ateo nei confronti di Zeus, Apollo, Amon-Ra, Mitra, Baal, Thor, Odino, il vitello d’oro e il Mostro Volante degli Spaghetti. In fondo, sono ateo solo nei confronti di un dio in più» (da L’illusione di Dio) • «Il Dio presentato nell’Antico Testamento è forse il personaggio più sgradevole di tutta la letteratura: geloso e fiero di esserlo, è un castigamatti, meschino, iniquo e spietato; sanguinario istigatore della pulizia etnica; un bullo misogino, omofobo, razzista, infanticida, genocida, figlicida, pestilenziale, megalomane, sadomasochista e maligno secondo il suo capriccio» (ibidem) • Acerrimo nemico dei creazionisti, che prendono la Bibbia alla lettera: «“Mi sembra che la Chiesa accetti l’evoluzione, almeno ufficialmente, a parte l’origine dell’anima umana: se ho ben capito, secondo loro a un certo punto ci dev’essere stato qualcuno che aveva un’anima, mentre i suoi genitori non l’avevano”. A dire il vero, l’enciclica di Pio XII Humani generis dice esplicitamente che un cattolico deve credere all’esistenza reale, e non metaforica, di Adamo ed Eva. “Questa non la sapevo! Mi faccia controllare in rete. Ohibò, è vero! Molto interessante. Io sono stato criticato per aver attaccato i fondamentalisti, invece che i ‘veri’ teologi, ma qui abbiamo addirittura un papa recente che dice queste cose! Affascinante, lo userò d’ora in poi”» (Piergiorgio Odifreddi, la Repubblica, 19/2/2010).
Titoli di testa «Ci sono un’infinità di cose di cui non possiamo provare in modo definitivo l’inesistenza, gli unicorni, i lupi mannari, tazze da tè che ruotano attorno a Marte. Eppure non le prendiamo sul serio, a meno che non vi sia qualche ragione concreta per credere che esistano. Perché dovremmo ragionare diversamente su Dio?».
Vita Figlio di Clinton e Jean Mary Dawkins. Il padre, appassionato di botanica, è funzionario coloniale britannico in Africa • Famiglia altolocata • I suoi trisavoli, Henry Dawkins e Augusta Clinton, scapparono assieme in carrozza. Il padre di lei era un comandante delle truppe inglesi nella guerra di indipendenza americana • Loro figlio, Clinton George Augustus Dawkins, scampò a una palla di cannone austriaca che gli era piombata in camera da letto durante l’assedio di Venezia nel 1849 • Un cugino alla lontana aveva scritto dotti manuali sugli uccelli del Borneo e della Birmania • Un altro parente avrebbe persuaso Aldous Huxley a provare la mescalina • «Per generazioni, le gambe abbronzate dei Dawkins hanno marciato in braghe corte color kaki attraverso le giungle dell’Impero» • Richard cresce con la sorella più piccola, Sarah, nel protettorato di Nyasaland (il Malawi di oggi). Come animali domestici hanno un galagone e un camaleonte. Suo padre gli racconta le favole e gli legge le storie del Dottor Dolittle, amico degli animali • «Racconta che da bambino aveva già capito che Babbo Natale era un signore mascherato che si chiamava Sam» (De Querol) • Quando ha otto anni, tutto cambia. La famiglia si trasferisce in Inghilterra. Suo padre ha ereditato una tenuta nell’Oxfordshire, lui finisce in collegio. Richard è timido, magro e balbuziente. È vittima dei bulli. Non capisce perché, prima di andare a letto, «come dei pappagalli», bisogna dire le preghiere • «Lei era di fede anglicana e molto religioso quando aveva tredici anni. Poi che è successo? È stato Darwin? “Già a nove anni mi ero reso conto che esistevano diverse religioni: il buddismo, l’islam, l’induismo, il politeismo dei greci, dei vichinghi... Ogni bambino pensava che solo la sua fosse quella vera. Io invece ero pronto per essere antireligioso. Non so perché rimasi cristiano, sarà stata l’influenza della scuola. Ma, effettivamente, sono stati Darwin e il darwinismo a salvarmi da tutto ciò. Avevo quindici anni quando avvenne”» (De Querol) • Richard vive male il collegio, ma incontra un professore capace di ispirarlo: si appassiona alla biologia, poi si iscrive a Oxford • Perde la verginità a Londra quando aveva 22 anni. Lei è una violoncellista. «Non è difficile, per un biologo, spiegare perché il sistema nervoso si è evoluto in modo tale da rendere l’amplesso l’esperienza considerevolmente migliore che la vita possa offrire. Spiegarlo non rende l’atto meno meraviglioso. Ad ogni modo, non aggiungerò una parola, sull’argomento. Questa non è quel genere di autobiografia» (da An Appetite for Wonder: The Making of a Scientist) • Passa un periodo a Berkeley, California, dove conosce il movimento hippy e le proteste contro la guerra in Vietnam. Poi torna a Oxford e comincia la carriera accademica. Si iscrive a un dottorato e si appassiona ai primi computer. Poi però capisce di preferire il comportamento degli animali e si specializza in etologia • «Chi è cresciuto negli anni ‘70 ricorda sicuramente Konrad Lorenz, premio Nobel per i suoi studi sull’etologia, inseguito dalle paperettee su cui studiava l’imprinting. Erano quelli gli anni in cui l’interesse per la biologia delle specie animali e la loro varietà di comportamenti permeava la ricerca. Le teorie della selezione naturale di Darwin venivano applicate ai singoli organismi, cercando di interpretare come questi sono fatti e come si comportano. Competizione tra i maschi per l’accoppiamento, cure parentali per la prole, comportamenti sociali delle specie venivano visti sotto la luce della pressione selettiva della natura e dell’adattamento del singolo organismo ai suoi cambiamenti. Poi comparve un libro che era destinato a cambiare per sempre lo scenario. Era il 1976 quando Richard Dawkins […] pubblicò il suo Il gene egoista. Presentava una visione drasticamente diversa della natura: non sono gli organismi che subiscono la pressione selettiva, ma i loro singoli geni. Il motore dell’evoluzione è il tentativo continuo del gene di essere trasmesso alle generazioni successive. Solo il gene è immortale ed è il soggetto primario dell’evoluzione. Non contano i cromosomi, gli individui, i gruppi e le specie. Questi sono soltanto effimeri veicoli per i geni, come le barche sono veicoli per il talento dei vogatori che vi montano» (Mauro Giacca, Il Piccolo, 9/2/2016) • Inizia così la sua carriera di saggista e polemista • Nel 1984 pubblica L’orologiaio cieco, critica all’idea proposta nel 1802 dal vescovo William Paley secondo cui, in presenza di un perfetto orologio biologico, deve per forza esistere un orologiaio: «La selezione naturale è l’orologiaio cieco, cieco perché non vede dinanzi a sé, non pianifica conseguenze, non ha in vista alcun fine. Eppure, i risultati viventi della selezione naturale ci danno un’impressione molto efficace dell’esistenza di un disegno intenzionale di un maestro orologiaio; che alla base della complessità della natura vivente ci sia un disegno intenzionale, è però solo un’illusione» (dal libro) • «Benedetto XVI, e il suo allievo Christian von Schönborn, cardinale di Vienna, si sono […] espressi apertamente a favore del Disegno Intelligente. Lei cosa ne pensa? “Molti aspetti del mondo vegetale e animale mostrano che, se ci fosse un Disegno, sarebbe non intelligente! È più sensato pensare che non ci sia stato nessun Disegno, e che la Natura sia il prodotto di un’evoluzione storica”» (Odifreddi) • Nel 2006 pubblica L’illusione di Dio, vero e proprio manifesto del suo ateismo • «Sento l’assenza di qualsiasi ragione per credere in Dio o nelle fate. Come scienziato, la bellezza del mondo e dell’Universo mi commuove. Come educatore, mi sembra perverso educare i bambini a delle falsità quando la verità è così bella» • «I credenti, diciamo così moderati, a qualunque religione appartengano, contribuiscono a costruire un´atmosfera più confortevole e sicura per gli estremisti, perché promuovono l´idea della fede come virtù assoluta e obbligano tutti a un rispetto esageratamente pio della religione» • «Non può essere dogmatico e intollerante anche l’ateismo? “Devi sempre argomentare la tua causa, non mettere a tacere la gente. Abbiamo accettato per secoli che non si potesse criticare la religione e che si facesse sembrare intollerante l’ateismo, ma non lo è» • «Quale sarebbe il significato dell´esistenza, una volta eliminata l´illusione di Dio? “L’esistenza avrebbe un significato assai maggiore. La visione scientifica dell’esistenza è poetica fino a risultare quasi trascendentale. Siamo incredibilmente fortunati ad avere avuto il previlegio di vivere per alcuni decenni su questa terra, prima di morire per sempre”» (Franceschini) • «Lo so si dice che io sia antipatico e irritante. Siamo tutti cresciuti pensando che la religione abbia una posizione privilegiata, che non la si possa criticare, e quindi se lo si fa, anche in misura modesta, si viola questo principio e si diventa arroganti» • «Se la gente è perplessa dinanzi al suo approccio intellettuale, perché non si sforza di essere un po’ meno aggressivo? “Beh, effettivamente, questo è un aspetto che mi dà da pensare. una critica che mi viene rivolta spesso, ed è senz’altro la più intelligente. Suppongo che la questione possa essere affrontata in due modi diversi, e mi fa molto piacere che qualcuno si dimostri, diciamo, più seducente. Potrei farlo anch’io, ne sarei capace”. Fa una pausa per riflettere. “Ma mi sembra di non aver più la pazienza necessaria”» (Decca Aitkehead, Corriere della Sera 7/11/2008).
Fantascienza? «Più volte, Ella mi fa notare che la teologia sarebbe fantascienza. […] È corretto affermare che “scienza” nel senso più stretto della parola lo è solo la matematica […] Una funzione importante della teologia è quella di mantenere la religione legata alla ragione e la ragione alla religione. Ambedue le funzioni sono di essenziale importanza per l’umanità […] La fantascienza esiste, d’altronde, nell’ambito di molte scienze. […] Esiste, del resto, la fantascienza in grande stile proprio anche all’interno della teoria dell’evoluzione. Il gene egoista di Richard Dawkins è un esempio classico di fantascienza. Il grande Jacques Monod ha scritto delle frasi che egli stesso avrà inserito nella sua opera sicuramente solo come fantascienza. Cito: “La comparsa dei Vertebrati tetrapodi... trae proprio origine dal fatto che un pesce primitivo “scelse” di andare ad esplorare la terra, sulla quale era però incapace di spostarsi se non saltellando in modo maldestro e creando così, come conseguenza di una modificazione di comportamento, la pressione selettiva grazie alla quale si sarebbero sviluppati gli arti robusti dei tetrapodi”» (Benedetto XVI, lettera a Piergiorgio Odifreddi, la Repubblica 24/9/2013).
Vita privata È stato sposato tre volte. La prima, con Marian Stamp, collega etologa di Oxford, dal 1967 al 1984. La seconda, con tale Eva Barham, negli anni Ottanta. La terza, con l’attrice Lalla Ward, dal 1992 al 2016, quando si sono separati. La prima volta si sposò in chiesa. Dalla seconda moglie ha avuto una figlia, Juliet (n. 1984).
Curiosità • Accanito utente di twitter, dove consigliò a una donna di abortire piuttosto che mettere al mondo un figlio down • È apparso in un episodio dei Simpson doppiato da sé stesso (era nell’inferno di Ned Flanders) • Il suo L’illusione di Dio è il libro preferito di Brian dei Griffin • Tra i sostenitori del Great Ape Project, associazione che si batte per estendere ai primati i diritti umani • Quando il giornale degli studenti di Oxford gli chiese: «Quanto costa un Big Mac?», rispose: «Circa 2.000 sterline» • «Che cosa pensa di Papa Francesco? “Sembra aver fatto molti progressi rispetto ai predecessori, ma potrebbe essere un lupo vestito da pecora: mi serve più tempo per capirlo, però sembra essere veramente simpatico”» (Martellato, nel 2015) • «Pensa di entrare in politica? “No. In questo campo non ho speranze”» (Martellato) • Nel 2016 è stato colpito da un ictus • «Non pensa di potersi svegliare un giorno, da vecchio, e scoprire di essere attratto dalla fede? “Se così fosse, lo considererei un segno di demenza senile”» (Aitkenhead) • Preoccupato che qualcuno dei suoi nemici diffonda, dopo la sua morte, la falsa notizia di una sua tardiva conversione. «Voglio essere sicuro che quando pronuncerò le mie ultime parole ci sia un registratore acceso» (ibidem).
Titoli di coda Il generale Yamashita nel 1941, dopo aver sconfitto gli inglesi e conquistato Singapore: «I bianchi, secondo il loro stesso scienziato Darwin, discendono dalle scimmie. Noi giapponesi discendiamo dagli dei. Questa guerra fra scimmie e dei, è ovvio chi la vincerà!»