30 marzo 2020
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Biografia di Mariah Carey
Mariah Carey, nata a Huntington, Long Island, New York, il 27 marzo 1970 (50 anni). Cantante • Fenomeno della scena musicale americana e mondiale. Cinque premi Grammy. Diciotto World Music Award. Duecento milioni di dischi venduti, un patrimonio che si aggira attorno ai 520 milioni di dollari. L’artista donna più popolare degli anni Novanta • «L’hanno imitata tutti, e lo riconoscono: da Lady Gaga a Beyoncé a Justin Bieber. La sua vita sa di feuilleton. Mulatta di pelle chiara, padre afroamericano e madre di origine irlandese, si è sempre sentita un pesce fuor d’acqua sia tra i bianchi che tra i neri. Sposata al produttore musicale Tommy Mottola, poi al rapper Nick Cannon, oggi è single dopo una breve e tempestosa relazione col miliardario australiano James Packer» (Alessandra Venezia, iO Donna, 9/12/2017) • Tra i suoi maggiori successi la cover di Without you (1994), Fantasy (1995), Always be my baby (1996), We belong together (2005), Touch My Body (2008) e Beautiful (2013) • Torna in auge ogni anno con la famosissima All I want for Christmas is you (1994). «Non è Natale senza Mariah Carey» (un ammiratore su twitter) • «Orecchini a cerchio ricoperti di diamanti, vestito nero chiuso da bottoni d’oro, un anello a forma di farfalla che evidenzia le sue unghie argentate. Tolti quei rari momenti in cui alza lo sguardo verso il cielo, probabilmente per sottolineare il suo fastidio verso alcune domande, Mariah ti guarda negli occhi durante tutta la conversazione» (Steven J. Horowitz, Rolling Stones, 27/3/2017) • «Il Guinness dei primati afferma […] che è la cantante che riesce a tenere la nota più alta del mondo. L’unico mammifero capace di emettere una nota più alta pare sia un delfino. “Oh, per favore!” ride lei “Non so dove vadano a prendere quella roba... Non so nemmeno quale sia la mia gamma delle ottave. Oggi è probabile che sia di meno uno, perché non ho dormito. Qualche volta in studio dico: ‘Spero che tu l’abbia registrata, ché per oggi non verrà fuori più niente’”» (Neil McCormick, Corriere della Sera, 3/4/2003) • «Faccio degli esperimenti con la mia voce. Ogni giorno provo a farle fare cose diverse, e se sento che viene bene, la registro».
Titoli di testa «Qualcosa di eccessivo: è questo quello che tutti si aspetterebbero varcando la soglia ad alta sicurezza della casa di Beverly Hills dove si è trasferita di recente Mariah Carey. Non siamo stati delusi: due gigantesche colonne di palloncini rosa, magenta e argento, poste ai lati dell’ingresso della villa, si agitavano mosse dalla brezza mattutina due giorni dopo San Valentino» (Horowitz).
Vita «La gente pensa che io abbia avuto una vita da favola, ma non è così» • Terza figlia di una donna americana di sangue irlandese e di un uomo metà afroamericano e metà venezuelano. Lei, per averlo sposato, è stata cacciata dalla famiglia • «Ho avuto un’infanzia difficile, venivo da una famiglia mista, durante l’adolescenza non riuscivo a trovare me stessa» (a Laffranchi) • «Mi porto dietro questa cosa da tutta la vita. È strano» (a McCormick) • «Abitavamo in un quartiere tutto nero quando i miei genitori erano insieme; come coppia mista, avevano problemi anche lì. Sembrava che, per una famiglia come la nostra, non ci fosse un posto adatto» (in Antonucci) • Quando ha tre anni, i suoi divorziano e lei va a vivere con la madre in un quartiere di bianchi. Non si trova bene nemmeno lì: «Avevano tutti più soldi di noi» • «Mia madre faceva del suo meglio per rendere Natale un’esperienza bella, anche se avevamo pochi soldi. Così preparava tanti pacchetti ben confezionati: a volte c’era solo della frutta, ma per noi era meraviglioso aprirli e scoprirli» (alla Venezia) • Sua mamma. cantante lirica, per tirare avanti si esibisce in locali jazz e folk • «Da bambina cantavo con lei Rigoletto. Mi ha insegnato ad allenare la voce, a non sprecare il respiro» • «Sapeva affrontare ogni genere musicale. È stata lei a instillare questa passione in me, a convincermi che potevo diventare una professionista. Se ho creduto in me stessa e ce l’ho fatta, lo devo a lei» (alla Venezia) • «Sono cresciuta ascoltando i dischi di mia sorella e mio fratello più grandi: Gladis Knight, Aretha Franklin, Wonder» • «“Già a 12 anni mi dicevo: ‘Quando diventerò famosa?’”. Sua madre […] pare abbia fatto bene la sua parte nel coltivare il talento della figlia e nutrirne le ambizioni. “Sì, aveva le idee chiare; mi diceva: ‘Non dire se lo farai, ma quando lo farai’. Mi ha spiegato di aver scelto il nome Mariah perché le sembrava adatto al palcoscenico” (McCormick) • Per mantenersi va a fare la cameriera. «“Fui la peggior cameriera del mondo. Arrivavo al lavoro rintronata dalla notte passata in sala d’incisione. Finché la fortuna mi sorrise”. La fortuna fu di riuscire a fare arrivare una sua cassetta al boss della Sony, Mottolla. Che tornando a casa in auto l’ascoltò, ne rimase folgorato e […] “Cenerentola venne prelevata con una carrozza e lanciata seduta stante nella festa che Mottolla dette la sera stessa”» (Mario Luzzato Fegiz, Corriere della Sera, 5 /12/1995) • «Firmai subito il contratto, non avevo manager, non avevo avvocato, con me c’era soltanto la mamma» • Il suo primo singolo, Vision of Love, finisce subito in cima alle classifiche • «All’inizio della carriera, che non voglio sminuire per non sembrare meschina, è stato difficile. Ero una teenager quando ho iniziato e i manager volevano che fossi la all american girl che canta canzoni per il grande pubblico» (a Laffranchi) • «È giovanissima, ha un fisico da fotomodella e sfodera una voce che riesce ad emozionare e fa venire la pelle d’oca. […] Sono suoi i testi, la musica e gli arrangiamenti delle canzoni che interpreta. […] In miniabito stretch nero e tacchi a spillo attacca con Love takes time, prosegue con Vanishing e arriva a Don’t play that song che dedica al suo mito Aretha Franklin […] La sua voce sembra avere mille e una possibilità, con un’estensione di sette ottave: sa accarezzare e graffiare, ora è morbida e sensuale, ora è profonda e calda. […] Mentre canta, sono in molti a commentare in un sussurro: “Assomiglia a Whitney Houston, anzi ha una capacità vocale da farle invidia ...”. […] ha gambe lunghe, un décolleté incantevole, una cascata di riccioli capricciosi, occhi neri e lucidi come olive» (Gloria Pozzi, Corriere della Sera, 28/6/1990) • È melodica e virtuosa. I critici però la considerano troppo commerciale • «I giudizi negativi sono di giornalisti troppo innamorati dei Guns ‘n Roses o della musica sperimentale. Non li leggo più. Inutile chiedere ai vegetariani di giudicare un hamburger» • «A Mariah Carey sono bastati tre anni per trasformarsi da sconosciuta Cenerentola innamorata della musica in Principessa dell’hit parade. Grazie alla sua voce, che è profumata di soul e di gospel e si estende miracolosamente. Ma anche grazie, secondo i più cinici, all’influenza del suo Principe Azzurro, Tommy Mottola, presidente della Sony Music Entertainment, che l’ha sposata a primavera» • «Essere la moglie del gran capo però ti dà qualche vantaggio... “Per me è soprattutto l’uomo che amo. Nessuno costringe la gente a comperare i miei dischi. Del resto altre mogli di grandi capi hanno fatto flop formidabili”» • «Io pagavo le mie cose, nonostante stessi con un uomo potente. Tutti pensavano che fossi una mantenuta. Con il mio duro lavoro e i miei album hanno guadagnato miliardi di dollari» • «Mariah ha confessato […] di aver sempre sognato di trascorrere il Natale perfetto, lei che aveva sofferto fin da piccola di far parte di una famiglia disfunzionale e con pochi mezzi economici, e di “mettere ogni grammo di desiderio per quel momento perfetto” quando ha iniziato a lavorare alla canzone All I want for Christmas is you […] Allora la cantante aveva meno di cinque anni di carriera discografica, nei quali aveva pubblicato tre soli album (Mariah Carey, Emotions e Music Box) e un EP (Mariah Carey: MTV Unplugged), per cui, quando la sua etichetta le chiese di incidere un album di Natale, che di solito si realizza in età più matura, era piuttosto riluttante. […] Un album di cover natalizie […] è un rifugio sicuro per tutti i cantanti perché le persone amano ascoltare gli standard, di cui conoscono ogni melodia e ogni parola. Eppure Mariah voleva comporre alcuni brani originali, anche se questo costituiva un grosso rischio di sfigurare con i classici natalizi del passato. Una sera d’estate del 1994 si trovava nella sua piccola casa nella parte settentrionale di New York, quando mise nello stereo la colonna sonora di La vita è meravigliosa e si sedette alla tastiera […] iniziando a farsi guidare dall’ispirazione del momento. In un momento quasi magico, senza pensarci troppo, arrivò la melodia della canzone, come un magnifico regalo inaspettato, cui seguirono a poco a poco le parole del testo, che trasformarono quella che originariamente era stata pensata come una canzone di Natale in un brano sull’amore perduto» (Antonucci).
Esaurimento «Lasciavo che la gente entrasse nella mia stanza e mi svegliasse alle 5.30 del mattino per un’intervista telefonica. Forzavo me stessa per il bene della mia carriera e cercavo di farci star dentro così tante cose... Ero esausta e a un tratto sono crollata, fisicamente ed emotivamente. Ho capito che non mi stavo prendendo cura di me”. Ha affrontato la cosa facendo il passo insolito di stilare un contratto con chiunque lavorasse con lei, specificando chiaramente il proprio spazio e tempo privato: “In pratica, ho solo posto dei limiti”. Dopo il crollo, è stata in terapia. È evidente dai termini che usa nella conversazione: ha stabilito ”dei limiti”, prende tempo per se stessa”, ha imparato a “cogliere l’attimo”» (McCormick) • «La nuova verve artistica passa da una ritrovata pace interiore, nonostante il fratello Morgan rilasci interviste raccontando il suo timore di vedere la sorella finire stesa come Whitney Houston (“ultimamente non la vedo mai sobria”). Mariah invece sbandiera le sue 13 ore al giorno di sonno circondata da umidificatori (“da quando sono bambina ho dei noduli alla gola, posso raggiungere certe note solo se sono molto riposata”). Si rilassa in sauna e sta volentieri ai fornelli» (Landi, nel 2015).
Vita privata «Ho fatto sesso solo con cinque persone nella mia vita, quindi sono un po’ puritana rispetto alla maggior parte delle altre persone» • Il primo matrimonio, con il capo della Sony, durò fino al 1997 • Il secondo matrimonio: con il rapper Nick Cannon, dieci anni meno di lei. Ebbero due gemelli, un maschio e una femmina, nati nel 2011, e chiamati Moroccan Scott, perché Nick le aveva chiesto la mano in Marocco, e Monroe, come l’attrice preferita di lei • «Dopo storie con fidanzati molto più giovani di lei, Mariah ha scelto il romanticismo del miliardario australiano James Parker, 48 anni, che l’ha conquistata […] con un diamante da 10 milioni di euro («l’anello è così pesante che non riesco ad alzare il braccio»). In calendario, triple nozze, con party su una spiaggia australiana, uno a Disneyland (officianti Minnie e Topolino) e a Las Vegas (si vestirà da Cleopatra)» (Landi). Lui scappò prima, lei si tenne comunque l’anello • Ora sta con tale Bryan Tanaka, tredici anni più giovane di lei, parte del corpo di ballo del suo tour.
Tette «In Germania, durante un’esibizione di Mariah Carey, i seni della star sono scivolati fuori dal vestito. Sono rimaste coinvolte le prime tre file» (Jay Leno).
Curiosità È alta 1 metro e 73 • I suoi amici intimi la chiamano Mimì • Rese popolare la «dieta viola», che prevede di mangiare solo cibo di questo colore (mirtilli, ribes, more, fichil, prugne, radicchio, melanzane e pomodori neri) per almeno tre giorni a settimana. «I cibi di colore viola sono le migliori armi della natura nella guerra anti età, con il loro carico di vitamine» • Per rifare naso, seno, addome, cosce e glutei ha speso 150 mila euro (Vanity Fair, 20/2/2008) • «Alle dita porta diamanti grandi come caramelle, ai polsi bracciali di brillanti» (Venezia) • D’inverno va in vacanza sulle nevi di Aspen, in Colorado, d’estate a Capri • «Prego molto, mi rifugio nella preghiera e nella spiritualità» • Ha recitato come attrice in vari film, tra cui Un maggiordomo alla Casa bianca e contribuito a scrivere la canzone The star nel cartone Gli eroi del Natale • Il suo film preferito è Gli uomini preferiscono le bionde • I suoi cantanti preferiti sono Aretha Franklin, Patti LaBelle e Barbra Streisand: «Il mio idolo è Stevie Wonder. È un genio e non riuscirò mai a essere come lui».
Titoli di coda «Oggi è elegantissima, e porta un vistoso diamante all’anulare: è il discusso diamante da 35 carati che le ha regalato il suo ex fidanzato? “Che osservatrice! Però non vede che è in una mano diversa? E i regali, poi, darling, non li restituisco mai…”» (Venezia).