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 2020  marzo 11 Mercoledì calendario

Biografia di Liza Minnelli


Liza Minnelli, nata a Hollywood il 12 marzo 1946 (74 anni). Attrice teatrale e cinematografica. Cantante. Figlia del regista premio Oscar Vincente Minnelli e dell’attrice Judy Garland, che era stata la bambina protagonista del Mago di Oz • «Tutta sua madre. Bambina prodigio, attrice, cantante, drogata, alcolista, problemi di peso, salute cagionevole, evergreen dello show business, icona gay. Viaggia sullo stesso binario dissestato di Judy Garland, morta il 22 giugno 1969, a 47 anni. Come se non le fosse concessa un’alternativa a vivere una vita diversa: stesse inclinazioni, stessi errori, medesima tendenza a metter su casa con uomini sbagliati» (Giuseppe Videtti, la Repubblica, 14/3/2002) • «Ha dimostrato fin da giovanissima le sue innate qualità come interprete energica, ma sempre impeccabile nello stile, di musical teatrali e canzoni legate alla tradizione di Broadway. Ciò le ha consentito di percorrere una strada assai personale nel cinema, inscrivendo il suo nome nella storia del musical quale interprete di due capolavori di questo genere cinematografico: Cabaret (1972) di Bob Fosse, che le ha valso anche un Oscar nel 1973, e New York, New York (1977) di Martin Scorsese» (Treccani) • «C’è in lei una indefinibile, innegabile essenza di star che trascina e conquista anche i più cinici» (Alex Petridis, critico del Guardian) • «Ancora e sempre campa di due temi da film, Cabaret appunto, e New York New York, dal film che […] lanciò una delle più belle canzoni della storia popolare americana, ripresa e resa immortale dal vecchio Sinatra, ma cantata prima di tutti da lei. Liza avrà interpretato i due brani dal vivo tremila volte: e non è un’iperbole» (La Stampa, 18/7/2019) • «Una delle artiste più premiate della storia (vincitrice, tra l’altro, di un Oscar, due Golden Globe, quattro Tony e tre David di Donatello)» (Alessandra Farkas, Corriere della Sera, 29/9/2010) • «Il successo però non porta con sé la felicità privata, tra matrimoni falliti, aborti spontanei e dipendenze dall’alcol e dalle droghe, la vita di Liza Minnelli sarà tutta un entrare e uscire dalle cliniche di disintossicazione» (iO Donna) • «Fred Astaire disse “Se Hollywood fosse una casa reale, Liza Minnelli sarebbe una principessa”. Si è mai sentita una principessa? “Mai. Sa, essere una principessa vuol dire contare su una nascita privilegiata e non uscire mai dal castello, io ho fatto proprio il contrario. Sono una zingara, una curiosa, ho vissuto mossa dal desiderio di scoprire che cosa succederà domani”».
Titoli di testa «È seduta sul divano, nel soggiorno del suo appartamento vicino a Los Angeles. La stanza è accogliente, con un pianoforte a coda infilato in un angolo. Su un tavolino ci sono il suo Oscar per Cabaret e una copia della rivista Time con la Minnelli in copertina. Sul tavolo di fianco al divano ci sono i suoi Tony, e in una vetrinetta vicino alla porte d’ingresso c’è tutta una serie di altri premi» • «Non ho segreti, mi domandi quello che vuole».
Vita «Prima ancora del primo passo di danza, della prima nota e o della prima riga di copione recitato, era già famosa. “Quando sono nata, mi hanno fatto una fotografia”, racconta. Questo è quello che succede quando tua mamma è Judy Garland e tuo padre è Vincente Minnelli» (Marc Malkin, Variety) • I suoi genitori si sono incontrati nel 1944 sul set di un musical della Metro-Goldwyn-Mayer Incontriamoci a St Louis. Lui, 41 anni, è il regista. Lei, 22 anni, attrice: da quando ha interpretato Dorothy Gale nel Mago di Oz è già famosissima: «L’usignolo più amato negli anni Quaranta» • «Si sposarono ed ebbero una figlia, e quando la Garland dovette scegliere un nome dicono abbia esclamato: “Liza Minnelli! Starebbe benissimo su una locandina”» (Emma Brockes, The Guardian, 12/4/2008) • «A tre anni Liza Minnelli “recitò” (in braccio alla madre) in Fidanzati sconosciuti» (Il Post, 12/3/2016) • «Quando si è accorta che i suoi genitori erano famosi? “Da piccola non me ne rendevo conto. I miei genitori erano i miei genitori”» (Malkin) • I suoi invitano a casa personaggi come Ira Gershwin, Irving Berlin, Oscar Levant, tra i più grandi musicisti americani. «Dopo cena, tutti intorno al pianoforte. Liza, ancora bambina e spesso nelle braccia della mamma, si dimenava finché non riusciva a liberarsi. E si fermava rapita, ore e ore senza battere ciglia, ad ammirare quanto avveniva: dei veri show privati» (Federico Scoppio, L’Espresso, 1/7/2011) • «Da piccola ero timidissima visto che non trovavo mai le parole per esprimere ciò che sentivo dentro, come hobby  iniziai a imparare a memoria le canzoni, che da allora danno voce ai  miei sentimenti» • «La povera Garland si consumò di malamore quando scoprì che Vincente Minnelli trascorreva ore liete con aitanti giovanotti nel talamo nuziale» (Videtti) • I suoi genitori divorziano e lei va a vivere con la madre. Judy soffre di crisi di nervi. Si risposa e ha altri due figli, ma divorzia di nuovo, ingrassa, beve e prende delle pillole. I suoi ritmi di lavoro sono massacranti • «Quando mia mamma era di cattivo umore, io le facevo il solletico» • «Minnelli era una bambina quando viveva al Plaza di New York con la madre e i due fratellastri: era normale che cambiassero spesso hotel. Capitava che la madre ordinasse loro di radunare i loro vestiti in fretta e furia, di metterli in valigia e di darsi alla fuga nel cuore della notte per evitare di pagare il conto» (Brockes) • «Vivevamo come se in banca avessimo milioni, invece eravamo poveri in canna. Andava così» • «Quando avevo undici anni, lei cantava Swanee e mi fece ballare con lei. Io dissi “Ma non ho un coreografo!” e a lei venne da ridere» (Malkin) • Spesso la ragazzina si deve prendere cura della madre, le nasconde le pillole e cresce i fratellastri, Lorna e Joe Luft, al posto suo. Eppure, malgrado ci siano 24 anni di differenza, Liza e la madre si sentono sorelle. «Da adolescente, sono diventata la sua più grande amica e confidente. Ridevamo per ore» • A sedici anni Liza va a vivere da sola a New York, si iscrive a una scuola di danza. Va a vedere gli spettacoli di Broadway e suo padre la fa entrare nell’ambiente • «Lei fece il suo debutto sul palco alle superiori, recitava in Il Diario di Anna Frank. “Ho ricevuto delle recensioni molto buone. Non pensavo nemmeno che mi avessero recensito” C’è stato un momento in cui ha fatto sedere mamma e papà e ha detto loro “Voglio entrare nel mondo dello spettacolo”? “No. È come se ne abbia sempre fatto parte. Quando sono venuti a vedere Anna Frank, alla fine dello spettacolo, mia madre è venuta dietro le quinte con le lacrime agli occhi. Chiesi loro: ‘Sono stata brava?’ Lei ha detto ‘Meravigliosa’. E mio padre ‘Sì’» (Malkin) • Nel 1964 la invitano a esibirsi assieme alla madre a Londra. A diciassette anni la sua vita cambia: «Eravamo lì a cantare insieme sul palco del Palladium. Io la guardavo e vedevo in lei l’istinto di un killer. Poi, mi disse: “Liza, eri così carina lì sul palco e ho pensato: questa bambina non scherza affatto”. Penso che mamma volesse dire: “Sei tutto quello che volevo diventassi. Sei una forza che ho creato io e contro la quale ora mi scontro”» • «Abbiamo vissuto in due ore quello che una madre e una figlia attraversano in una vita intera» • «La cosa più difficile era far sì che tutti mi conoscessero come Liza Minnelli, non come la figlia di qualcun altro. Ricordo che la mamma mi disse “Non preoccuparti troppo se faranno paragoni con me”. Io risposi: “No, mamma”» • «Essere figlia di Judy Garland e di Vincente Minnelli vorrà pure dir qualcosa, forse non tutto, ma tanto certamente sì […] Quella nascita, tra l’altro, le assicurava un posto di diritto nell’aristocrazia di Hollywood […], e la certezza che su certe amicizie ereditate si sarebbe sempre potuto contare. Per esempio su Frank Sinatra, buon amico di mamma e pieno di gratitudine verso Minnelli padre per il bel ruolo offertogli nel celebre film Qualcuno verrà, girato nel 1958 […] È proprio Sinatra che, quando Liza negli anni 60 va a New York per farsi strada nel mondo dello spettacolo, le invierà dei soldi per mantenersi. Lei ringrazia ma rifiuta, è decisa a farcela da sola e già nel ‘63, con la commedia musicale Best Foot Forward, vince un premio. Due anni dopo fa il bis, ottenendo addirittura il Tony Award per Flora the Red Menace» (Sandra Cesarale, Corriere della Sera, 8/11/2008) • Il giorno della premiazione sua madre dice al costumista Donald Brooks: «Ci credi che Liza è lì sul palco? Ce l’abbiamo fatta!» • Quando, nel 1969, Judy Garland, arrivata al suo quinto matrimonio, viene ritrovata morta a Londra per overdose da barbiturici, la figlia ormai è sulla cresta dell’onda: «viene nominata all’Oscar per la sua interpretazione nel film Pookie ma sembra già avviata lungo la stessa strada percorsa dalla madre: con l’abuso d’alcol e di farmaci ben presto si ritrova a entrare e uscire dai rehab. Le montagne russe della sua vita non impediscono però a Liza Minnelli di ottenere nel 1972 il suo primo riconoscimento nell’ambito televisivo, vincendo un Emmy per il suo special tv Liza with a Z. Nello stesso anno viene scelta per l’interpretazione di Sally Bowles nel musical Cabaret di Bob Fosse, in cui lancia canzoni come Cabaret e Money, Money, Money. Per questo ruolo ottiene finalmente il premio Oscar come miglior attrice protagonista. Quattro anni dopo bissa il successo sul grande schermo nei panni di una cantante di jazz innamorata di un musicista scorbutico (interpretato da Robert De Niro) in New York, New York di Martin Scorsese, in cui lega indissolubilmente la sua voce alla canzone che dà il titolo al film» (Massimiliano Jattoni Dall’Asén, iO Donna, 11/3/2016) • «Nella ventina di film in cui ha recitato non ci sono altre cose altrettanto memorabili, con l’eccezione di una commedia di grande successo negli anni Ottanta, insieme a Dudley Moore, Arturo, e di una parte nell’anomalo e inventivo film muto di Mel Brooks L’ultima follia di Mel Brooks» • «Da allora, il cinema non le avrebbe offerto più niente all’altezza di quei due meravigliosi exploit, nessun personaggio in grado di reggere il confronto con la incredibile Sally Bowles, la cantante americana perduta nella “divina decadenza” di una Berlino che già corre verso l’orrore nazista. Forse avrebbe potuto essere una grande Evita Peron — il primo tentativo di fare un film dal musical di Andrew Lloyd Webber la prevedeva come protagonista — ma poi il progetto fu rinviato, e molti anni dopo la parte toccò a Madonna. Ma in compenso le restava il teatro, i grandi recital, spettacoli complessi e accuratissimi» (Cesarale) • «Tornando ai riflettori, si narra che Marilyn Monroe le abbia insegnato come "dribblarli". “Un giorno scendemmo insieme da Broadway per arrivare negli studi. Per strada c’erano centinaia di persone. Mi meravigliai perché nessuno la fermò per chiederle un autografo o una fotografia. Quando le domandai il perché, lei mi rispose divertita di osservarla bene. Mi mostrò i suoi pantaloni, che erano davvero sdruciti, e le sue scarpe infangate. Si camuffava da donna priva di sex appeal, e così nessuno la riconosceva. Io però neanche me ne accorgevo perché per me Marilyn era Marilyn: catalizzava la mia attenzione ogni volta che la vedevo”. Ha duettato con Frank Sinatra e ha conosciuto John Lennon. Continua a pensare che il migliore sia Charles Aznavour? “Continuo a pensarlo, perché ha un approccio alla canzone che mi è più vicino. Dà importanza alle parole, molto più che alla musica. Ci sono cantanti, come lo era mia madre, che privilegiano il ritmo, il senso del tempo. A me interessano di più le parole, l’alchimia che le lega. Dopo Aznavour ci sono stati Sinatra a Sammy Davis jr. Comunque lo confermo: Lennon era uno dei tanti che passavano nella Factory di Andy Warhol. Io per un lungo periodo lo frequentai assiduamente, soprattutto con la mia amica Bianca Jagger”» • «Da anni Liza Minnelli aveva lasciato le cronache artistiche per rimanere confinata in un gossip decadente: 4 matrimoni andati a male, il vizietto di accompagnarsi a mariti che alla fine sembravano sempre preferire il suo conto in banca o, peggio, il suo pianista; la dipendenza dall’alcol e dai farmaci, costumi che sempre evocano la sfortunata esistenza della madre […]; i conseguenti - ripetuti quanto inutili, viste le innumeri ricadute - ricoveri in cliniche di lusso. Si aggiunga una seconda conseguenza dell’alcol, la panza, che funesta da tempo quello che fu un fisichino smilzo, scattante e chic amato dai cinefili e dalla gente chic in tutto il mondo ai tempi di Cabaret» (La Stampa, 18/7/2019) • Ha problemi di salute: «Cinque anni di tormenti: interventi alle ginocchia, alla schiena, alle anche, alle corde vocali, una polmonite bilaterale, infine un’encefalite che l’ha paralizzata a letto per settimane, lasciandola quasi priva di vita» (Videtti) • Riesce a riprendersi. Il suo ultimo disco, Confessions, è del 2010.
Matrimoni «Un disastro. Nello scegliere gli uomini sono negata» • Ha avuto quattro mariti e altrettanti divorzi: Peter Allen, che era il pianista della madre, si rivelò omosessuale e poi morì di Aids (1967-1974); il regista Jack Haley Jr., figlio di un Jack Haley senior che aveva recitato nel Mago di Oz (1974-1979); lo scultore Mark Gero (1979-1992); il produttore discografico David Gest (2002-2007) • «Se domani trovasse quello giusto, si sposerebbe per la quinta volta? “Neanche per sogno. Con il matrimonio ho chiuso. Anzi, se per caso dovessi farlo, lei è autorizzata a venire qui e darmi uno schiaffone, di quelli forti”. Non si innamorerà più? “Quello è diverso. Posso innamorarmi anche ogni 24 ore. Però resto single”» • Ebbe relazioni anche con l’attore Michael York, il regista Martin Scorsese e l’attore Peter Sellers (il quale, dei nove infarti che lo colsero in vita, ne ebbe due mentre stava tra le braccia di lei).
Funerali «Quello della madre, con cui passò gli ultimi anni a Londra prima della notte fatale tra il 21 e il 22 giugno del  1969, quando l’ex bambina prodigio […] morì per una overdose di pasticche. Quello del padre, Vincente Minnelli, 1986. Quello di Bob Fosse, 1987, il regista-pigmalione. Quello, infine, della madrina Kay Thompson, 1998, attrice, scrittrice, cantante, musicista» (Cesarale).
Curiosità È una delle sedici persone ad aver vinto Emmy, Grammy, Oscar e Tony Award, ossia i premi americani per la tivù, la musica, il cinema e il teatro • Ha un appartamento nell’Upper East Side a Manhattan • Non beve più ma continua a fumare • «Mi piace Michael Bublé e adoro Lady Gaga. Anche se non l’ho ancora vista dal vivo apprezzo il fatto che non smetta mai di voler stupire» (alla Farkas) • È anche un’ammiratrice di Mina • Non le è piaciuto per niente il film di Renée Zellweger su sua madre • Ha dei parenti a Palermo, perché la famiglia di suo padre veniva da lì • Al mattino, appena alzata, recita una preghiera di madre Teresa che dice: «Signore, concedimi la serenità per accettare le cose che non posso cambiare e il coraggio per cambiare quello che posso» • «Le dispiace non avere figli? “Molto, perché li desideravo. Però mi sono convinta che, evidentemente, non era nei miei piani. Il mio destino non era ottenere quello che volevo, ma quello di cui avevo bisogno”. E ce l’ha? “Sì, mi alzo ogni mattina. Vivo”».
Titoli di coda «Che cosa le ha fatto più male nella vita? Il cuore spezzato per le storie andate male o i molti interventi chirurgici? “Fanno malissimo entrambi! Però ho imparato una cosa. Quando i ricordi sono troppo dolorosi, bisogna riscriverli. cambiare punto di vista. Sa, quel vecchio trucco del bicchiere mezzo pieno. Funziona”».