Anteprima, 9 marzo 2020
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Biografia di Giovanna Cau
Giovanna Cau (1923-2020). Avvocato. Già staffetta partigiana, entrò giovanissima nello studio forense fondato da Andrea Alatri e Berto Cortina, il primo della capitale a occuparsi di diritto d’autore e cinema. Avvocato di Alberto Moravia, Marcello Mastroianni, Federico Fellini, Sofia Loren, Italo Calvino, Natalia Ginzburg, Luchino Visconti, Ettore Scola. «Il suo preferito, par di capire, era Mastroianni, che si affidava a lei anche per questioni private e considerava il suo studio come una seconda casa» [Aldo Grasso, CdS]. Licenza liceale al Tasso di Roma nel ’41, in tempo di guerra, e quindi senza esame finale: «Delle venticinque ragazze della mia sezione, solo io mi iscrissi all’università. Io ebbi la fortuna che mio padre, al contrario di mamma, fosse uno spirito libero, funzionario del Bureau International du Travail, che, controllando da Ginevra il polso del mondo, si era reso conto dell’arretratezza sociale del nostro paese. Io, in verità, volevo fare architettura, che ancora adesso mi affascina molto, ma mio padre, chissà perché, tradì la sua consueta liberalità, ed essendo la prima di sette figli, decise che, come lui, mi dovevo laureare in legge, e mi iscrisse di imperio» [a Gianni Minà, VivaVerdi, 2007]. Nel 1947 con Sergio Barenghi mise in piedi il suo primo studio, «una stanza tappezzata con carta da parati gialla, guarnita di pappagalli», in viale Adige, messa a disposizione dalla mamma di lui. Poi vicolo Sciarra per allargarsi «mi ero venduta tutto quello che avevo, perfino le monete d’oro che i parenti sardi, come consuetudine, mi avevano regalato per la laurea. Alla mattina andavo all’Assitalia, dove trattavano o archiviavano un sacco di cause che mi obbligavano a frequentare il Palazzo di Giustizia, e al pomeriggio andavo allo studio. Feci una bella gavetta, finché, nel 1955, Alberto Cortina, che già si batteva per un ordinamento più trasparente e onesto del diritto d’autore nel cinema, mi propose di unirmi a lui e ad Andrea Alatri, nello studio che avevano in Via Flaminia». «Speriamo che sia bbona» (Marcello Mastroianni quando Alberto Cortina gli disse del nuovo associato donna). A 80 anni, è stata per quattro anni Consigliere comunale del gruppo Ds al Campidoglio, impegnata nelle politiche culturali e di attenzione ai disabili. Nel 2007, capolista di “A sinistra per Walter Veltroni” nel centro storico di Roma, sbaragliò la ministra Giovanna Melandri. Per 30 anni compagna di Emilio Benincasa Stagni, psichiatra all’ospedale Santa Maria della Pietà e sodale di Basaglia, il protagonista della legge 180, che umanizzò la vita dei cosiddetti malati di mente, e chiuse i manicomi. «Non l’ho mai sposato, perché era già sposato con tre figli».