28 gennaio 2020
Tags : Costantino Della Gherardesca
Biografia di Costantino della Gherardesca
Costantino della Gherardesca, nato a Roma il 29 gennaio 1977 (43 anni). Conte palatino, patrizio di Firenze, Pisa e Volterra. Discendente del conte Ugolino della Gherardesca, quello che Dante mise all’Inferno tra i traditori della Patria. Conduttore e autore televisivo • «L’adolescenza la trascorre in un collegio in Svizzera, per poi laurearsi in Filosofia al King’s College di Londra. Nel 2001 entra nelle case degli italiani grazie a Chiambretti, che lo rivuole poi negli anni successivi come opinionista e a impersonare soprattutto un ironico e pungente incrocio tra il divino Otelma e la zingara Cloris Brosca. Ed è subito icona. Iniziano così le collaborazioni con riviste e programmi tv. Diventano note le sue fobie (come quella per le falene), il passato difficile, tra droghe e depressione, la “passione per il lusso”. Fino ad arrivare alla consacrazione con Pechino Express, nella prima edizione come concorrente (era il 2012), e poi nella dimensione a lui più congeniale, quella del conduttore» (Massimiliano Jattoni Dall’Asén, iO Donna, 27/1/2017) • «Il miglior conduttore sulla piazza televisiva, stile perculante e ironia un po’ alla Raimondo Vianello, un po’ Foster Wallace; be’, di Costa, tutti dicono che sia un genio. Io l’affermo da una dozzina d’anni, dai tempi in cui […] faceva la Maga Maghella da Chiambretti pur essendo un mostro di cultura, un esperto blairiano di politica, diritti civili e palinsesti internazionali» (Francesco Specchia, Libero, 24/7/2017) • È nella scuderia del produttore Giorgio Bozzo, la P-Nuts s.r.l. • È stato opinionista a Chiambretti c’è (Rai 2, 2001-2003), Pronto Chiambretti (La7, 2003), Markette – Tutto fa brodo in tv (La7, 2004-2007) e Xtra Factor (Sky Uno, 2011) • Ha presentato, tra le altre cose, sei edizioni di Pechino Express (Rai 2, dal 2013 al 2019), due di Boss in incognito (Rai 2, 2014-2015), due di Tanto Vale (Deejay Tv, 2015-2016), due di Apri&Vinci (Rai 2, 2018-2019), una di The Voice of Italy (Rai 2, 2018) • Ha esordito nel giornalismo con la rubrica Bile Blu, su L’Indipendente. Ha scritto di musica, televisione e costume per Vanity Fair, Vogue, Vice, Rolling Stones, Gq e Dagospia. Dal 2018, ogni giovedì, scrive la rubrica Deluxe Mea Lux sul Foglio • «Io rientro in una tipologia di omosessuali freak e non di gay appena usciti dalla manicure o dalla palestra. Anzi, quelli mi fanno orrore, quanto gli omosessuali con tanto di professione di fede religiosa» (Corriere della Sera Magazine, 27/1/2005)• «Ho vissuto delle esperienze forti, da ragazzino mi sono drogato. A trent’anni ero già adulto. Diciamo che quel che non ti uccide ti rende più forte, però perdi interesse per molte cose. Oggi sono un uomo noiosissimo: non fumo, non bevo, faccio sesso solo se non fa male e così via» (a Alberto Mattioli, La Stampa, 22/10/2016) • Famoso per la sua pinguedine. Pesava oltre cento chili per 1 metro e 82 di altezza, ma nel 2018 ha deciso di rinunciare a pasta, vino, birra e ne ha persi almeno venticinque • «Spendo veramente troppo, e non guadagno quanto i miei colleghi: sono di quella generazione sfigata che è tra i Gerry Scotti e i Bonolis, e quelli dopo di me che non hanno sprecato tempo a studiare filosofia o a pensare all’ideologia, a farsi le seghe mentali, e sono molto più concentrati sul denaro come un Fedez, che a vent’anni già pensava a fare i soldi. Io sono quella generazione di mezzo, una generazione di merda» (a Federico Sardo, Studio, 13/7/2017) • «Per essere digeribile mi concedono in versione omeopatica».
Titoli di testa «Abbiamo incontrato Costantino a casa sua – cui si accede dopo avere citofonato “Elizabeth Taylor” – tra arredi minimali e splendide fotografie d’autore alle pareti. In un caldo pomeriggio di luglio, fumando un’infinità di Marlboro al mentolo, ci ha raccontato qualcosa di più sul suo pensiero, la sua vita e la sua televisione» (Federico Sardo, Studio, 13/7/2017).
Vita Figlio di Costanza della Gherardesca e di Alvin Verecondi Scortecci • «La mia famiglia aveva effettivamente potere, nel 1400. Dalla rivoluzione industriale ce l’hanno gli Agnelli, i Moratti» • Suo padre lo riconosce solo quando ha cinque anni. Per questo il suo nome completo è Costantino della Gherardesca Verecondi Scortecci • «I miei si erano lasciati prima che nascessi. Avevo un rapporto abbastanza sereno con lui: era buono quando lo vedevo, non accadeva spesso ma era sempre gentile» (a Chiara Maffioletti, Corriere della Sera, 13/4/2018) • «Ho vissuto felicemente il fatto di non aver avuto un padre sportivo che mi obbligava a fare attività fisica. Ero un bambino molto pigro» (ibidem) • «Una famiglia “un po’ sopra le righe, specie mia mamma e mia sorella. Mio fratello, per reazione, è estremamente razionale, non si è mai fatto una canna, va a dormire alle 21.45 e ha sei figli”» (Maffioletti) • «I miei primi ricordi dell’infanzia hanno a che fare con la Tv: Rita Pavone, Raimondo Vianello, Bruno Vespa. È una passione, come la musica. I tifosi di calcio ricordano a memoria le formazioni, io so chi sono gli autori, quali show hanno scritto e così via» (a Enrica Brocardo, Vanity Fair, 25/3/2015) • «Televisione a parte, qual è il suo primo ricordo da bambino? “Sono nell’appartamento della famiglia di mia madre a Roma, ho quattro anni, mi hanno lasciato da solo con una vaschetta di gelato al cioccolato, me la sono mangiata tutta e mi sono sentito male. Quella casa la dovemmo lasciare qualche anno dopo. All’epoca, i miei parenti avevano ancora parecchi soldi. Ma, nel giro di poco, persero tutto”. Come? “Dissipato. Mio zio e mia mamma si erano divertiti molto negli anni ‘60-70. Ma in un certo senso è stato meglio così: ho dovuto cominciare a lavorare appena finita l’università. È stata la mia salvezza”. In che senso? “Una persona con problemi psichiatrici come me per forza di cose si dà alla droga. E se hai una famiglia ricca alle spalle, finisci per farti di eroina e cocaina fino alla fine dei tuoi giorni” Quali problemi psichiatrici? “Generalized Anxiety Disorder e altri disturbi come l’agorafobia. Devo stare attentissimo a tenerli sotto controllo con farmaci, stile e ritmi di vita, un certo numero di ore di sonno”. Quando le hanno diagnosticato questi problemi? “Ero un bambino problematico, volevo stare sempre da solo e mi venivano attacchi d’ansia quando si trattava di andare in luoghi pubblici […] ma allora non si parlava di questo genere di disturbi» (Brocardo) • «Tutti cercavano di farmi mangiare meno. Alle elementari volevo andare a scuola da solo... pensavano a un mio desiderio di indipendenza, la realtà era che svoltato l’angolo andavo in pasticceria a comprarmi un krapfen» (alla Maffioletti) • A nove anni lo mandano in un collegio in Svizzera • «La prima volta che ho visto una psicologa avrò avuto 12-13 anni. Avevo dato fuoco alle tende. Ma il periodo peggiore cominciò a 14 quando mi trasferirono in un collegio di destra, molto severo, in Inghilterra. Capirono subito che ero omosessuale e mi punivano continuamente. Una volta mi fecero correre nella neve fino a “ustionarmi” le piante dei piedi. Per fortuna la presi di petto. Scappavo a Parigi da amici e lì ne facevamo di cotte e di crude: droga, acidi. E ho continuato anche quando, due anni dopo, mi hanno trasferito in un altro collegio, molto di sinistra. Ci si droga per anestetizzarsi. La verità è che fai casini terribili”. Di che tipo? “Sono stato ricoverato ovunque: ospedali psichiatrici, comunità, centri di recupero. Per disturbi psichiatrici e per droga” E come ne è uscito? “Quando tocchi il fondo e non hai una famiglia che ti può sostenere economicamente, o ti tiri fuori o muori. Il punto più basso è stato il ricovero in una comunità psichiatrica […]. Ero ancora un ragazzino e mi somministravano neurolettici molto forti. È per quello che sono diventato grasso» (Brocardo) • «Ho avuto una pessima educazione. Soffro quattro anni di Kant all’università» • «Già il fatto che studiassi filosofia fa capire che non ero molto accorto. Guardavo con disprezzo i quattro gatti che frequentavano, nel dipartimento vicino al mio, polemologia. Era molto prima dell’11 settembre: studiare guerre pareva assurdo, quei ragazzi ridicoli, obsoleti... in Italia si parlava di un Ulivo mondiale. Oggi sono tutti con dei super lavori nella diplomazia internazionale. Non aver fatto quel corso è un mio sincero pentimento» (alla Maffioletti) • «Dividevo l’appartamento con un’amica, una tipa simpatica ma un po’ particolare. Una sera mentre amoreggiavo tranquillamente con il mio partner, sul più bello nella stanza irrompe lei. Era ubriaca fradicia e si è fiondata dritta nel mio letto. Così ci ha costretti a fare l’amore per terra, in soggiorno. Un’avventura atroce: scomodissimi e soprattutto sdraiati su una volgarissima moquette da due euro al metro quadro» (a Gian Maria Alberti Gerbotto, Vanity Fair, 1/3/2007) • «Da giovanissimo ho avuto alcune donne, fino ai 21 anni. Poi dopo basta. La mia identità sessuale mi era già chiara, ma desideravo fare quel tipo di esperienza» (a Lorenza Sebastiani, Il Giornale, 3/1/2019) • «In tutto ciò, sono riuscito miracolosamente a laurearmi e, dopo, ho cominciato a lavorare. All’inizio scrivendo per riviste» (alla Brocardo) • «La cosa buffa è che la prima volta che mi chiamarono in tv lo fecero perché scrivevo per una rivista anarchica di Londra e difendevo i no global, non parlavo neanche bene l’italiano. Ero un ultrà. Ma mi sbagliavo» (Specchia) • «Quando avevo 20 anni pensavo che il mondo sarebbe diventato una grande comune fondata sulla moda, la droga libera e l’assistenza sociale. Già durante George Bush ho dovuto ricalibrare le mie aspettative» (Jattoni Dall’Asen) • «Il mio nome ha giocato un ruolo importante al momento della mia entrata, per le prime due puntate del programma di Chiambretti. Lui si aspettava un figlio di papà, invece io valevo per me stesso. Grazie alla mia educazione e a una famiglia che non ha costruito la vita su un titolo» • In tivù inventa personaggi paradossali, come la cartomante Maga Maghella, l’omosessuologo Kinsey e Cervellopoli • «C’è differenza tra casino e casino organizzato. Noi siamo casino organizzato. Sembrano figure più o meno improbabili, ma dietro ci sono studio, attenzione, preparazione, grande lavoro. Non è che il primo imbecille può andare in tv e dire quello che vuole. Confermo però che i personaggi che affollano Markette hanno una matrice comune: la follia» (Chiambretti, nel 2005) • Costantino diventa un personaggio, conduce programmi alla radio e in televisione • «Come vivi la popolarità? Ti fermano per le foto al supermercato? “Sì, spesso mi fermano. Sono tutto contento, anche perché posso cercare di vendere il prodotto: “Mi raccomando comprate il libro, mi raccomando guardate il programma”. È tutto una continua telepromozione”» (Sardo) • Dice di essere diverso dai perbenisti di sinistra che esaltano la povertà. A lui piace via Montenapoleone • «Amo la televisione, l’intrattenimento. Mi rendo conto però di essere, in questo momento storico, un cabarettista al Kit Kat nella Repubblica di Weimar. Ho sbagliato a non imparare l’arabo e il cinese, a non essermi aperto una via di uscita dall’Italia, potrebbe esserci il rischio che la situazione diventi poco accomodante per le persone come me» • «Mi dica il programma che le piacerebbe condurre. “Uno di quelli in cui si guadagna molto” Tipo? “Un bel quiz preserale di Raiuno. Mi piacerebbe portare un po’ di cultura nelle case. E anche, ma forse non è edificante dirlo, portare un sacco di soldi a casa mia”» (Mattioli) • «Lei ci fa, non ci è, suvvia. “No? Sono falso e avido come tutti i conduttori televisivi”. È anche ricco, quindi? “No. Magari fossi come Scotti o Bonolis, loro non sono pieni di debiti come me” E perché non lo è? “Non ho ancora fatto pubblicità. Ma sogno una campagna per una grande multinazionale” Quale? “Nessuno mangia McDonald’s quanto me”. Eppure oggi è magrissimo. A proposito: ci tiene tanto a come viene in foto, ora che è dimagrito è diventato vanitoso? “Non sono abbastanza bello per esserlo. Mi vedo e non mi piaccio. Magari in video, in azione, va bene. Ma in foto fermo, in posa, mi trovo veramente brutto”. Meglio il Costantino di ieri, grasso, dipendente da alcool, droga e psicofarmaci, o quello di oggi, magro ed equilibrato? “Per questione di salute, benessere e competenza professionale, quello di oggi. Ma senza dubbio il Costantino di prima si divertiva di più” […] Chi sarà il presidente della Rai? “Boh”. Chi vorrebbe? “In una società meritocratica e spiritosa sarei io”» (Fiamma Sanò, Il Messaggero, 23/9/2018) • «Unico vizio, l’arte. “Appunto per quello voglio fare il preserale. Conosce John Baldessari?” No. “È un artista contemporaneo bravissimo ma costosissimo. Non ho neanche una sua opera. Quindi datemi questo programma e facciamola finita”» (Mattioli).
Giudizi «È uno dei pochi conduttori della tv italiana che è anche una testa pensante. In più è spiritoso» (Aldo Grasso, iO Donna, 29/7/2017) • «Il successo, però, lo ha spinto a personalizzare molto il personaggio di se stesso o più precisamente ha fatto di se stesso un personaggio» (Andrea Fagioli, Avvenire, 2/7/2017).
Donne «Ho avuto molte proposte, anche quando ero molto grasso, da donne anche bellissime, ma ahimè, sono omosessuale» (alla Sebastiani).
Uomini Dice di aver avuto più successi sentimentali da grasso che da magro • «Matrimoni gay: sì o no? “Sì per un fatto di equiparazione di diritti. Detto questo, oggi l’attivismo gay è del tutto diverso da quello del passato. Foucault aveva torto”. Perché? “Perché pensava che i gay avrebbero convertito gli etero alla libertà sessuale. Invece è successo il contrario. Oggi gli omosessuali sono ipnotizzati dalla famigliola perfetta americana, tutti alti biondi e con i denti bianchissimi”. Insomma, non si sposerebbe... “Non sono nemmeno fidanzato...”. Ma ci pensa? “No, una relazione è come un lavoro. Il fidanzato bisogna cercarlo, trovarlo, educarlo. Non ho tempo. Il mio sogno è sempre l’emiro ricchissimo che mi fa fare una vita da favola. Eppoi gli arabi sessualmente non sono molto impegnativi”» (Mattioli) • «Ho account su tutti i siti d’incontri. Ovviamente sono più tecnologicamente avanzato dei cinque stelle: a volte mi geo-localizzo a Dubai e vedo chi c’è disponibile, o a volte a Londra vicino all’ambasciata saudita» (a Manuel Peruzzo, Il Foglio, 11/7/2017) • «Trovo più eccitante un Putin giovane o un Silvio Berlusconi, che sotto l’aspetto erotico ammiro molto, rispetto al mio amico gay che si vuole sposare e fare la famigliola tradizionale, coi figli, il mutuo da pagare, la tata e il biberon. Il mio sogno, in realtà, è fare tanti soldi e aver tanti amanti in giro per il mondo. Tipo James Bond. Tutto qui» (a Specchia)
Tatuaggi Un astice sul braccio destro. Un’aquila e Max von Sydow in Flash Gordon su quello sinistro. «Li ho fatti da ragazzo, tra i 16 e i 19 anni».
Politica «Ovviamente non sono di destra» (a Domenico Naso, il Fatto Quotidiano, 16/10/2013) • «Quando la politica parla di emozioni e di sentimenti a me fa schifo. Io voglio che ci raccontino dei gasdotti russi, che ci spieghino l’economia» (a Sardo) • Non gli piacciono Grillo, Scanzi e Travaglio • «Trovo un po’ ipocrita l’italiano che si scandalizza per Trump e poi vota Grillo. Come se ci fosse differenza» (a Mattioli) • «Se esistesse, voterei il partito Confindustria» (Peruzzo) • «Avresti il coraggio di andare in una piazza Cinque stelle? “A un Vaffaday? Avrei paura di beccarmi qualsiasi cosa: non so se più botte o malattie debellate secoli fa”» (ibidem) • «Di Battista ha pubblicato una foto su Instagram dove mangia pasta al sugo in una trattoria siciliana, la descrizione è la parte migliore: “Questi sono i nostri privilegi”, che ne pensi? “Dovrò farmi una foto in cui mangio il Calvisius Caviar al Four Seasons di Milano. Purtroppo la cruda realtà è che Di Battista è più ricco di me. Anche perché risparmia sul cibo, sui vestiti, sulle opere d’arte”» (ibidem) • Nel 2016 ha votato sì al referendum di Renzi e per Beppe Sala a Milano.
Religione «Che mi dici del fatto che Bergoglio faccia discorsi contro i soldi e l’economia, quando la prima cosa che chiedono i preti sono soldi per l’8 per mille? Almeno, Papa Ratzinger l’uomo che assomiglia all’imperatore Palpatine di Guerre Stellari, un disastro sui diritti civili era più onesto. Si vestiva con pellicce e gioielli e non si appellava al pauperismo» (a Specchia).
Libri Punto. Aprire la mente e smetterla con le stronzate (Rizzoli Lizard, 2017), parodia dei libri di auto-aiuto • L’ultimo anno della mia giovinezza (Mondadori, 2018), un’autobiografia.
Teatro Nel 2019 «ha tradotto, adattato e co-prodotto The Boys in the Band, di Mart Crowley, spettacolo manifesto del movimento gay, da quando esordì nel’68 off Broadway» (Anna Bandettini, la Repubblica, 19/5/2019) • Il regista è Gianni Bozzo, il suo produttore.
Curiosità In tv detesta i programmi nostalgia, tipo i concerti con Morandi e Baglioni. «Ma quando ci sono personaggi che detesto li guardo eccome, anzi non riesco a staccarmi» • Gli piace invece Enrico Lucci, delle Iene • «Odio le feste, odio socializzare» (alla Brocardo) • Dice che nei locali gay è «adorato dalle lesbiche»: «Che pazze, sono più simpatiche e intellettuali» • «Ha militato nel movimento Lgbt? “Sì, specie quando sono tornato dall’Inghilterra ma credo anche che ogni tanto ci si soffermi su cazzate. Come diceva Scott Thompson, l’attore canadese, dopo che hai visto i tuoi amici morire di Aids, non puoi parlare solo dei bagni per i transgender….”» (Bandettini) • Non cucina: «Ho poco tempo, anche perché adoro la pastilla di piccione marocchina e mi pare complicato. In più, sto cercando di fare la dieta Dukan, fallendo miseramente» (alla Sbisà) • Abita in un «appartamento milanese elegantemente pieno di stanze vuote» (Mattioli) • Se potesse farlo, adotterebbe un bambino. «Immagino che qualcuno possa avere perplessità sul fatto che uno con problemi psichiatrici possa occuparsi di un figlio. Ma ho visitato alcune case famiglia per bambini senza genitori o maltrattati e le garantisco che sarebbe molto meglio avere una casa, la possibilità di studiare e, nel mio caso, cinque dottori a disposizione» • «Se Bill Gates decidesse che i suoi figli sono indegni e ti facesse unico erede, quanto tempo ti ci vorrebbe per dissipare l’intero patrimonio? “Che meraviglia, che belle parole. Tre anni. Già so: andrei a vivere a Mayfair, in mezz’ora. Comprerei arte, gioielli, orologi. Adorerei avere un cuoco. La piscina (molto più grande di quella di Alba Parietti). So esattamente come spendere i soldi. Abiti sartoriali, chirurgie plastiche da fare in vari posti: addominoplastica a Losanna, il miglior naso a Los Angeles, Denti a New York. Sarei tanto felice. Sai che ho proposto un programma tv dove mi rifaccio completamente dalla testa ai piedi: hanno rifiutato”. Sarebbe costato troppo mantenerti. “La miglior televisione va fatta con i soldi”» (Peruzzo).
Titoli di coda «Quanto è triste pensare che questa mia saggezza non sarà trasmessa a nessuno. Andrà perduta nel tempo, come eyeliner nella pioggia...» (lui, sul Foglio, 15/6/2019).