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 2020  gennaio 17 Venerdì calendario

Biografia di Giorgia Meloni

Giorgia Meloni, nata a Roma il 15 gennaio 1977 (43 anni). Politico. Presidente di Fratelli d’Italia, partito da lei fondato nel 2012 insieme a Ignazio La Russa e Guido Crosetto per non votare la fiducia al governo Monti. Eletta alla Camera nel 2006 (An), nel 2008 (Pdl), nel 2013 e nel 2018 (Fdi) • «È madre dei Fratelli d’Italia, il partito più a destra del Parlamento italiano, e di Ginevra, una bambina di sedici mesi [nata nel 2016, ndr]. Di giorno si infila nella trincea dell’italianità e della difesa identitaria della destra per guidare il suo partito-tribù, e di sera si immerge nella melassa della neo-maternità, fatta di “Tatiii, Tatiii, patatinaaaa”» (Vittorio Zincone, 7, 2/2/2018) • «La Reginetta di Coattonia» (Francesco Merlo, la Repubblica, 24/10/2019) • «La Marine Le Pen della Garbatella» • «Anti-euro, anti-immigrati, anti-aborto, contraria ai matrimoni e alle adozioni gay, incarna il cameratesco “Dio, patria, famiglia” in una versione bionda e più moderna. Una che non ci fa, ma ci è. Fino al midollo. Ospite fissa dei talk show (“urla e litiga, ci garantisce uno-due punti di share in più come riescono a fare solo Maurizio Landini e Salvini”, spiega un autore di Giovanni Floris)» (Emiliano Fittippaldi, L’Espresso, 30/10/2015) • «Ho un rapporto sereno con il fascismo, lo considero un passaggio della nostra storia nazionale» (lei, nel 2006) • Già ministro della Gioventù nel quarto governo Berlusconi (dal 2008 al 2011), è stata il ministro più giovane nella storia d’Italia • Già vicepresidente della Camera dei Deputati (dal 2006 al 2008) • Nel 2016 fu candidata del centrodestra a sindaco di Roma, ma ha perso contro Virginia Raggi • «I colonnelli che l’avevano sottovalutata (“calmati, bambina”) adesso le obbediscono» (Merlo) • «Una che persino un castigatore come Travaglio definisce “precisa e preparata”» (Francesca Schianchi) • Ha detto: «Sono la prima a riconoscere e a dire che le mie sfide me le ero scelte tutte di un certo livello... Mai nessuno mi ha regalato nulla, e non mi sono sentita discriminata. Però sono una donna leader, ho cominciato a 15 anni a fare politica, mi sono fatta... si può dire?... un mazzo» (Conchita Sannino, la Repubblica, 9/12/2019) • «Una donna premier farebbe la differenza? “Se l’avessimo già avuta staremmo meglio”» (Lucia Valerio, Grazia, 9/1/2020)
Titoli di testa «“Lo sa cosa diceva la fortissima Charlotte Whitton?”. Primo sindaco donna di una capitale, anno 1951, a Ottawa. “Diceva: ‘Una donna deve fare ogni cosa due volte meglio di un uomo per essere considerata brava la metà’. E aggiungeva: ‘Per fortuna non è difficile’”» (Sannino).
Vita «Sembra inventata da un De Amicis di destra la biografia della reginetta di Coattonia» (Merlo) • «La sua vita… “Nasco alla Camilluccia, Roma Nord. Però all’età di tre anni abbiamo cambiato casa, ma non le dirò perché”. Non può farmi questo. “Io e mia sorella abbiamo acceso una candela e siamo andati a vedere la televisione. Insomma abbiamo dato fuoco alla casa”. E perché non si può dire? “Non è bello che una ragazzina di tre anni abbia dato fuoco alla casa. Mia madre ancora oggi quando mi vede giocare con gli accendini impazzisce”» (Claudio Sabelli Fioretti, Corriere Magazine, 7/12/2006) • Nonni democristiani, mamma conservatrice, padre di sinistra: «Era un comunista convinto, utopista, tipo “aboliamo la proprietà privata”» • «Suo padre… “Faceva il commercialista. Se ne andò che io ero piccola. Per un po’ l’ho frequentato. Girava con una barca, Cavallo Pazzo, poi l’ho perso di vista. Credo abbia aperto un ristorante alle Canarie”. Un inquieto… “Come faccio ad esprimere un giudizio?”. Ce l’ha con lui? “Mi è difficile sostenere che sia una brava persona, una persona di cui ho stima. Ma non nutro astio nei suoi confronti”» (Sabelli Fioretti) • «Mamma Anna, aiutata dalla nonna, ha mantenuto la famiglia correggendo bozze e scrivendo romanzetti rosa. Giorgia crebbe disprezzando il padre e si iscrisse, “anche contro di lui”, alla sezione del Msi della Garbatella dopo la morte di Paolo Borsellino, che i reduci missini vantano come radice della loro idea di “legge e ordine”» (Merlo) • «Vestita con una tutina rosa, viene accolta da Andrea “Peo” De Priamo, ancora oggi il suo migliore amico e confidente» (Fittipaldi) • «Non mi si dipinga come la piccola fiammiferaia che è diventata di destra dopo l’abbandono da parte del padre comunista: ho avuto comunque un’infanzia bellissima e non mi è mancato niente» (a Maria Corbi) • Giorgia canta in un gruppo identitario il repertorio dei fascisti anni Settanta, frequenta gli ambienti del partito, sezione di Colle Oppio. «Dovunque ci fosse un corteo, in testa c’era lei» • «Qualcuno la ricorda tra i camerati che, nell’aprile del 1993 in piena Tangentopoli, circondarono Montecitorio al grido di “Boia chi molla”, altri raccontano che fu lei, allieva dell’Istituto alberghiero Amerigo Vespucci, a lanciare a 16 anni il coordinamento studentesco “Gli antenati”, strumento di battaglia contro la riforma della scuola e i libri di testo obbligatori che non parlavano di foibe e gulag» (Fittipaldi) • «Lei è andata a Predappio? “Quando ero ragazzina. È un posto dove si incontrano un’infinità di passioni, testimonianze. È un luogo della storia della nostra nazione”. È mai andata sulla tomba di Gramsci? “Non so nemmeno dove sia”. È nel cimitero degli Inglesi, a Roma. “Anche la tomba di Gramsci fa parte della storia della nostra nazione”. Come mai da ragazza non è stata contagiata dalla sinistra? “Una certa curiosità l’avevo. Ma poi mi sono confrontata con un ambiente che non aveva rispetto nei confronti di chi la pensava in maniera diversa. L’arroganza… i democratici siamo noi… quelli per la pace siamo noi… quelli bravi e buoni siamo noi. E se tu non la pensi come noi ti sputiamo in faccia”» (Sabelli Fioretti) • Prende un diploma di liceo linguistico. Vuole dedicarsi alla politica, ma nel frattempo lavora. «“Ho fatto tutti i tipi di lavoro, dalla cameriera alla barman del Piper”. Si è fatta molta ironia sui suoi mille mestieri. “Chi deride, spesso ha alle spalle qualcuno che gli ha risolto i problemi. Io invece dovevo aiutare mia madre. Mio padre non c’era e dovevo guadagnarmi le mie 50 mila lire. Vado assolutamente fiera di tutti i lavori che ho fatto. La domenica stavo pure ai banchi di Porta Portese... Quel che mi ha insegnato fare la cameriera non me lo ha insegnato fare la parlamentare”» (Monica Guerzoni, Corriere della Sera, 17/1/2013) • «E lavoro serio? “Un progetto al ministero del Lavoro. Poi sono stata eletta in provincia di Roma”» (Sabelli Fioretti) • Fabio Rampelli e Francesco Storace la prendono sotto la loro ala protettrice. Sono loro a candidarla al consiglio provinciale di Roma. «Nel 1998 l’ho scelta perché era irriverente e insieme dolce, e si prestava perfettamente a sdoganare l’immagine del militante di destra duro e puro, quello con la mascella volitiva e la testa rasata. Con lei alle provinciali passammo dalle ultime posizioni alle prime: un miracolo!» (Fabio Rampelli, ex missino, dal 2018 vicepresidente della Camera) • Il suo slogan: «Contro il Massimo dell’arroganza». Massimo sarebbe D’Alema • «Un consigliere provinciale riesce a vivere? “A Roma sì. Guadagna sui duemila euro al mese. Poi ho lavorato come giornalista al Secolo”. È diventata presidente di Azione Giovani nel 2004. Carica prestigiosa che fu di Fini, Gasparri, Alemanno. Lei si vede segretaria politica di An? “No. Io sono una militante. Ho sempre fatto le cose che mi chiedevano di fare”» (Sabelli Fioretti) • «A 27 anni ero presidente di Azione Giovani. Ho fatto un lavoro immane» • A 29 anni la eleggono alla Camera. «Fidanzati solo di partito, Almirante come campione di democrazia, “siamo ancora oggi i custodi di un patrimonio valoriale che è stata la nostra giovinezza”, vibrazioni d’amore ed orgoglio per gli ex picchiatori raccontati sempre come vittime, gli anni Settanta come mito» (Merlo) • «In realtà lei, da giovane parlamentare e vicepresidente della Camera, ebbe un feeling imprevedibile con Bertinotti. “Verissimo. Un’amicizia che dura tuttora, con lui, con la moglie. Io ero davvero alle prime armi: c’era un Parlamento non di neofiti come adesso, e presiedere la Camera con tanti di quei navigatissimi colleghi era una cosa che poteva dare ansie pazzesche. Lui, da leader di Rifondazione mi fu vicino. Io, da giovane esponente di An, lo invitai alla nostra kermesse a Atreju. Lui fu contestatissimo al suo interno per aver accettato. E invece insieme buttammo giù alcuni muri”» (Sannino) • Veste sobriamente: «Sto a mio agio così. Anche perché quando provo a vestirmi come le altre faccio figuracce. Per il giuramento dei ministri avevo speso un sacco di soldi per un tailleur firmato e hanno scritto che facevo simpatia perché ero vestita da bancarella» • Si fa notare perché cambia il nome del suo ministero, le Politiche giovanili, in ministero della Gioventù. «Ricordava politiche assistenzialiste, come se i giovani fossero statali... mentre io voglio imprimere maggiore protagonismo» • La criticano perché nomina il vice dell’associazione giovanile di An a capo dell’Agenzia nazionale dei giovani • Nel 2008, per le Olimpiadi di Pechino, chiede agli atleti azzurri di boicottare la cerimonia d’inaugurazione, in segno di solidarietà con i tibetani, e il governo si dissocia • Dal 2009 al 2012 dirige Giovane Italia, movimento giovanile del Pdl. Poi Berlusconi vuole sostenere Monti, lei no. Se ne va e fonda Fratelli d’Italia • «Una cosa da pazzi visionari, lo so. Ma non voglio più stare in Parlamento per diritto divino. Se prendo i voti ci torno, sennò io in qualche maniera me la cavo» • Il nuovo partito lo guida un triumvirato: «C’è una vecchia volpe, come Ignazio La Russa. E poi ci sono “il gigante e la bambina”: Guido Crosetto e, appunto, Meloni» (Antonio Rossitto, Panorama, 31/10/2019) • «“Il MuC”. Meloni und Crosetto? “Scherzando pensavamo più a Moderati un ca…volo!. In Italia c’è gente arrabbiata, altro che moderati”» (a Vittorio Zincone, Sette, 15/4/2016) • «“Una ragazzina” sghignazzano gli ex finiani. “Si schianterà”. Errore. Sono loro a essere spariti» (Rossitto) • Nel 2013 viene rieletta alla Camera, ha vinto la scommessa • Nel 2016 ci sono le elezioni a Roma. È incinta, Bertolaso le dice di pensare a fare la mamma, lei si candida a sindaco • «Nessun uomo può dire a una donna ciò che deve o non deve fare» • Il centrodestra è spaccato. La Lega la sostiene, ma Forza Italia, Rotondi e Storace puntano su Alfio Marchini. Dopo il primo turno, al ballottaggio ci vanno Pd e 5 Stelle, ma lei ha preso il 20%, Marchini la metà • Nel 2017 diventa presidente del partito e comincia la sua ascesa • «Alterna parole d’ordine ruvide dal sapore bellicoso (“Prima gli italiani”, “La difesa è sempre legittima”), con battute decisamente autoironiche: una volta, mentre era ospite di una trasmissione di La7, interrogata da Ferruccio de Bortoli sulla Finanziaria, si portò le mani alle orecchie (come a reggere delle cuffione da quiz televisivo) e, prima di rispondere, disse: “Questa la so”» (Zincone 2018) • Nel 2018, quando si forma il primo governo Conte, i grillini non la vogliono nella coalizione, ma lei non sembra disperarsene • «“Il potere è tentatore, ma solo l’opposizione è gratificante” […] L’aforismo s’attaglia a Fratelli d’Italia. Hanno fatto dell’isolamento virtù. Mai al governo, a differenza di Forza Italia e Lega. Coerenza e arcitalianità: ecco i valori da rivendere all’elettorato. E una leader che si lascia alle spalle il ruolo da urlatrice di destra. Adesso sfodera sarcasmo e nervi saldi. L’ultimo duello con la madama più indisponente e schierata della tv l’ha consacrata: “Lei dice sciocchezze” rintuzzava Lilli Gruber, vestale della sinistra. E lei, pronta: “Non si permetta. Sono stufa di quest’atteggiamento”. Segue pressante invito ad argomentare. Ma la conduttrice abiura. “Giorgia la burina” che asfalta “Lilli la rossa”. Per lei nulla sarà più come prima» (Rossitto) • «Giorgia il successo se lo è costruito mattoncino su mattoncino. Si prepara in maniera maniacale, è una secchiona. Nessuno di quelli che vedi in tv è più competente di lei”. Lo studio è il suo segreto? “Lei cresce perché ha visto un’autostrada dove gli altri non vedevano nulla. Non parla per spot e quindi la sua affermazione è stata più lenta, perché gli italiani, anche noi giornalisti, sono distratti. Oggi però si stanno accorgendo tutti che la Meloni è la più competente in circolazione”. Può diventare la prima donna italiana premier? “Certo. Anzi, lo diventerà sicuramente”» (il compagno di lei, Andrea Giambruno, a Pietro Senaldi, Libero, 23/12/2019) • «Un urlaccio dalle file più lontane: “L’immigrazione, Giorgia, l’immigrazione”. Lei cerca di contenere la richiesta: “E aspettate… Vorrei spiegare la Flat Tax sui redditi incrementali…”. Dalla platea insistono: “Fuori i clandestini!”. Meloni simula un cedimento. Prima stringe le labbra, rossissime, tirando fuori un’espressione severa, concentrata, poi si apre in un sorriso. “Devo fare il juke-box? Voi mettete il gettone, scegliete un titolo e io espongo il programma?”. Applausi. “Ma poi scusate, che vi devo dire sull’immigrazione? Ne ho parlato talmente tanto che tutti i partiti stanno diventando meloniani. A parole”» (Zincone 2018) • Il centrodestro è ridisegnato. «La “signora Meloni”, come la chiama Silvio Berlusconi malcelando supponenza, nelle rilevazioni ha ormai staccato la debilitata Forza Italia. Perfino Alessandra Ghisleri, sondaggista di fiducia del Cavaliere, ha certificato il sorpasso» (Rossitto) • «Ci dicevano che non saremmo mai usciti dal Raccordo anulare, adesso siamo il quarto partito italiano».
Il signor Meloni «Non credo a quelle storie con un sacco di premesse tipo “Ci dobbiamo frequentare, conoscere, esplorare”. Ma quando? Se uno ti piace lo senti di pancia, di stomaco, di tutto. Io sogno e vivo di emozioni» • Già fidanzata con Marco Perissa, consigliere municipale del Pdl a Roma, dal 2015 sta con Andrea Giambruno, milanese di periferia, laureato in filosofia alla Cattolica, autore televisivo per Mediaset • Lui: «Una sera è arrivata da Del Debbio, a Quinta Colonna, dopo una giornata di comizi e aveva fame. La sua portavoce ha tirato fuori dalla borsa una banana ma dopo due morsi Giorgia è stata chiamata in scena, così me l’ha mollata in mano, scambiandomi per un assistente» • Lei: «Ci siamo visti, ci siamo piaciuti, non ci siamo più allontanati. Non l’avrei mai detto eppure le cose belle succedono e basta» • Ancora lui: «Nella coppia l’uomo sono io, non faccio il mammo, non so neppure fare da mangiare».
Figlia Il 30 aprile 2016, al Family Day, dice di aspettare una bambina. Lei vorrebbe chiamarla Angelica, lui Camilla. Alla fine scelgono Ginevra: «come omaggio a Lancillotto» • Appena può corre da lei, vuole darle la buonanotte tutte le sere. A chi la invita in televisione, risponde: «Vengo, ma alle 21,45 massimo voglio essere a casa» • «E se domani sua figlia dovesse dirle che farà politica: consigli? "‘Non lo fare!’, direi. No: seriamente. Gliene darei solo uno: studia, studia, studia"»
Padre Morto di leucemia nel 2017. Lei non è andata al funerale. «Non mi ha dato nessuna emozione. Come se fosse morto un estraneo».
Curiosità È alta 1 metro e 63 • È giornalista professionista • Da ragazzina fece da baby sitter alla figlia di Fiorello • Lui ha detto: «Non ti aspetti che una ministra sia così simpatica» • «Ma è di destra, Fiorello? “Non ne ho idea. So solo che ci siamo sempre stati simpatici”» (Piacenza) • Se la cava bene in inglese e francese • Mai guidato un motorino, gira in Mini: «Sono una macchinara» • Colleziona angeli: «Ne ho 300. Di tutti i tipi. Di legno, di vetro, di cristallo, di marmo, di stoffa, di gesso» • Dice di non saper cucinare, di preferire la gricia senza cipolla e le cipolle nella coratella, conosce a memoria i sette Re di Roma, il suo film preferito è Un americano a Roma, la canzone Roma capoccia di Venditti, il libro Il Signore degli Anelli di Tolkien. Le piace anche Grey’s Anatomy • È romanista ma viene da una famiglia di laziali • Detesta le Barbie • «Sono lunatica. Mi arrabbio molto facilmente, grido. Dico molte parolacce ma mi so controllare» • «Mena? “Ma posso raccontare ai giornali che meno? Abbia pietà della mia anima…”. Allora vuol dire che mena… “No comment”» (Sabelli Fioretti).
Titoli di coda Alla figlia di Fiorello non faceva vedere Cenerentola: «Orribile, mettitela te la scarpina di vetro! Io odio il rosa, le principesse e tutta quella roba lì» (alla Guerzoni).