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 2020  gennaio 13 Lunedì calendario

Biografia di Davide Casaleggio


Davide Casaleggio, nato a Milano il 14 gennaio 1976 (44 anni). Imprenditore. Uomo politico. Figlio primogenito di Gianroberto Casaleggio, morto nel 2016, che fu cofondatore, assieme a Beppe Grillo, del Movimento 5 Stelle • «Casaleggio Jr» • «Casaleggino» (Giuseppe Vatinno, Affaritaliani.it, 8/4/2017) • Socio di maggioranza della Casaleggio Associati s.r.l., la società di consulenza specializzata in marketing su internet che, tra le altre cose, curava i blog di Beppe Grillo e Antonio Di Pietro: dal 2004 ne possedeva il 30%, con la morte del padre ha ereditato un altro 30% • «Davide ha seguito il Movimento dall’inizio. Alcuni attribuiscono a lui la scelta di fondare i Meetup a 5 Stelle, comunità locali online che si riveleranno l’architrave di quello che sarà il Movimento» (Francesco Oggiano, Vanity Fair, 13/4/2016) • È presidente, tesoriere e amministratore unico dell’associazione Rousseau che, dal 2016, gestisce la piattaforma online del partito • «Davide C. viene descritto come un solitario, un sospettoso, un abitudinario (a pranzo solo brioche e succo di pera), un mezzo guru (il guru dimezzato). Comunque, per farla breve, nel M5S comanda lui, il non eletto, il figlio di» (Aldo Grasso, Corriere della Sera, 15/1/2017) • «Potrebbe essere l’uomo più potente d’Italia, eppure in pochi sanno chi è. Gli ambasciatori stranieri lo cercano, anche se non ricopre nessun incarico pubblico. Afferma di essere un semplice iscritto che offre volontariamente e gratuitamente assistenza tecnica, ma i suoi detrattori dicono che lui e la sua piccola società di Milano controllano i voti, i candidati e le politiche del primo partito del paese» (Jason Horowitz, New York Times, 28/2/2018) • «Ho un ruolo nella Casaleggio Associati perché ci lavoro, mentre in Rousseau presto la mia attività come volontario, non percepisco soldi, ma metto a disposizione le mie competenze informatiche. Non vedo dove ci sia un conflitto di interessi» (citato da Il Messaggero, 8/2/2018) • «I giornali stranieri, in questo caso il Nyt, l’hanno descritta come la “grande ombra italiana”, un burattinaio. “Parlano troppo con i giornalisti italiani. Ma dato che ci tenete, posso dirlo: non sono il burattinaio d’Italia”» (Raffaele Leone e Carmelo Caruso, Panorama, 8/10/2018).
Titoli di testa «Mr Casaleggio ha rifiutato le ripetute richieste per un’intervista, spiegando che non si fida dei giornali» (Horowitz).
Vita Primogenito di Gianroberto Casaleggio e di Elizabeth Clare Birks, inglese, linguista. All’epoca lavorano entrambi alla Olivetti, lui fa l’informatico, progetta software, lei traduce manuali tecnici • «Fin dall’infanzia Davide è stato il progetto di Gianroberto, che aveva preso molto sul serio l’educazione del figlio. “La considerava un lavoro” racconta chi lo ha conosciuto bene. “E lui era un lavoratore ossessivo, che fissava regole precise alle quali non ammetteva deroghe”» (Marco Imarisio, Corriere della Sera, 26/4/2016) • I suoi si separano. «Il piccolo Davide è rimasto così sospeso tra il Canavese, dove è cresciuto in un’anonima palazzina in mezzo ai campi, e l’Inghilterra, dove la mamma è tornata a vivere» (Giacomo Amadori, Libero, 31/5/2014) • «“È cresciuto con il padre ma senza la madre”, racconta chi l’ha conosciuto. Per questo aveva un rapporto di profondo rispetto e stima quasi reverenziale verso di lui» (Oggiano) • «A 12 anni è un bambino prodigio, classificato tra i primi cinque scacchisti under 16 d’Italia. “Buon potenziale, dotato di notevole capacità previsoria” scrive nel 1989 una rivista specializzata. Gli adolescenti dell’epoca sono attratti dall’ascesa di Gerry Kasparov, giovane e irriverente, oppure dal mito folle di Bobby Fischer. A giudicare dalle valutazioni dei maestri che lo esaminano, lo stile di Davide risulta ispirato dal razionalismo di Anatoly Karpov, che fu il contraltare degli altri due campioni» (Imarisio) • «Laurea in economia aziendale alla Bocconi, tesi su Impatto strategico di Internet nel settore dei corrieri espresso, un master a Londra. I compagni di università ne serbano pochi ricordi. “Gentile, mai una parolaccia. Qualche volta veniva alle feste ma stava per conto suo. Un solitario”» (Imarisio) • Nel 1999 fonda Kangaroo.it, un sito di annunci di lavoro per collegare aziende e professionisti «offrendo a entrambi un luogo virtuale nel quale potersi incontrare» • «Nasce lì Davide Casaleggio» (Alessandro Da Rold e Marco Fattorini, Linkiesta, 1/1/2014) • Apre vari siti (Sombrero.it, Moonbusiness.net). Poi, nel 2004 partecipa alla fondazione della Casaleggio Associati, l’azienda del padre. A lui danno il ruolo di internet strategy consultant • «Gianroberto aveva puntato forte fin da subito su Davide, portandolo in azienda appena laureato. Ma il figlio aveva insegnato al padre come si costruisce un movimento attraverso il web, gli aveva aperto le porte di una conoscenza molto più pratica e terrena di quelle che per inclinazione frequentava il cofondatore di M5S. Nel 2004, quando Casaleggio senior comincia a dare forma all’utopia di Beppe Grillo, applica i dettami contenuti in un libro scritto in tempi non sospetti da Davide. Il titolo è I modelli dell’e-business, e dice molto meno del sottotitolo, che invece rivela appieno la natura dell’opera: manuale pratico per un’efficace strategia di presenza online. L’anno di pubblicazione è il 2002, Davide lo ha scritto a 26 anni, appena uscito dalla Bocconi, il Movimento è ancora lontano dal nascere, ma l’embrione è già contenuto in quelle pagine» (Marco Imarisio, Corriere della Sera, 15/4/2016) • Davide scrive che, per fare propaganda sul web, un partito deve: «convincere gli indecisi, comunicare senza intermediazioni ai cittadini, ricevere finanziamenti direttamente tramite iscrizioni al partito o acquisto di merchandising, tenere il contatto con i simpatizzanti con newsletter, fare pressioni politiche con iniziative di coinvolgimento attivo del pubblico». Intuisce che internet può essere sfruttata per la campagna elettorale, prova ad agganciarsi a Di Pietro e a Beppe Grillo • La Casaleggio & Associati inizia a scrivere i post sui loro blog. Nel 2008 l’Italia dei Valori spende 539 mila euro per lo «sviluppo dell’immagine in rete», nel 2009 893 mila. È il periodo in cui Grillo sostiene le candidature di Luigi De Magistris e Arianna Alfano alle europee. Poi però Gianroberto va troppo in là: dice la sua troppo spesso, vuole che l’Italia dei Valori molli il centrosinistra e diventi una forza anti-sistema. I dirigenti del partito (e quelli dell’ufficio stampa) si sentono scavalcati e così Di Pietro lo scarica • «Così, appena De Magistris si candida sindaco di Napoli, Grillo lo scarica, e pubblica la foto di quello che un anno prima era “uno dei nostri”, con sotto questo interrogativo retorico: “Comprereste un voto usato da quest’uomo?”» (Salvatore Merlo, Il Foglio, 20/2/2016) • «Mentre Grillo invita Pier Luigi Bersani a dimettersi […] e mentre Bersani gli dà di “autocrate da strapazzo”, nella quiete del quartier generale della Casaleggio, in via Morone, a Milano-centro, i “Casaleggio’s”, così li hanno soprannominati i concorrenti del ramo e-commerce, studiano “comportamenti on line” (perché spendi su Internet, e che cosa compri – la materia di Davide). Lavorano in “pool”: giovani e meno giovani esperti di social network, marketing virale e Web design che occasionalmente devono improvvisarsi “Viminale” per Grillo, scrutinare i voti per le “parlamentarie” e contattare avvocati e giuristi» (Marianna Rizzini, Il Foglio, 30/1/2013) • «Già da prima i partiti si rivolgevano alle agenzie di comunicazione, ai persuasori più o meno occulti, ai guru, ai maghi, agli stregoni, agli oracoli… Ma Casaleggio è andato al di là dell’immaginabile: ha eliminato il partito, e sublimato il marketing. Dunque attraverso la sua agenzia fornisce tutto al Movimento, che è in realtà, nella città e nelle province d’Italia, una tribù eterogenea che senza di lui non avrebbe voce, collegamenti, né capacità organizzativa nazionale: consulenti ed esperti di mercato politico, compulsatori di forum e di ‘social trend’, grafici e teleoperatori, maestri di recitazione e persino supporto psicologico, all’occorrenza. Dunque Pietro Dettori, il vero autore dei post firmati Beppe Grillo. Biagio Simonetta, giornalista che compila contenuti (come quelli del giornale online del movimento, Tze Tze) e poi li gonfia di commenti e ‘like’. Marcello Accanto, altro social media manager. E poi Filippo Pittarello, quadrato, scaltro, serioso, il miglior dipendente di Casaleggio, il suo tuttofare, adesso a capo dell’ufficio stampa M5s a Bruxelles» (Merlo) • Sia come sia, il Movimento guadagna consensi, alle elezioni del 2013 diventa il primo partito d’Italia. Ma Gianroberto ha un tumore al cervello, le cose per lui si mettono male • Davide viene descritto come «la nuova eminenza grigia di Grillo che sempre più fa le veci e l’interfaccia del defilato genitore Gianroberto» (Rizzini) • «Mettendo in fila i fatti risulta che da mesi Davide sta scortando il percorso dei pentastellati. Finora dietro le quinte, è stato avvistato lo scorso settembre a Cernobbio quando accompagnava il padre al forum Ambrosetti, mentre il 23 maggio era sul palco di piazza San Giovanni a Roma per la chiusura della campagna elettorale, una manciata di giorni prima di volare a Bruxelles con Grillo. Lui in Italia resiste al fuoco mediatico e prosegue in silenzio nel doppio ruolo tra azienda e Movimento, esperto web e uomo chiave della comunicazione coi Cinque Stelle nei Palazzi romani. Intanto là fuori si accorgono di Davide, lo temono o lo irridono ma soprattutto provano a conoscerlo. Puntualissimo arriva Il Mattinale di Brunetta che viaggia a metà strada tra accusa e sberleffo: “Nel caos più totale Grillo che fa? Lancia il figlio di Casaleggio, Davide, come nuovo guru. E le scelte dal basso?”» (Alessandro Da Rold e Marco Fattorini, Linkiesta, 1/6/2014) • «Il tweet-anatema contro i grillini accusati di difendere Pizzarotti? “L’ha scritto Davide”. Il nuovo blog dell’Europarlamento? “Lo fa Davide”. E il viaggio a Bruxelles da Farage? “L’ha organizzato Davide”. Davide. Davide. Sempre Davide. […] E così ormai è lui la stella rampante. In azienda la sua stanza è sempre più affollata. A Montecitorio il suo ruolo è sempre più temuto. Lì, dove pochissimi l’hanno conosciuto di persona, ma quasi tutti ripetono che è l’uomo della successione. In stile berlusconiano: “Marina è arrivata prima da noi che da loro”, è il tormentone dei pentastellati. Tanto che non si parla più di Casaleggio Associati, bensì di Casaleggio&Son» (Tommaso Cerno e Federica Fantozzi, L’Espresso, 19/9/2015) • 8 aprile 2016. Da giorni, Gianroberto è ricoverato sotto falso nome all’istituto auxologico di via Mosè Bianchi, a Milano. Convocano un notaio • «L’Associazione Rousseau, che ha lo scopo di “promuovere lo sviluppo della democrazia digitale nonché di coadiuvare il Movimento 5 Stelle” nella sua azione politica, è un’associazione composta da due persone: Gianroberto Casaleggio, che è in fin di vita, e il figlio Davide. Versano due quote da 150 euro, che costituiscono il fondo iniziale, e sono rispettivamente Presidente e vicepresidente, entrambi componenti dell’Assemblea e membri del Consiglio direttivo, mentre Davide è anche Tesoriere. Ma l’obiettivo dello statuto, date le condizioni di salute del padre, è assicurare al figlio il controllo perpetuo e assoluto su Rousseau. E il potere di Casaleggio jr. viene blindato da due articoli – il 6 e il 13 – che consegnano eternamente i ruoli e le funzioni più importanti ai “Fondatori”. Ma di fondatori ce ne sono due e dopo appena quattro giorni, in seguito alla morte di Gianroberto, ne resta solo uno: Davide» (Luciano Capone, Il Foglio, 31/1/2018) • «Poche ore dopo l’apertura della camera ardente di Gianroberto tornò in ufficio e lanciò sul web la piattaforma Rousseau […]. A chi gli chiese ragione dell’assenza, spiegò che quello gli sembrava il modo migliore di onorare il padre» (Imarisio) • Al funerale racconta questa storia: «Un gruppo di 50 persone stava seguendo un seminario, quando l’oratore si fermò e decise di dare un palloncino a ognuno di loro e di fargli scrivere il proprio nome sopra. Poi tutti i palloncini furono raccolti e messi in una stanza. Poi disse loro di entrare e trovare in cinque minuti il palloncino con il proprio nome sopra. La scena fu questa: tutti erano freneticamente alla ricerca del palloncino col proprio nome, ognuno si scontrava con l’altro, spinte, gomitate… Nella stanza regnava il caos totale. Nessuno trovò il suo palloncino. Vista la prova fallimentare fu chiesto a ognuno di prendere un palloncino a caso e di darlo alla persona a cui apparteneva. Questo è quello che sta accadendo nella nostra vita. Tutti siamo alla ricerca tremenda della felicità, giriamo come delle trottole ma non riusciamo a trovarla. La nostra felicità sta in quella delle altre persone, rendete loro felici e avrete la vostra. Mio padre non ha mai tenuto per sé palloncini» • «La voce di Davide Casaleggio si incrina solo all’ultimo, al momento del saluto. Quando sale sull’altare, il suo discorso rappresenta il più doloroso dei debutti. Gli occhi di tutti sono su di lui, e non stanno guardando un figlio che ha perso il padre, ma l’uomo che ne ha raccolto l’eredità politica e aziendale, in un intreccio familiare dove risulta difficile capire chi ha lasciato l’impronta maggiore sull’altro» (Imarisio).
Lavoro «Casaleggio Associati utilizza la propria matrice di posizionamento delle strategie on line per identificare quelle migliori per raggiungere gli obiettivi che il cliente si propone, dopo aver analizzato i processi aziendali e il contesto competitivo specifico del clienti» (dal sito casaleggio.it) • In pratica, dietro compenso, vanno da aziende che vogliono farsi conoscere su internet e dicono loro come fare • «Diecimila euro di capitale originariamente versato e diviso tra Casaleggio e suo figlio Davide (2950 euro ciascuno), Mario Bucchich e Luca Eleuteri (con 1900 euro di quote), e, prima che lasciasse in fortissima polemica (“Grillo è un megafono che ripropone delle elaborazioni che non necessariamente gli appartengono”), Enrico Sassoon. Più di recente si sono aggiunti due ex dipendenti, Maurizio Benzi e Marco Maiocchi» (Merlo) • Una quindicina di dipendenti, tutti tra i 30 e i 40 anni • Sede in un appartamento di lusso di circa 200 metri quadri in via Morone 6, in centro a Milano, a tre minuti dalla Scala • «Ho avuto tre anni di perdite durante il periodo del Movimento. Se mi facessi nominare in un qualunque posto disponibile in Italia, probabilmente guadagnerei di più con un singolo stipendio che con tutto l’utile che faccio con la società» (a Martina Castigliani e Peter Gomez, Il Fatto Quotidiano, 24/2/2019).
Vita privata Fa il pendolare tra Milano e Ivrea • «Vive con la compagna Paola Gianotti a Villa Garda, ottocentesca dimora eporediese, fortunata eredità della madre di lei» (Giacomo Amadori e Gianluca Ferraris, Panorama, 28/3/2013) • «Paola Gianotti è un’atleta, speaker motivazionale e scrittrice. Laureata in Economia e commercio, viaggiatrice zaino in spalla e sportiva da sempre, quando nel 2012 ha dovuto chiudere la sua azienda si è reinventata decidendo di fare il giro del mondo in bici per battere il Guinness World Record come donna più veloce ad aver circumnavigato il globo» (dal sito di lei).
Feudalesimo «A quale titolo Davide C. impone ai pentastellati strutture (la piattaforma Rousseau che gestisce tutte le votazioni), strategie di rete e obiettivi politici? A uno solo, quello dinastico. Il partito della democrazia diretta, della trasparenza, dell’onestà si fonda semplicemente su una struttura feudale e su un’azienda privata» (Grasso).
Slalom «“Bypassare i media tradizionali per comunicare”. È il titolo di una slide che Davide Casaleggio, figlio del fondatore M5S ha mostrato ieri a Novara, al convegno Internet e Democrazia del premio giornalistico Piero Piazzano per spiegare il funzionamento del Movimento 5 Stelle. L’intento gli è riuscito bene: al termine dell’incontro, dopo essersi intrattenuto a parlare col direttore di Wired, Federico Ferrazza, con il capo della divisione digitale del gruppo Espresso, Massimo Russo, e col vicedirettore del Corriere della Sera, Daniele Manca, Casaleggio ha schivato le domande di alcuni cronisti (tra cui il Fatto) correndo via tra i corridoi dell’università del Piemonte Orientale. Schiva un presente, gira a destra, scatto di corsa per salire le scale e poi a passo rapido nel parcheggio fino alla sua auto: cronisti bypassati. Così non c’è stata la possibilità di avere una sua opinione sulle indagini per firme false del M5S o sul caso di cyber propaganda scoppiato intorno all’account di Beatrice Di Maio, ma neanche sulle amministrazioni di Virginia Raggi a Roma e Chiara Appendino a Torino: Casaleggio, le domande tradizionali, come i media, le bypassa» (Il Fatto Quotidiano).
Soldi Ogni parlamentare grillino, secondo lo statuto del movimento, deve versare 300 euro al mese all’associazione Rousseau. Lui dice che servono a far andare il sito • «Ciò significa che ogni mese nelle casse della Associazione Rousseau entrano 99.300 euro. Cioè 1.191.600 euro l’anno. Quasi 6 milioni nella legislatura. Ho sbagliato i calcoli? “Questo è un altro punto che ci differenzia. Sinceramente non comprendo come sia possibile che i partiti in Italia chiedano contributi ai loro eletti in parlamento fino a 10 volte tanto dopo aver tra l’altro incassato decine di milioni di euro di finanziamenti pubblici. È di venerdì scorso la notizia che Pietro Grasso è stato condannato a versare al PD oltre 83mila euro di contributi non pagati al partito» (Mario Giordano, La Verità, 22/7/2018).
Sospetti Nel 2012 la Harvard Business Review ha pubblicato un suo articolo sulla “internet delle cose” • «Wow, esclamerà qualcuno. Ma qui urge una precisazione: la rivista è editorialmente indipendente dalla Harvard business school e la versione italiana, due anni fa, era diretta da Enrico Sassoon, socio di minoranza proprio della Casaleggio Associati» (Amadori) • Secondo L’Espresso non ci sono prove che da giovane sia stato veramente un campione di scacchi.
Curiosità All’anagrafe è registrato come Davide Federico Dante • Visto che sua mamma è inglese, lui è perfettamente bilingue • Ha un fratellastro, Francesco (n. 2006), figlio di Gianroberto Casaleggio e della sua seconda moglie, Elena Sabina del Monego • Pratica immersione, vela e triathlon. Ha scalato l’Aconcagua e il Kilimangiaro. Ha costeggiato la Groenlandia in kayak • «Davide poi è patito di uno sport da action movie: la fuga da Alcatraz. Una versione estrema del triathlon dove devi nuotare nel mare, scappare in bici e poi a piedi. Nelle classifiche di “Escape from Alcatraz California” si piazza al sesto posto assoluto. Con tempi di tutto rispetto: 3 ore e 27 minuti» (Cerno e Fantozzi) • Ha scritto Tu sei Rete, pubblicato dalla Casaleggio Associati, con la prefazione dell’attore Alessandro Bergonzoni che gliela firmò dopo essere stato contattato via mail • Ha la erre moscia, come il padre • «Lei entrerà mai in politica? “Penso di essere saturato a sufficienza”» (Castigliani e Gomez) • «Suo padre diceva: al governo con il 51%. Avete avuto fretta? “Mio padre diceva anche che bisogna assumersi la responsabilità, quando è il momento e quando è necessario, senza tirarsi indietro”» (Corriere della Sera, 27/9/2018).
Titoli di coda «Sorride qualche volta? “Mi capita. Anzi, rido un sacco”» (Leone e Caruso).