Libero, 9 gennaio 2020
Di Maio tiene il 50% della società di famiglia
Poco meno di 100mila euro. Per la precisione 98mila e 471,04 euro. A tanto ammonta il reddito imponibile dichiarato al fisco, nel 2019, dal ministro degli Esteri, Luigi Di Maio. È quanto si legge sfogliando l’ultima dichiarazione dei redditi del capo politico di M5S. Ma questa non è la notizia più importante che emerge dalla documentazione fiscale di Gigino. Il punto centrale riguarda la proprietà dell’azienda di famiglia, la Ardima srl, con sede nella città di natale di Di Maio, Pomigliano d’Arco. Ebbene, nonostante quanto fatto filtrare poco più di un anno fa – all’inizio del dicembre 2018 – il capo della Farnesina risulta ancora proprietario del 50% dell’impresa edile di famiglia. Un’azienda che oltre dodici mesi fa finì all’attenzione dei media per un’inchiesta televisiva delle Iene su alcuni casi di lavoro nero nei cantieri, oltre ai fabbricati abusivi del padre, Antonio Di Maio, a Mariglianella. Sull’onda delle polemiche, Di Maio – proprietario al 50% dell’impresa con la sorella Rosalba – disse che avrebbe messo in liquidazione la società affidando tutti i poteri di legge a Giuseppe Di Maio, ovvero il fratello dell’allora vicepremier e ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico. L’agenzia di stampa AdnKronos pubblicò alcuni atti della messa in liquidazione della Ardima srl. Un atto definito «conveniente e opportuno» a causa della «prolungata inattività». Una notizia, quella della liquidazione, all’epoca confermata anche da fonti del M5S. L’inchiesta delle Iene svelò che quattro lavoratori sarebbero stati pagati in nero dall’azienda. Tre, in particolare, tra il 2008 e il 2010. Prima, cioè, che nel 2014 Luigi Di Maio entrasse nell’assetto proprietario dell’azienda. A corredo delle rivelazioni delle Iene, pure il caso dei fabbricati abusivi a Mariglianella (Napoli). Osservandone uno da vicino, Di Maio disse di ricordarsi di «una stalla». In realtà, si trattava di una villetta con patio e piscina. In un foto del 2013, compariva proprio Di Maio, in quella piscina. Tornando alla dichiarazione dei redditi, Di Maio ha comunicato al fisco la stessa cifra dell’anno fiscale precedente, il 2017. Il titolare della Farnesina ha firmato la sua dichiarazione per la pubblicità della situazione patrimoniale il 31 dicembre scorso. Nel documento, il deputato pentastellato attesta che «nessuna variazione è intervenuta rispetto alla dichiarazione precedente». Quindi il ministro degli Esteri del governo “Conte bis” è sempre proprietario di una Rover Mini Cooper, immatricolata nel 1993, e nel suo portafoglio resta – appunto – il 50% dell’impresa edile di famiglia. In barba agli annunci di dismissione.