Libero, 9 gennaio 2020
“Faccetta nera” diventa un porno
Molti nemici, molto amore. Adesso Benito Mussolini arriva anche in camera da letto. Visto che del fascismo e del rischio di un suo inopinato ritorno si parla ormai quasi quotidianamente, il regista e produttore Mario Salieri ha scelto proprio (...) segue dalla prima alberto busacca (...) il periodo del Ventennio per ambientarci il suo ultimo film. Niente di strano, in apparenza, se non fosse che in questo caso si parla di una pellicola pornografica. Sesso e moschetto, fascista perfetto. E le storpiature in chiave “hard” degli slogan mussoliniani potrebbero continuare all’infinito… Insomma, se per il Duce c’è ancora tutto questo interesse, perché non approfittarne? Basta trovare un titolo accattivante ed evocativo, scegliere bene la protagonista e infine mettere l’inconfondibile testa di Mussolini sulla locandina. Voilà, il gioco è fatto. Nasce così “Faccetta nera”, fascio-porno interpretato dalla procace Roberta Gemma, attrice hard tra le più conosciute e seguite. Il film è già disponibile in rete. Nella presentazione, visti i tempi che corrono, gli autori mettono un po’ le mani avanti: «“Faccetta nera” è il titolo di una canzone scritta da Renato Micheli e musicata da Mario Ruccione nell’aprile del 1935. Questa canzone fu certamente ispirata dalla propaganda fascista che preparava gli italiani ad affrontare la guerra d’Etiopia. Il film non ha alcuna etichetta o orientamento politico e usa il titolo della canzone solo per evidenziare il periodo storico in cui si sviluppa il racconto». Insomma, che non si parli di apologia e tantomeno di razzismo… La storia, si legge ancora, «si svolge a Napoli nel 1935 e racconta del contrasto generazionale tra un potente gerarca (Massimiliano Storace) e un giovane militante del partito fascista (Josc Admiral) che abitano nello stesso palazzo. Approfittando della partenza del gerarca per l’Abissinia, il giovane cerca in tutti i modi di attirare le attenzioni della moglie (Roberta Gemma), coinvolgendo inconsapevolmente anche l’anziana suocera. Quando tutto sembra concluso, un colpo di scena ribalterà gli eventi della storia». La sceneggiatura c’è, quindi. E, visto che alla fine il “cornuto” è un «potente gerarca», potrebbe superare anche la severa “censura” antifascista. Già, perché uno dei dubbi è proprio questo: come la prenderanno a sinistra? La pellicola verrà vista come l’ennesima conferma della deriva nostalgica del nostro Paese o il mondo dell’hard è una zona franca in cui ognuno può ancora fare quello che gli pare? Sulla pagina Facebook di Roberta Gemma, un suo ammiratore si augura che il film sia «la peggior presa in giro» del Regime. Perché, spiega, «in fondo il bigottismo attuale è frutto dei retaggi del fascismo». Ma, a pensarci bene, tra il pubblico di “Faccetta nera” ci sarà davvero qualcuno che si soffermerà sull’eventuale messaggio culturale?