Il Messaggero, 9 gennaio 2020
Roma spende un miliardo per gli stipendi
Nel 2015 la spesa per il personale del Campidoglio – e parliamo solo dei contratti a tempo indeterminato – ammontava a 906.671.514 euro. Nel 2018, l’ultimo dato disponibile diffuso dal Comune, il costo dei salari di vigili, travet e insegnanti capitolini si è gonfiato di quasi cento milioni di euro, arrivando a quota 996.728.349. Quasi un miliardo in totale. In linea, euro più euro meno, con quanto è stato sborsato dall’amministrazione nel corso dell’anno appena concluso, anche se i conteggi definitivi devono ancora essere ultimati. Il motivo? Dopo anni di tagli, pur rispettando i paletti angusti del turn-over, si è ripreso a infoltire il Corpaccione dei quasi 24mila addetti comunali. L’assessore al Personale di Raggi, Antonio De Santis, ha sbloccato il vecchio Concorsone bandito nel 2010 e rimasto impantanato nel vischio della burocrazia romana, tra ricorsi e rimpalli, per un lustro abbondante. Dal 2016 a oggi sono stati assunti circa 5mila dipendenti, significa che è stato ricambiato oltre il 25 per cento del personale. E ora, nell’ultimo scampolo di mandato, la giunta di Virginia Raggi è pronta alla grande infornata con vista sulle elezioni. Si punta a far firmare 2mila contratti da qui alla fine del 2021, il triplo rispetto a quanto previsto inizialmente.
I COSTIAvanti, in Campidoglio c’è posto, a quanto pare. È tutto annotato nel Dup, il documento unico di programmazione varato a fine anno dalla giunta pentastellata e poi approvato definitivamente dell’Assemblea capitolina. Il «numero delle assunzioni previste» per il prossimo biennio con le delibere del 2018 e del 2019 ammontava a 638 nuovi dipendenti (259 nel 2020, 379 l’anno dopo). Nel documento di programmazione invece sono spuntate «1.414 ulteriori assunzioni da pianificare»: 741 in più nel 2020, 673 in più l’anno delle comunali.
Prezzo dell’operazione? I «costi ulteriori delle assunzioni da pianificare», si legge sempre nel Dup, ammontano a 45,7 milioni di euro, che si sommano ai 20,1 milioni già accantonati per le 638 assunzioni programmate in passato. Al di là dei tempi e della moltiplicazione dei posti nella parte finale del mandato, l’amministrazione nei vari documenti di bilancio assicura che non sgarrerà: saranno rispettati «i vincoli del turn over», cioè il rapporto tra pensionati e neo-assunti. Se si recluterà più personale è anche perché 1.418 dipendenti andranno in pensione nel prossimo biennio, sfruttando in parte le scialuppe di Quota 100. Come a dire: l’aumento dei contratti rientra comunque nelle «possibilità assunzionali» del Comune.
Ai revisori dei conti qualche dubbio sul tema, in ogni caso, è venuto. Ed è stato chiesto alla squadra di Raggi di calcolare davvero le effettive necessità dell’amministrazione. Per evitare che si recluti gente di cui non c’è bisogno.
L’organismo di revisione economico-finanziaria presieduto da Gianluca Caldarelli ha inserito tra «i rilievi e le riserve» al bilancio 2020-2022 del Comune, la «necessità di predisporre, prima di procedere a qualsiasi forma di nuova assunzione, la redazione di un’apposita deliberazione di programmazione triennale del fabbisogno del personale, dettagliando ed evidenziando al suo interno sia i fabbisogni specifici sia il rispetto dei limiti previsti dalla normativa vigente». I revisori hanno annunciato di volersi «riservare di esprimere il parere di competenza» proprio su questo aspetto.