Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2020  gennaio 08 Mercoledì calendario

Con le feste aumentano le separazioni

L’Epifania molti matrimoni si porta via». Sarà anche vero, infatti, che quello di Natale è, tradizionalmente, il periodo consacrato alla famiglia, ma, dati alla mano, è anche il momento nel quale le coppie in crisi rischiano definitivamente di scoppiare. Il perché è presto detto. Il lungo periodo di vacanza obbliga, tanti, a dover convivere, 24 ore al giorno, sotto lo stesso tetto, facendo acuire i dissapori e le tensioni, fino al fatidico «facciamola finita». Non a caso, a Milano, tra il 7 e il 30 gennaio, si registra un incremento del 35,1% delle richieste di separazione. Come spiega il sessuologo e psichiatra Marco Rossi: «Passare più tempo insieme, rispetto al solito, fa emergere tutte le incompatibilità. Anche perché molti si sentono sotto pressione: pensano di dover trascorrere un Natale perfetto, proprio come quelli dei film delle feste. E così, anche quando si rendono conto che il rapporto è irrimediabilmente compromesso, si sentono obbligati a rimanere con il partner fino alla fine delle vacanze. Questo periodo dell’anno evoca una risposta così emotiva che a volte le persone vogliono dissimulare le negatività della loro vita e concentrarsi sulle cose felici. Ma solo fino a quando le vacanze finiscono». LE STATISTICHE Insomma, a leggere le statistiche e queste dichiarazioni, si farebbe bene a mettere in chiaro le cose prima del 24 dicembre, per evitare di dover affrontare quindici giorni da “arresti domiciliari”. Da questo punto di vista, è interessante il libro La matematica del cuore (Piemme), scritto da Alessandro Nicolò Pellizzari e da Eliselle, testo che si occupa anche di questo problema nel capitolo “Diario di sopravvivenza per le feste”. Come spiega la sua autrice: «Le coppie in crisi fanno in genere due errori capitali, cercando di sistemare i loro guai sentimentali, ma ottenendo il risultato contrario: cercare un figlio e programmare una vacanza insieme. In particolare, la vacanza si dimostra letale perché la coppia in crisi spesso sopravvive grazie alla scarsa condivisione del tempo, vuoi per il lavoro vuoi per le incombenze familiari. Le distanze tengono sopiti i problemi che continuano a covare sotto la cenere, ma non appena si ricomincia a stare più insieme, bastano un paio di settimane scarse per innescare i meccanismi classici provocati dalla frustrazione e dal disamore, con l’unica conclusione possibile: fuoco, lapilli e distruzione». Pellizzari aggiunge che «il fondo lo toccano soprattutto coloro che prima delle feste hanno iniziato una storia clandestina. Avere l’amante avrà trasformato i momenti col coniuge in una sorta di tortura. Soprattutto per le donne, da sempre più convinte e coinvolte quando scelgono un altro uomo. Gli uomini invece avranno tirato fuori la cattiveria alimentata dal rancore per il coniuge, visto ormai come principale impedimento per coronare il nuovo sogno d’amore. Tutto ciò si traduce in litigi quotidiani che proseguono anche dopo la Befana». Insomma, appare evidente come la soluzione più logica, sia quella di non trascinarsi i problemi di coppia durante le vacanze natalizie. Che poi, non serve essere in crisi per farsi mandare di traverso il panettone. Avere a casa il marito per 14 giorni, mentre siete alle prese con il cenone della vigilia, con quello di Natale, con quello di San Silvestro, con il pranzo di Capodanno, ovvero quando gli chiedete di andarvi a comprare il sale che sta finendo e lui torna dopo un’ora e mezza come se avesse fatto la Parigi-Dakar, metterebbe a dura prova la resistenza di ogni moglie. Per non parlare della suocera che durante il cenone ti liquida con un «buoni i ravioli di carne, li hai comprati vero?» o un «almeno il brodo è caldo, anche se insipido», cercando di sminuirti agli occhi del figlio. Ecco, diciamo che, a volte, una moglie vorrebbe divorziare da tutta la sua famiglia, indipendentemente dal periodo dell’anno. Altro che Epifania.