La Stampa, 8 gennaio 2020
Il calciobalilla celebra i 70 anni
Ha resistito all’ondata dei videogame e della tecnologia, senza mai perdere fascino e attrattiva. Il calciobalilla, il cui nome deriva dal nomignolo del giovane patriota genovese Giovan Battista Perasso, detto «Balilla», e che a fine dicembre ha celebrato i 70 anni dall’arrivo in Italia, è molto più di un passatempo e in Piemonte ha la sua roccaforte, anche perché fu un detenuto nel carcere di Alessandria a creare la prima scatola con le aste e gli omini per il gioco.
A Feletto Canavese, nel Torinese, ci sono la sede della Federazione e un museo storico (al momento chiuso per un incendio scoppiato due mesi fa, ma presto riaprirà), a Pozzolo Formigaro, nell’Alessandrino, c’è la storica ditta Garlando, leader al mondo nella produzione di biliardini. Se ne sfornano circa 20 mila pezzi l’anno, diretti a un mercato che tocca i cinque continenti. Fedele alla tradizione, l’azienda ha mantenuto intatti i materiali originali (legno e metallo), ma ha affinato la qualità con componenti in plastica, fra cui le «boccole», cioè le parti che rendono più scorrevole il movimento delle aste.
«La modernità è arrivata anche da noi – spiegano alla Garlando -. Produciamo tanti calciobalilla personalizzati, il primo fu nel 1996 con il marchio J&B, utilizzato per un torneo a livello mondiale. Da allora, ne abbiamo creati con i colori di squadre di calcio italiane e straniere e con simboli di colossi mondiali, da Ikea a Google». Invariato, invece, il successo del gioco: non c’è un target di età, piace ad adulti e bambini e spesso i nonni si divertono a sfidare i nipoti. «Ha il potere di aggregare le persone, ciò che manca ai videogiochi – commentano ancora nell’azienda alessandrina -. È un’attività "fisica", altamente socializzante ed è un qualcosa di reale e non di virtuale».
I numeri sono impressionanti: alle trenta tappe del circuito italiano 2019 hanno aderito 8700 giocatori, il premio per il vincitore della finale disputata a Borgaro era addirittura una Fiat 500. «Il biliardino è per tutti – dice il presidente federale Massimo Ragona -. Promuoviamo tornei per varie fasce di età, abbiamo campioni non vedenti e in carrozzina ed è bellissimo assistere a quegli incontri. Organizziamo un campionato a squadre, più gare individuali ottenendo un successo in crescita. Ci siamo adeguati volentieri ai tempi che cambiano: il sito internet è sconosciuto ai più, mentre il profilo Facebook conta oltre 13 mila adesioni ed è lì che ci raccontiamo».