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 2020  gennaio 07 Martedì calendario

Paola Ferrari, Diletta Leotta e gli aloni di luce

Incuriosito dai continui, ossessivi attacchi che Paola Ferrari, la conduttrice della Domenica sportiva della Rai, non perde occasione di rivolgere alla «collega» Diletta Leotta, la conduttrice di Dazn, domenica sera ho provato a metterle a confronto. Così tanto per capire. Come ricordava spesso Enzo Biagi, il rapporto di colleganza fra compagni di lavoro è spesso odio vigilante.
Le critiche che la Ferrari rivolge alla Leotta non riguardano lo sport ma la chirurgia: «Ho sempre pensato che bisogna imparare ad accettarsi e quindi trovo diseducativo che una ragazza decida di rifarsi il seno e il lato b. Forse senza quei ritocchi ci avrebbe messo più tempo per arrivare al successo, chissà». 
Chissà, ma inesperto come sono del settore, non vorrei scivolare nel gossip e nell’ineleganza. Annoto solo che anche Caterina Collovati (tv locali) e Giorgia Rossi (Mediaset) sono intervenute nel dibattito per dire la loro contro la «collega». La Leotta era a bordo campo, in compagnia di Federico Balzaretti, per presentare Roma-Torino e poi per intervistare alcuni protagonisti. A me è parsa più convincente di Balzaretti, più padrona della scena e le domande che faceva non erano per nulla scontate. Non dev’essere facile essere il volto di una nuova piattaforma, quanto meno bisogna avere le capacità di mettersi in gioco. Nel condurre la DS, Paola Ferrari è affiancata dal «collega» Jacopo Volpi; in studio, a commentare il calcio, c’era Fulvio Collovati (marito della suddetta Caterina). La gloriosa DS ha un’aria vintage, non si occupa solo di calcio (l’inizio è stato dedicato alla sciatrice Sofia Goggia), inevitabilmente ha tempi più dilatati e discorsi più prevedibili. Come Barbara D’Urso, quando la Ferrari è sola sembra avvolta da un’aura quasi celestiale. Il suo volto è un’esplosione di luce, tanto che risulta difficile immaginarla al di fuori di quell’alone accecante. Per questo sembra più persuasivo Volpi.