Corriere della Sera, 6 gennaio 2020
Immobile e Belotti, due attaccanti per l’Italia
In un anno il campionato è molto cambiato. La scorsa stagione la Juve aveva 8 punti sul Napoli, 16 sull’Inter e 21 sulla Lazio. Oggi l’Inter è ancora insieme alla Juve e la Lazio è in scia. Perché? Cosa è cambiato? La Juve è tornata normale, non è più convinta di dover correre. Ronaldo è un grande ma non guarda la partita, guarda se stesso. L’Inter è cresciuta intorno a Lukaku e soprattutto Lautaro. È lui il giocatore dell’Inter che tutti vorrebbero, anche la Juve. La Lazio ha trovato un terreno fragile intorno a una squadra compiuta. Aveva problemi a credersi, è stata la normalità degli altri a spingerla dove poteva stare da tempo. Non importa se ieri ha giocato male a Brescia, se ha avuto fortuna. Fa parte del cammino. La Lazio segna spesso nei finali di partita e ha molti rigori a favore perché ha tanti giocatori di classe che entrano in area. Segnalo i 19 gol di Immobile. Li avessero segnati Ronaldo o Lukaku saremmo sommersi di colori. La Juve è ancora vuota a metà, ha perso per strada i giocatori in più che aveva. Nell’Inter ogni uomo è una fortezza. Credo che Sarri invidi a Conte la libertà di gestione che si è conquistato. Rivolta l’Inter come vuole, come Sarri non può rivoltare la Juve. Sarri trova Conte un tecnico dal gioco basico, elementare, ma gli invidia la forza con cui riesce a imporre la sua libertà di scelte. Credo che Conte gli ricordi i suoi tempi all’Empoli, al Napoli. La stessa libertà selvaggia che vede in Gasperini a Bergamo. È il disagio esistenziale di Sarri e la piccola stanchezza che si intravede nella società. La Juve ha giocatori diversi, che valgono di per se stessi, difficile guidarli senza interessarli. E cosa può ancora interessare la Juve in Italia? Lo vedremo forse in questa ultima fase del girone. Intanto a Roma Belotti gioca una partita perfetta alla guida di un Torino che ha pochi uguali nel contro-gioco di lusso. Erano anni che non avevamo due centravanti così, abbiamo quasi dimenticato il ruolo, pensato di poterne fare a meno. Una vecchia idea di Esopo. Ma i nostri Europei o passeranno da Belotti e Immobile, o non saranno.