Corriere della Sera, 6 gennaio 2020
L’Aula del Conte II: 67 i cambi di casacca
Alla Camera gli eletti 5 Stelle erano 222 e sono rimasti in 214, al Senato erano 110 e sono scesi a 101. Dall’elezione del marzo 2018, nei primi due anni di legislatura il M5S ha perso 17 parlamentari. Ma tra Montecitorio e Palazzo Madama anche il Pd ha registrato una potatura, con la creazione da parte di Matteo Renzi di Italia viva: 17 senatori e 29 deputati provenienti in buona parte dai dem. E anche Forza Italia ha visto il passaggio di una mezza dozzina di eletti al gruppo Misto.
In generale, il grosso dei cambi di casacca si è concentrato a partire dallo scorso settembre, periodo di avvio del governo Conte II a maggioranza Pd-M5S-Leu a cui poi si è aggiunta Italia viva: 67 spostamenti fino a inizio gennaio. Un numero ancora modesto se si pensa che nella scorsa legislatura i passaggi da gruppo a gruppo raggiunsero quota 569, con una media di quasi dieci al mese. Valore che aveva a sua volta raddoppiato quanto accaduto nel quinquennio precedente (2008-2013), quando i cambi di casacca erano stati 261.
Con l’avvio della legislatura successiva, e del governo gialloverde guidato da Giuseppe Conte, il fenomeno dei cambi di gruppo ha avuto un forte ridimensionamento. Fino alle dimissioni presentate dal presidente del Consiglio lo scorso 20 agosto i cambi di maglia erano stati solamente 28. Poi la crescita. Nel complesso, dal voto delle ultime Politiche, i cambi di casacca sono 88, con una media di 4,5 al mese.
Tra espulsioni inflitte e fughe subite, i 5 Stelle stanno tirando la volata dei cambi di casacca. Con il ben servito del M5S al senatore Gianluigi Paragone, il passaggio al Misto dell’ex ministro all’Istruzione Lorenzo Fioramonti (intenzionato a dar vita a una nuova creatura politica) e l’adesione alla Lega a fine dicembre a Palazzo Madama degli ex pentastellati Stefano Lucidi, Ugo Grassi e Francesco Urraro, i margini di tenuta per il governo Conte II hanno finito per assottigliarsi. Non è un caso che Conte abbia invitato a «rendere più difficile questi passaggi, senza mortificare la libertà del singolo, sulla base dei regolamenti parlamentari». E il trend agita i piani alti dei 5 Stelle. Già a novembre Elena Fattori era passata nel gruppo misto in Senato. Prima di lei era stata la volta di Gelsomina Vono trasferita in Italia viva, poi di Paola Nugnes, Gregorio De Falco, Saverio De Bonis confluiti al Misto. Mentre a Montecitorio, tra gli altri, avevano fatto intanto le valigie Veronica Giannone e Gloria Vizzini (entrambe espulse), Davide Galantino (traslocato a FdI), la no-vax Sara Cunial, e, da ultimi, a inizio gennaio, anche Nunzio Angiola e Gianluca Rospi.
Da settembre a oggi anche parlamentari eletti con Forza Italia hanno cambiato gruppo. Alla Camera, sono tra gli altri approdati al Misto Stefano Benigni, Manuela Gagliardi, Claudio Pedrazzini e Vittorio Sgarbi. Ma il grosso degli spostamenti ha riguardato il Pd, dal quale sono andati via quasi tutti i 29 deputati e i 17 senatori che hanno scelto Italia viva.