www.repubblica.it, 5 gennaio 2020
La giugulare di Michelangelo
C’È un dettaglio nel David di Michelangelo sfuggito a 500 anni di osservazioni e che conferma il genio del grande scultore, pittore, architetto e poeta italiano, in grado col suo ’occhio clinico’ di anticipare la scienza. Se in molte sculture, e nella fisiologia quotidiana delle persone, la vena giugulare dalla parte superiore del busto attraverso il collo non è visibile, infatti, nel capolavoro del Rinascimento esposto a Firenze è chiaramente “distesa” e in rilievo sopra la clavicola di David. Come accadrebbe in ogni giovane in salute che si trova ad un livello di eccitazione perché deve affrontare un avversario potenzialmente letale – in questo caso, Golia.
Un particolare che indica come lo spirito di osservazione abbia portato Michelangelo a scolpire qualcosa che poi sarebbe stato descritto nel dettaglio 100 anni dopo, cioè la meccanica del sistema circolatorio. L’artista, con la sua curiosità, sarebbe stato uno dei primi a osservare come funzionava questa vena. A rilevarlo è un articolo di Daniel Gelfman, del Marian University College of Osteopathic Medicine di Indianapolis, pubblicato su Jama Cardiology. Il medico americano che ha visto la statua quest’anno durante una visita in Italia è stato il primo a notare questo dettaglio. La distensione della vena giugulare secondo quanto spiega l’esperto può verificarsi anche con problematiche come “elevate pressioni intracardiache e possibili disfunzioni cardiache”, ma il David è giovane e in ottime condizioni fisiche. Solo in un altro contesto – uno stato di eccitazione temporanea – si distingue bene. “Michelangelo, come alcuni dei suoi contemporanei – scrive Gelfman – aveva una formazione anatomica. Mi sono reso conto che deve aver notato una distensione venosa giugulare temporanea in soggetti sani che sono eccitati”.
“All’epoca della creazione del David – osserva – nel 1504, l’anatomista e medico William Harvey non aveva ancora descritto la vera meccanica del sistema circolatorio. Ciò non avvenne fino al 1628”. Anche nel Mosè vi è lo stesso particolare anatomico, mentre la vena giugulare di Gesù nella Pietà non è distesa o visibile (anche in questo caso anatomicamente corretta nel contesto). Per i cardiologi uno dei messaggi importanti che arrivano da questo articolo è che anche i medici devono avere spirito di osservazione quando visitano i loro pazienti. Nell’era odierna delle scansioni e degli esami del sangue ad alta tecnologia, spiega Marcin Kowalski, dello Staten Island University Hospital, “mi stupisce sempre quando gli studenti di medicina sono in grado di diagnosticare le malattie con la semplice osservazione. Spero che l’arte dell’esame fisico non scompaia dal repertorio dei nostri giovani medici”.