Il Messaggero, 5 gennaio 2020
Scuola, uno su due al liceo
Greco e latino, fisica o economia, le tecniche da chef o i segreti dei motori: per i ragazzi di terza media è tempo di pensare al futuro. Partono le iscrizioni per il prossimo anno, dal 7 al 31 gennaio con modalità online, e sul milione e mezzo di ragazzi coinvolti incombe l’incognita della scelta da fare: liceo, istituto tecnico o professionale? Tempo pieno o mezza giornata?
Stando alle preferenze date negli ultimi anni, oltre un ragazzo su due sceglierà un percorso liceale, in barba alle statistiche che per i diplomati alle scuole superiori prevedono buone possibilità di trovare un lavoro dopo la fine degli studi. Dall’anno scolastico 2014-2015 infatti, quindi da almeno 5 anni, oltre un ragazzo su due si iscrive in un liceo: lo scorso anno fece questa scelta il 54,6% dei ragazzi Si tratta di una tendenza in crescita: osservando gli ultimi tre anni il liceo scientifico e il classico risultano in costante ascesa, con un picco che riguarda soprattutto l’opzione delle scienze applicate. L’interesse per il settore tecnico-scientifico si fa sentire anche nella scelta dei tecnici dove, negli ultimi anni, ha deciso di studiare un ragazzo su tre: in questo tipo di scuola superiore sta infatti aumentando l’attenzione per le materie scientifiche basti pensare che gli indirizzi del settore tecnologico, con il 19,7% di iscritti, sono quelli che ottengono il maggiore interesse.
Ma la percentuale di diplomati negli istituti tecnici e professionali è ancora troppo bassa, rispetto alla richiesta che arriva dal mercato del lavoro. Dall’ultimo rapporto del Censis emerge infatti che nelle aziende lavorano molti più diplomati rispetto ai laureati tanto che i vertici in un caso su 4 fanno fatica a trovare profili adatti ai ruoli da coprire. Insomma, nelle aziende c’è bisogno di figure tecniche: nel 2018 le imprese dell’industria e dei servizi avevano programmato 4.554.000 ingressi e di questi circa 1.600.000 avevano solo il diploma. Si tratta del 35% del totale. Il 53% aveva un titolo di studio inferiore al diploma mentre i laureati erano solo il 12%.
La scelta della scuola superiore rispecchia allora un momento decisamente delicato, tra giornate di orientamento e open day non sempre i ragazzi vengono guidati nella direzione giusta: la migliore per loro. Per orientare ragazzi e famiglie è disponibile la app del portale Scuola in Chiaro, in cui sono disponibili i dati principali delle singole scuole, anche con i livelli occupazionali dei diplomati. Le iscrizioni a scuola sono obbligatorie per tutti gli alunni delle classi prime della scuola elementare, media e superiore: la domanda di iscrizione deve essere inoltrata online anche per i corsi di istruzione dei Centri di formazione professionale nelle regioni che hanno aderito alla procedura, come Calabria, Lazio, Liguria, Lombardia, Molise, Piemonte, Sardegna, Sicilia, Umbria e Veneto.
Solo per le scuole dell’infanzia la procedura è ancora cartacea. Quindi l’incognita della scelta interessa anche i ragazzi di asilo, elementari e medie. Ma a volte la scelta è di fatto obbligata: soprattutto per quel che riguarda il tempo pieno. Negli ultimi anni la preferenza per le 40 ore settimanali è cresciuta soprattutto alle elementari arrivando al 42% delle domande. In regioni come Lazio e Piemonte la percentuale si alza al 60%. La regione che ha registrato il maggior aumento di richieste è la Campania ma, proprio al Sud, le classi a tempo pieno sono ancora troppo poche. Nelle scuole italiane sono circa 90mila le classi ancora a tempo normale, per portarle a tempo pieno servirebbero 45mila docenti in più. E allora il miraggio delle 40 ore si lezione a settimana è ancora troppo lontano.