Corriere della Sera, 5 gennaio 2020
È morto il padre di Massimo Giletti
«Mio padre mi ha insegnato la semplicità. Da lui ho imparato a tenere duro nei momenti difficili della vita e ad avere le spalle larghe. Ho fatto anche il lavoratore stagionale. D’inverno in Rai e d’estate in azienda da papà con la tuta da operaio». Massimo Giletti, giornalista e conduttore della trasmissione «Non è l’Arena» su La7, raccontava emozionato del padre Emilio, morto ieri all’età di 90 anni all’ospedale di Novara dove era stato ricoverato il giorno di San Silvestro a seguito di un aneurisma. Nato a Trivero, in provincia di Biella, nel 1929, appassionato di corse automobilistiche, lui stesso era stato pilota.
Emilio Giletti era soprattutto un imprenditore tessile. Titolare dell’azienda di famiglia a Ponzone Trivero, nel Biellese, produceva uno dei migliori filati del settore. La Giletti Spa ereditata dal padre, grazie alla sua capacità imprenditoriale negli anni si è sviluppata fino a raggiungere oltre 36 mila metri quadrati di superficie. Emilio era un uomo d’altri tempi che non si è mai tirato indietro davanti al lavoro. Lo si trovava sempre in fabbrica, dalla mattina fino alla sera. Attento alla produzione ma anche al benessere dei suoi dipendenti perché l’azienda non fosse soltanto un luogo di lavoro. Tanto da fondare il primo corpo dei vigili del fuoco aziendale. In azienda era stato fino all’ultimo giorno dimostrando un attaccamento esemplare al lavoro. E in azienda verrà allestita la camera ardente.
Tra le sue tante passioni c’erano anche i motori. Aveva partecipato a 25 gare tra il 1951 e il 1955, correndo principalmente per Ferrari e Maserati. Nel 1953, la sua grande occasione arrivò quando Maserati decise di offrire a tre giovani piloti la possibilità di guidare le loro auto sportive. La scelta ricadde su di lui, su Luigi Musso e Sergio Mantovani. Lo stesso anno ottenne una vittoria prestigiosa nella Mille Miglia.
Legato al territorio biellese e al mondo dello sport, era un grande tifoso della Juventus – passione che ha trasmesso al figlio – e aveva sempre avuto una particolare attenzione per i giovani. Dalle giovanili della ex Stella Alpina, la società calcistica di Valdilana cui forniva dal 2017 tutto il materiale tecnico per le partite e gli allenamenti dei ragazzi, fino alla sponsorizzazione della squadra dell’Empoli. Nello stesso anno era nato il «Pala Giletti» grazie a un accordo stretto dall’imprenditore con il Comune. Amava gli animali, passione che condivideva con i figli e la moglie, e allevava cavalli, asinelli e anche cani.
Lascia i figli Massimo, Emanuele e Maurizio, fratelli gemelli e maggiori del conduttore televisivo, il primo ingegnere e il secondo commercialista, e la moglie Giuliana.