Il Sole 24 Ore, 4 gennaio 2020
Cibo, boom per i formati monoporzione
Nei distributori automatici di scuole e uffici pubblici e di alcune aziende del Friuli Venezia Giulia arriva il Montasio Dop in formato stick monoporzione, mentre i tomini – mini formaggi in formato single – fanno il record di vendite, secondo Assolatte. Dai caseari ai primi piatti, dalle insalate pronte alla frutta confezionabile, passando per biscotti, salse, snack e surgelati, in tutte le categorie del food è boom di monoporzioni anche per il consumo a casa.
Da anni ormai la tendenza nei paesi avanzati per quanto riguarda il packaging va in direzione di una costante riduzione dei formati, di pari passo con un’evoluzione sociale che riguarda tanto la dimensione dei nuclei familiari, quanto le abitudini, le modalità e le occasioni di consumo. Oggi questa tendenza sta spingendo una crescente richiesta di porzioni monouso: ma quali sono i driver principali di questo cambiamento?
Secondo il report “Opportunities for single packs in food” di Mintel Group, le giovani generazioni di consumatori sono più propense a sperimentare in cucina e ricercano quindi ingredienti particolari per la realizzazione di ricette inconsuete, che tuttavia sono poi restii a riutilizzare e per questo desiderano confezioni monouso.
Aumenta anche la richiesta di versatilità di un prodotto in termini di portabilità e occasioni di consumo. Senza considerare la tendenza a ridurre i pasti classici in favore di più frequenti snack. Il mercato dei fuori pasto salati, per esempio, secondo i dati di Nielsen registra infatti nell’anno terminante a giugno 2019 una crescita del 3% a valore per un totale Italia di 755,7 milioni di euro.
Un altro fattore che ha stimolato l’interesse per le confezioni monodose è il controllo delle porzioni. Le lattine di mini dimensioni, come quelle lanciate da Bonduelle con “Il tuo tocco”, primo marchio di verdure lavorate in Europa a creare una linea specifica in scatola monoporzione, consentono ai consumatori di preparare pietanze come zuppe, insalate e frullati con una quantità di prodotto misurata. Mentre i nuovi biscotti Pan di Stelle Biscocrema in piccoli pack da due permettono un maggiore controllo delle calorie assunte.
Inoltre, in considerazione di una tendenza generale che vede le famiglie sempre meno numerose e il numero dei nuclei monofamiliari in crescita, le opzioni monoporzione contribuiscono a ridurre lo spreco alimentare.
«L’invecchiamento e il calo della natalità stanno causando una crescente diffusione delle famiglie monocomponenti – evidenziano le informazioni fornite dal servizio Iri InfoScan Census (settembre 2019) –. Sempre più anziani e sempre meno bambini stanno ridisegnando il profilo delle famiglie italiane. I nuclei composti da un solo membro (33%) sono in costante aumento, mentre cala il numero non solo delle famiglie numerose (20,3%), ma anche di quelle con almeno 3 componenti (46,6%). Il trend demografico suggerisce che i fabbisogni per singolo nucleo familiare subiscano una flessione, soprattutto per quanto riguarda i consumi alimentari».
Il mercato delle monoporzioni e del monouso è quindi sicuramente uno dei trend più significativi di questi anni e non potrà che continuare a crescere.
Per il Gruppo Bel, leader dei formaggi in porzioni e negli spuntini (con marchi come Leerdammer, Babybel e Kiri): «Nel segmento delle puree di frutta il pouch (busta flessibile per alimenti, ndr) risulta sempre più apprezzato dagli italiani e registra una crescita del 42,5% rispetto all’anno precedente, molto superiore a quella delle classiche vaschette (+2,2%)». Anche Fresco Senso, brand del Gruppo Agribologna dedicato alla frutta e alla verdura “pronta da mangiare”, registra un incremento del 20% a valore e del 16% a volume sul monoporzione.
Gli stili di vita vanno talmente in questa direzione che stanno nascendo anche supermercati quasi dedicati ai formati singoli. L’insegna Pam local, convenience store della storica insegna, per esempio, ha in questo formato uno dei suoi punti di forza apprezzato da giovani e single, ma non solo.
Anche il settore del Vending e delle macchine smart, che veicolano ovviamente prodotti monoporzionati, è in espansione e dalle bevande e merendine oggi cerca di inserirsi addirittura nel mercato della ristorazione tradizionale, come mense e ristoranti, attraverso la distribuzione di pasti caldi monoporzione.
Monoporzioni e sostenibilità come possono stare insieme? Più cibi confezionati singolarmente in piccole porzioni è di certo più pratico, ma produce ovviamente più imballaggio e più rifiuti. Secondo il Norwegian Institute of Food Nofima, però, lo spreco di cibo ha ripercussioni sull’ambiente molto più ampie di quelle dell’imballaggio. Le monoporzioni sono infatti un eccellente mezzo per prevenire lo spreco di cibo e le aziende già si stanno organizzando per realizzare pack progettati per il riciclo e a basso impatto, come alluminio, plastiche compostabili e cartone.