Corriere della Sera, 4 gennaio 2020
La sfera del «Salvator Mundi» è cava
Il fascino di Leonardo da Vinci supera i confini delle celebrazioni (appena concluse) per i 500 anni dalla morte (1452-1519). Dal 16 gennaio (anteprima il 15) al 28 marzo all’Archivio di Stato di Milano, nella mostra multisensoriale Nero su bianco. Carte d’archivio raccontano Leonardo, sarà esposta l’unica firma autografa del Genio, vergata da sinistra verso destra davanti al notaio Antonio de’ Capitani in calce al contratto per la realizzazione della Vergine delle Rocce, firma appena restaurata (e analizzata digitalmente) dall’Opificio delle Pietre Dure di Firenze. Il 2 gennaio invece la «Mit Technology Review» ha dato notizia dello svelamento del mistero della palla di vetro in mano al Salvator Mundi (1499), finora attribuito (senza definitiva certezza) a Leonardo e ad oggi il quadro più costoso del mondo, venduto da Christie’s New York nel 2017 per 450, 3 milioni di dollari. Il team della Univer-sity of California guidato da Marco Liang ha scoperto, grazie al sistema di rimodellazione 3D «Maya», che la sfera non sarebbe piena ma vuota con raggio di 6,8 centimetri e spessore di 1,3.