Corriere della Sera, 4 gennaio 2020
La prima vittima del lavoro del 2020
Si chiamava Cristian Terilli, aveva 29 anni, era sposato e padre di due figli. È morto ieri nello stabilimento Sevel di Atessa (Chieti), schiacciato dal supporto di ferro di un impianto robotico che gli è caduto addosso. È il primo morto sul lavoro del 2020. Era di Pignataro Interamna (Frosinone) ed era assunto dalla ditta Sinergia: lavorava alla Sevel su commessa di Comau, gruppo Fca, che si occupa di impiantistica tecnologica e robotica. L’incidente è avvenuto dopo mezzogiorno nel reparto «lastratura». L’area è stata transennata e posta sotto sequestro dal pm Serena Rossi. In questi giorni la Sevel è chiusa per ferie ed era in corso la manutenzione alle linee di produzione. «Ancora un morto sul lavoro, un giovane che, mentre la produzione è ferma, era in fabbrica per la manutenzione degli impianti» scrivono il segretario generale Fiom Chieti Alfredo Fegatelli e il segretario nazionale Michele De Palma. «Orribile iniziare l’anno così. È una strage continua che dobbiamo fermare. La sicurezza deve diventare la nostra priorità anche nel 2020». ha postato su twitter la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan. «Come Uilm manifestiamo il nostro dolore e la nostra rabbia per questo lavoratore che purtroppo non tornerà a casa» ha detto Rocco Palombella, segretario generale Uilm. Per la morte di Terilli è arrivata anche una nota di Fca che esprime «profondo cordoglio e vicinanza alla famiglia».