Corriere della Sera, 4 gennaio 2020
Il calendario elettorale del 2020 in Italia
Il 2020 sarà un anno ad altissima tensione. Come se non bastassero i continui scontri in maggioranza tra Movimento 5 Stelle, Pd e Italia viva – oltre a quelli durissimi interni al Movimento stesso —, il calendario politico propone una raffica di elezioni chiave, il cui esito provocherà ripercussioni sul futuro del governo.
Si parte il 26 gennaio con le Regionali in Emilia-Romagna e Calabria. Poi toccherà, entro l’estate, a Veneto, Liguria, Toscana, Marche, Campania e Puglia. Il centrodestra, rispetto al quadro quasi completamente «rosso» di soli tre anni fa, è riuscito a ribaltare il quadro: guida 12 Regioni contro 7 e ora punta all’en plein. In caso di vittorie in Emilia-Romagna e Toscana, due regioni che sono sempre state governate finora dalla sinistra, è difficile che il Conte II possa resistere.
La partita più delicata è proprio la prima, quella di fine gennaio. L’esito dello scontro tra il governatore emiliano uscente Stefano Bonaccini (appoggiato da Pd e tutto il centrosinistra, compresi i renziani di Italia viva e dal movimento di Carlo Calenda) e la senatrice Lucia Borgonzoni (leghista sostenuta in blocco dal centrodestra), in caso di vittoria della seconda, rischierebbe di innescare una crisi dell’attuale esecutivo. Un effetto che non dovrebbe essere altrettanto forte, politicamente parlando, nel caso in cui Jole Santelli (centrodestra) battesse Pippo Callipo (centrosinistra) alle Regionali in Calabria, ma Bonaccini vincesse in Emilia-Romagna.
Nell’arco dell’anno si voterà anche in 1.073 Comuni, tra cui 129 municipi con più di 15 mila abitanti e 17 capoluoghi di provincia. Tra le città da seguire con più attenzione c’è sicuramente Venezia, ma il test è importante anche per Reggio Calabria, Agrigento, Mantova e Trento.