Alberto Giorgi per www.ilgiornale.it, 3 gennaio 2020
REDDITO RATIONEM: NEL 2018 SALVINI HA GUADAGNATO 70MILA, RENZI 796MILA, CONTE 1 MILIONE - DALLA DICHIARAZIONE DEI REDDITI DEL PREMIER SI NOTA UN AUMENTO DI CIRCA 700MILA EURO RISPETTO A DODICI MESI FA- L’EX ROTTAMATORE HA DICHIARATO REDDITO IMPONIBILE PER 796.281 EURO CONTRO GLI "APPENA" 29MILA E 315 EURO DEL 2017. MOTIVO? LA CESSIONE DI DUE UNITÀ IMMOBILIARI A PONTASSIEVE E LA LIQUIDAZIONE DELLA "DIGISTART SRL", L’AZIENDA FONDATA CON CARRAI... -
Settecentonovantaseimila e duecento ottantuno euro. È quanto ha dichiarato Matteo Renzi.
A tanto, infatti, ammonta l'imponibile dichiarato dal fondatore e leader di Italia Viva nel 2019, relativo al periodo di imposta del 2018.
L'agenzia stampa Adnkronos ha passato al setaccio le ultime dichiarazioni dei redditi che l'ex presidente del Consiglio (nonché ex segretario del Partito Democratico) ha depositato in Parlamento. E i numeri, si sa, parlano chiaro e raccontano che il senatore si è messo in tasca la bellezza di 796.281 euro nel 2018, contro gli "appena" 29mila e 315 euro del 2017. Insomma, una crescita verticale pari a 766.966 euro, che è andata a ingrossare – e non poco… - il portafoglio del cosiddetto "rottamatore".
Da quanto riporta l'agenzia, Renzi ha firmato in data 8 dicembre 2019 la sua dichiarazione per la pubblicità della situazione patrimoniale, nella quale conferma che rispetto all'ultima dichiarazione presentata sono intervenute alcune variazioni.
Quali? Presto detto: la cessione – in data 27 maggio 2019 – di due unità immobiliari a Pontassieve (in provincia di Firenze), di cui aveva il possesso al 50%. Si tratterebbe dell'abitazione e di una tavernetta annessa, appunto, all’appartamento principale.
La seconda variazione, invece, consisterebbe nella liquidazione della "Digistart Srl", sempre con sede a Firenze, che vedeva l'attuale capo politico di Italia Viva socio con una quota di dieci mila euro. La Digistart è l'azienda fondata dall'amico Marco Carrai, indagato insieme all'avvocato Alberto Bianchi nell'ambito dell'inchiesta della Procur gigliata sui finanziamenti (illeciti?) alla fondazione Open, che sosteneva per l'appunto le iniziative e le attività politiche dell'ex premier.
Al netto della vendita dei due fabbricati a Pontassieve, nel "portafoglio" di Renzi restano le quote di fabbricati e terreni tra Firenze e la sua città natale, Rignano sull'Arno. Nel dettaglio, come certificato dalla dichiarazione dei redditi precedente, ovvero relativa al periodo d'imposta 2017, Matteo Renzi – secondo quanto riportato sempre dall'Adnkronos – possiede il "22,5% di un fabbricato e di terreni" a Rignano sull'Arno; il "50% di un fabbricato e di un terreno a Firenze". Sempre a Rignano sull'Arno Renzi ha poi il 2,5% della nuda proprietà di "un fabbricato e di un terreno". Il leader di Italia Viva, infine, ha mantenuto la proprietà anche della “Mini Cooper SD”, immatricolata nel 2018.
Conte supera Renzi Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha dichiarato nel 2019 un reddito imponibile di 1.155.229 milioni di euro. Si tratta dei redditi percepiti nel 2018. Si registra un sensibile aumento rispetto all'anno precedente, quando l'imponibile era di 370.014 euro.