Marco Giusti per Dagospia, 3 gennaio 2020
STRABOOM! AL SUO SECONDO GIORNO IN SALA “TOLO TOLO” DI CHECCO ZALONE AGGUANTA ALTRI 4,9 MILIONI DI EURO PER UN TOTALUCCIO DI 13,7 MILIONI DI EURO - MARCO GIUSTI: “DIFFICILE DIRE SE SI FERMERÀ LA CORSA DEL FILM. IL NUMERO DELLE SALE È IMPRESSIONANTE MA I COMMENTI SU TWITTER DEL PUBBLICO, DICIAMO DI DESTRA, SONO DA VERI HATERS, CON UN LIVORE CHE DIMOSTRA LO STATO MENTALE DI PARTE DEL PAESE, ANCHE PERCHÉ PARTONO TUTTI DALLA VISIONE DEL TRAILER CHE AVEVANO LETTO COME ANTI-IMMIGRAZIONE…” -
Straboom!! Al suo secondo giorno in sala Tolo Tolo di Checco Zalone agguanta altri 4,9 milioni di euro per un totaluccio di 13,7 milioni di euro, cioè il quinto posto in classifica generale dietro i 13, 9 de Il primo Natale di Ficarra e Picone, altro film Medusa, quarto in classifica generale, che ha dovuto accontentarsi ieri di 182 mila euro dopo un mese di tenuta in sala. Come numero di spettatori Il primo Natale è a 2 milioni 141 mila e Tolo Tolo 1 milione 912 mila.
Pinocchio di Matteo Garrone, ieri terzo dopo Tolo Tolo e Jumanji The Next Level, ha incassato ieri 395 mila euro per un totale di 12 milioni di euro e un settimo posto in classifica generale, mentre La dea fortuna, ieri a 191 mila, ha incassato in totale 5,6 milioni di euro. 18 regali di Francesco Amato, curioso lacrima movie con Benedetta Porcaroli, Vittoria Puccini e Edoardo Leo con i baffi, unico film italiano che abbia osato l’uscita ieri, un giorno dopo il ciclone Tolo Tolo, ha incassato 127 mila euro.
Difficile dire se si fermerà la corsa di Tolo Tolo. Il numero delle sale è impressionante e non si trovano tanti altri film da vedere oltre a quello di Zalone. Ma i commenti su twitter del pubblico, diciamo di destra che è andato a vederlo, sono da veri haters, con un livore anche molto brutto che dimostra lo stato mentale di parte del paese, anche perché partono tutti dalla visione del trailer che avevano letto come anti-immigrazione.
Al tempo stesso si compatta un nuovo pubblico zaloniano più civile che lo difende a spada tratta, mentre fioccano le battute su Papa Bergoglio alla Mario Brega (“sta mano po’ esse piombo e po’ esse piuma”), cosa che alla fine ce lo rende estremamente più simpatico e popolare.
La cosa certa è che Medusa, Mediaset e Berlusconi, malgrado la difesa di Salvini di questi giorni, stanno facendo milioni a palate con due film supercivili e non certo di destra come Il primo Natale e Tolo Tolo che, guarda un po’, parlano entrambi di viaggi della speranza sui barconi e di porti aperti alla faccia dei leghisti. Il primo con una metafora cattolica più alta e grande attenzione a non cadere nel razzismo e nel sessismo, il secondo con un modello zalon-veltroniano e qualche grossolanità. Ma entrambi colpiscono nel segno. Un altro controsenso italiano, diciamo.