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 2020  gennaio 03 Venerdì calendario

È ritornato il dollaro a Cuba

Cuba ha conosciuto una piccola rivoluzione nelle ultime settimane con il ritorno del dollaro dopo che la sua circolazione era stata bloccata per più di 15 anni. Da ottobre, i cubani possono acquistare a prezzi ridotti elettrodomestici e ricambi auto nei negozi di Stato pagando in dollari, secondo quanto ha riportato Le Figaro. Per farlo devono acquistare una carta magnetica in una banca e aprire un conto in dollari. Conseguenza: il valore del dollaro è molto aumentato sul mercato nero.
Dunque, il dollaro ha fatto il suo ritorno ufficiale nell’isola comunista dando voce ai rumors che vogliono in via di sparizione il peso convertibile, la moneta dei turisti e della nomenclatura. Dal 2004 a Cuba la circolazione del dollaro era bloccata, sanzionata con il carcere. Tuttavia, il biglietto verde non era proibito, ma il cambio è tassato all’11,3%. Non può essere utilizzato come moneta di scambio direttamente nei commercio dove è stato rimpiazzato dal peso convertibile. All’inizio del 2016 il governo aveva annunciato la soppressione progressiva della tassa sul dollaro senza dare, però, una scadenza. Questa non verrà applicata per gli acquisti effettuati con la carta sui nuovi conti in dollari, secondo quanto ha riportato Le Figaro.

La moneta ufficiale di Cuba è il peso cubano cui si aggiunge il peso cubano convertibile usato, in teoria, solo dai turisti. A queste due valute, da ottobre si è aggiunto il dollaro solo per alcuni acquisti nei negozi statali. Dunque, Cuba ha tre valute, ma anche l’euro è autorizzato.

La ragione del ritorno del biglietto verde è da ricercare nel crollo dell’economia del Venezuela, principale alleato di Cuba, e nelle crescenti sanzioni americane contro Cuba che privano l’isola di valuta. Il turismo ha registrato il calo del 23% a Cuba nel 2019 rispetto all’anno precedente. La decisione del presidente Usa, Donald Trump, di vietare ai crocieristi americani di visitare Cuba ha fatto male.

Consapevole dell’impatto psicologico del ritorno del dollaro in un paese dove i dirigenti si sono sempre opposti al ritorno del capitalismo, il ministro dell’economia e della pianificazione, Alejandro Gil Fernandez, ha negato una «dollarizzazione» dell’economia, secondo quanto ha riportato Le Figaro. Il ministro ha specificato che nonostante la ricomparsa del dollaro non circolerà in maniera tangibile, non ci saranno transazioni od operazioni in valuta americana che si faranno soltanto attraverso il commercio elettronico.

Un’idea audace si nasconde dietro queste misure. Decine di migliaia di cubani vanno ogni anno a Panama, in Messico, in Russia o ad Haiti per acquistare merci rivendute a peso d’oro nell’isola comunista. Le autorità vogliono mettere fine al traffico di questi corrieri che è stimato intorno ai 2 miliardi di dollari (1,79 mld di euro) l’anno. Una cifra che, secondo il governo, con queste misure dovrà essere captata dalle catene di magazzini cubani, in pratica dal mercato interno per alimentare anche l’industria locale.

La riuscita dell’Avana potrebbe arrivare dalla capacità di aggiustare i prezzi: quelli proposti nei negozi di elettrodomestici sono molto competitivi rispetto al passato, l’acquisto di una lavatrice a Cuba costa ancora all’incirca sei mesi di stipendio medio.