la Repubblica, 3 gennaio 2020
Del Vecchio è il più ricco in Borsa
Il Toro non è uguale per tutti e il rally di Borsa del 2019 riscrive la classifica dei Paperoni di Piazza Affari. Con Leonardo Del Vecchio che stacca tutti al vertice, la famiglia Agnelli che ritorna sul podio e persino i Benetton che – malgrado la bufera sulle concessioni – hanno messo assieme (virtualmente) sul listino un guadagno di un miliardo in 12 mesi.
Il titolo di “socio d’oro” dello scorso anno spetta senza discussioni all’84enne patron della Luxottica che grazie all’ottima performance del titolo sulla scia della fusione con Essilor ha visto il valore delle sue partecipazioni azionarie lievitare a 23,9 miliardi, 5 in più del dicembre 2018. Tutti i suoi investimenti (dall’immobiliare a Parigi, fino alle Generali) gli hanno dato soddisfazioni e hanno chiuso l’anno in attivo. E tanto per non farsi mancare niente, ha aggiunto alla sua collezione di aziende quotate anche una quota vicino al 10% di Mediobanca che da sola vale altri 800 milioni.
Alle sue spalle risale la classifica la famiglia Agnelli. L’ok del mercato alla fusione Peugeot- Fca e la corsa delle azioni della Juventus hanno gonfiato il valore della partecipazione in Exor in portafoglio alla dinastia torinese a 8,5 miliardi, 2,5 in più di fine 2018.
Cifra che ha consentito di scavalcare nella lista dei Paperoni Stefano Pessina, primo socio di Alliance Walgreen Boots. La grande catena di distribuzione farmaceutica quotata a Wall Street – messa alle corde dalla concorrenza di Amazon – ha perso il treno del Toro 2019 e il valore del pacchetto azionario dell’imprenditore italiano è sceso a 7,4 miliardi con una perdita di 2,2 miliardi. Livello cui Pessina è stato agganciato da Miuccia Prada e Patrizio Bertelli che grazie al colpo di reni sul listino di Hong Kong della griffe di casa hanno accumulato un tesoretto extra di 1,6 miliardi.
L’aria di tempesta sul mondo delle autostrade non turba invece, almeno per ora, i signori dei caselli. Che malgrado le tariffe congelate e i piani economico-finanziari spesso in stallo vivono ancora una luna di miele con Piazza Affari. Le quote dei Gavio in Astm e Sias hanno regalato alla famiglia piemontese 1,2 miliardi di guadagno virtuale nel 2019.
Il “rimbalzino” di Atlantia e le buone performance di Generali e Mediobanca hanno gonfiato di 1,2 miliardi circa il portafoglio azionario di Ponzano Veneto. Una soddisfazione che rischia però di essere molto momentanea se nelle prossime settimane decollasse davvero il progetto costosissimo per la revoca delle concessioni ad Autostrade per l’Italia.
L’asso pigliatutto del 2019 di Piazza Affari è però, dati alla mano, lo Stato. Il boom di Poste, Enel e Stm ha gonfiato di oltre 8 miliardi il valore in Borsa delle partecipazioni del Tesoro. E anche Cdp aveva in tasca a San Silvestro nel suo portafoglio azionario 2,6 miliardi in più di fine 2019.