Anteprima, 2 gennaio 2020
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Biografia di Manhattan Sonny Mehta
Manhattan Sonny Mehta (1942-2019). Talent scout di scrittori. Venditore di libri. «Le sue mani hanno sfogliato, selezionato e pubblicato i lavori di nove premi Nobel per la Letteratura e di innumerevoli premi Pulitzer, tra cui Gabriel García Márquez, Orhan Pamuk, Alice Munro, Kazuo Ishiguro, John Updike, Michael Crichton, Stieg Larsson, John Le Carrè. Toni Morrison. Per il suo collega Alberto Vitale, che alla direzione della Random House ha avuto modo di osservarlo dopo la fusione dei due gruppi, Mehta è stato “senza dubbio l’editore più completo e abile della sua generazione”. Era nato in India, ma gli incarichi diplomatici del padre, ambasciatore del governo Nehru, lo avevano portato già da bambino in giro per il mondo, da Ginevra a Varsavia e poi a Londra, dove s’era laureato all’università di Cambridge. A quell’epoca collaborava già alla rivista Granta. In Inghilterra aveva mosso i primi passi alla Hart-Davis, poi alla Paladin e alla Granada, dove si era segnalato per aver commissionato alla sconosciuta scrittrice Germaine Greer L’eunuco femmina (1970), uno dei bestseller della nascente letteratura femminista. Fondò poi Picador, che il Times of London decenni dopo definì la fucìna di «un’intera generazione di picadores»: scrittori abrasivi e innovativi come Salman Rushdie, Ian McEwan; esploratori del calibro di Ryszard Kapuscinski e icone come Julian Barnes. Nell’87 venne la chiamata alla Knopf, da parte di S.I. Newhouse. Era un momento delicatissimo per la casa editrice fondata nel 1915 da Alfred Knopf e dalla sua segretaria e futura moglie Blanche. Robert Gottlieb l’aveva appena lasciata per assumere la direzione del New Yorker. Knopf aveva una reputazione stellare grazie all’eleganza tipografica e alla rifinitura artigianale dei suoi libri, e all’integrazione verticale che aveva raggiunto con l’acquisto della Random House. Ma televisione e cinema stavano erodendo il mercato, e la Ferrar Straus insidiava il suo primato di qualità. Mehta rispose alla sfida dando sfogo alla sue supreme abilità di marketing. Si assicurò i diritti per il libro di Bret Easton Ellis American Psycho, che altri editori avevano considerato troppo violento e impossibile da vendere [Pompetti, Mess].